SESSO E DISABILITÁ: AL VIA LA CAMPAGNA “SENSUABILITY”

SESSO E DISABILITÁ: AL VIA LA CAMPAGNA “SENSUABILITY”

08/02/2018 0 Di Redazione

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SESSO E DISABILITÁ: AL VIA LA CAMPAGNA “SENSUABILITY”

È par­ti­ta la cam­pa­gna di cro­w­d­fun­ding per “Sen­sua­bi­li­ty”, il moc­ku­men­ta­ry che affron­ta, per la pri­ma vol­ta, il tema del­la ses­sua­li­tà e disa­bi­li­tà in chia­ve iro­ni­ca e leg­ge­ra.

Sono pas­sa­ti qua­si quarant’anni da quan­do si è discus­so pub­bli­ca­men­te di ses­sua­li­tà e disa­bi­li­tà e la situa­zio­ne non è miglio­ra­ta, anzi. Anco­ra non se ne par­la nel­la manie­ra cor­ret­ta: le per­so­ne con disa­bi­li­tà sono spes­so con­si­de­ra­te bam­bi­ni affet­tuo­si o addi­rit­tu­ra esse­ri ases­sua­ti.

La ses­sua­li­tà è una par­te inte­gran­te del­la per­so­na­li­tà di cia­scu­no e non può esse­re sepa­ra­ta dagli altri aspet­ti del­la vita. Il ses­so però è spes­so asso­cia­to all’attrattività, all’essere gio­va­ni e attraen­ti fisi­ca­men­te, vie­ne ricon­dot­to allo ste­reo­ti­po per cui solo se sei “bel­lo e per­fet­to” puoi far­lo.

Cosa suc­ce­de quan­do un uomo o una don­na non cor­ri­spon­do­no a que­sto sche­ma? Cosa acca­de quan­do il cor­po non rag­giun­ge l’immagine idea­liz­za­ta che la socie­tà impo­ne

Sarà que­sto il cuo­re di Sen­sua­bi­li­ty, il moc­ku­men­ta­ry volu­to da Arman­da Sal­vuc­ci e rea­liz­za­to con l’Asso­cia­zio­ne Nes­su­no­toc­chi­ma­rio. Per finan­ziar­lo è atti­va sul­la piat­ta­for­ma “Pro­du­zio­ni dal Bas­so” la cam­pa­gna di cro­w­d­fun­ding, par­ti­ta nei gior­ni scor­si e che si con­clu­de­rà il 5 mar­zo.

È impor­tan­te soste­ne­re que­sto moc­ku­men­ta­ry – dichia­ra Arman­da Sal­vuc­ci, idea­tri­ce del pro­get­to Sen­sua­bi­li­ty - per­ché la ses­sua­li­tà è un argo­men­to che toc­ca tut­ti, non solo le per­so­ne disa­bi­li, per­ché sem­pre più indi­vi­dui rischia­no di sen­tir­si esclu­si. Spes­so il mes­sag­gio che arri­va è que­sto: o sei bel­lo, agi­le e pre­stan­te o non puoi fare ses­so. Quin­di, se non rien­tri in que­sti cano­ni, sei disa­bi­le anche tu. Per capo­vol­ge­re que­sto ste­reo­ti­po abbia­mo deci­so di rea­liz­za­re un pro­dot­to di fic­tion che, pun­tan­do sull’ironia, dimo­stra allo spet­ta­to­re quan­to sia faci­le ingan­nar­lo, mani­po­lan­do le imma­gi­ni, e far­gli cre­de­re che quel­lo che gli vie­ne pro­po­sto sia vero. Un po’ come avvie­ne con i pre­giu­di­zi e con le nostre cre­den­ze.”

Per soste­ne­re il moc­ku­men­ta­ry https://www.produzionidalbasso.com/project/sensuability/

Il pro­get­to mul­ti­me­dia­le, rea­liz­za­to dall’Associazione Nes­su­no­toc­chi­Ma­rio, com­pren­de­rà un film, una mostra foto­gra­fi­ca e una gal­le­ry di fumet­ti. L’obiettivo è por­ta­re all’attenzione dell’opinione pub­bli­ca un tema anco­ra spi­no­so ed è pos­si­bi­le agi­re per il cam­bia­men­tosol­tan­to uti­liz­zan­do un lin­guag­gio in gra­do di par­la­re ai gio­va­ni.

«Non è una scel­ta casua­le ini­zia­re que­sto tour alla Casa Inter­na­zio­na­le del­le Don­ne, per­ché è un sim­bo­lo di Roma in que­sto momen­to in dif­fi­col­tà e per­ché sono pro­prio le don­ne a subi­re mag­gior­men­te gli ste­reo­ti­pi e le discri­mi­na­zio­ni lega­te a que­sto tema”, spie­ga Arman­da Sal­vuc­ci.

Alla rea­liz­za­zio­ne del cor­to, pro­mo del moc­ku­men­ta­ry, han­no con­tri­bui­to, tra gli altri, Gio­van­ni Lupi e Rol­lo Mar­tins alla regia, Davi­de Man­co­ri come diret­to­re del­la foto­gra­fia,Andrea Maguo­lo, vin­ci­to­re del pre­mio David di Dona­tel­lo per “Lo chia­ma­va­no Jeeg Robot” al mon­tag­gio e con l’amichevole par­te­ci­pa­zio­ne di Rober­to Pedi­ci­ni, come voce nar­ran­te.

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