“Operazione Akhtamar”, fantapolitica e storia insieme nel libro di Bruno Scapini

“Operazione Akhtamar”, fantapolitica e storia insieme nel libro di Bruno Scapini

20/05/2019 0 Di Marco Montini

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Un pre­mio autorev­ole e pres­ti­gioso per un libro inten­so, orig­i­nale e dal­l’al­to val­ore sim­bol­i­co. Bruno Scap­i­ni con il suo “Oper­azione Akhta­mar” è risul­ta­to il pri­mo clas­si­fi­ca­to per la sezione libro edi­to di nar­ra­ti­va, in occa­sione del­la pre­mi­azione del­la ses­ta Ragu­nan­za di poe­sia, nar­ra­ti­va & pit­tura, svoltasi domeni­ca nel par­co di Vil­la Pam­philj, pres­so la Casci­na del Bel Respiro. L’evento da ben 6 anni ha l’intento e l’obiettivo di ricor­dare i raduni orga­niz­za­ti da S.A.R. Cristi­na di Svezia. La Giuria com­pos­ta da Rober­to Orman­ni (Pres­i­dente di Giuria), Michela Zanarel­la (Pres­i­dente del Pre­mio), Giuseppe Lorin, Fiorel­la Cap­pel­li, Ser­e­na Maf­fia, Loren­zo Spu­rio, Alessan­dra Battaglia, David Car­darel­li, ha dec­re­ta­to i vinci­tori, dopo atten­ta val­u­tazione delle opere per­venute da ogni regione d’Italia e anche dall’estero. Una grande sod­dis­fazione per Scap­i­ni che ha mes­so ani­ma e cuore per scri­vere “Oper­azione Akhta­mar, roman­zo fan­tapoliti­co sul tema del­la riven­di­cazione arme­na per il geno­cidio subito: “Questo mio libro – ha det­to – vuole essere una inci­tazionea riflet­tere in maniera pro­fon­da su questo geno­ce­dio che non può e non deve essere dimen­ti­ca­to. Con ques­ta mia opera, dunque, voglio che si evi­ti l’oblio per un fat­to stori­co che deve essere da moni­to per le gen­er­azioni future”.

Ricor­diamo che Bruno Scap­i­ni è una vita che si ded­i­ca alle relazioni inter­nazion­ali e ha un rap­por­to pro­fondis­si­mo con l’Ar­me­nia. Nato a Roma nel 1949, lau­re­ato in Scien­ze politiche, ha inizia­to la sua car­ri­era diplo­mat­i­ca nel 1975, rico­pren­do tra il 1978 e il 2014 diver­si incar­ichi sia all’estero che in Italia. Ha svolto fun­zioni di con­sole gen­erale a Capodis­tria in Slove­nia e a Losan­na in Svizzera, venen­do nel cor­so del­la car­ri­era asseg­na­to come con­sigliere pres­so le ambas­ci­ate d’Italia in Ghana, Turchia, Lussem­bur­go e Atene. In Italia, pres­so il Min­is­tero degli Affari esteri e del­la coop­er­azione inter­nazionale è sta­to capo uffi­cio del Servizio del con­tenzioso diplo­mati­co ed ispet­tore del Min­is­tero e, pres­so il Dipar­ti­men­to degli ital­iani nel mon­do del­la Pres­i­den­za del Con­siglio dei Min­istri, tra il 1995 e il 2000, è sta­to capo uffi­cio dei dirit­ti politi­ci degli ital­iani all’estero e, suc­ces­si­va­mente, capo del Dipar­ti­men­to medes­i­mo. Da ulti­mo, ha ricop­er­to l’incarico di ambas­ci­a­tore e min­istro plenipoten­ziario in Arme­nia dal 2009 al 2013: una espe­rien­za, ques­ta ulti­ma, che molto prob­a­bil­mente ha inciso sul­la scelta di scri­vere “Oper­azione Akhta­mar”.

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