Norma/Cori. Tratta con alto percorso altimetrico. Con vedute spaziose e immersione storica a Cori.

Norma/Cori. Tratta con alto percorso altimetrico. Con vedute spaziose e immersione storica a Cori.

01/03/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Da Nor­ma a Cori, cam­mi­na il grup­po dei dod­i­ci


E’ la soli­ta stra­da. E’ il soli­to andare. E’ qua­si il soli­to grup­po. Ma forse è pro­prio ques­ta la soli­ta forza. L’assessore alla cul­tura del Comune di Cori, Simon­et­ta Impe­ria, che con l’ex ammin­is­tra­tore Faus­to Nuglio, già ave­va­mo salu­ta­to tele­foni­ca­mente nel sopral­lu­o­go di preparazione a ques­ta tap­pa del­la Fran­ci­ge­na, accoglien­do­ci nel Museo del­la cit­tà e del Ter­ri­to­rio di Cori, ha introdot­to “vi diamo il ben­venu­to in ques­ta che per voi è un impeg­no fisi­co ma anche una vis­i­tazione spir­i­tuale”. Ed in effet­ti, questo soli­to grup­po, ognuno cari­co delle pro­prie espe­rien­ze, con la dec­li­nazione che il Grup­po dei Dod­i­ci con­sente, ci mette cose da con­di­videre e cose da vivere, spes­so nel­la com­po­sizione di cop­pie di parte­ci­pan­ti, ma non solo, e per­cor­rere così la Fran­ci­ge­na per: stare insieme, per riflet­tere, per armo­niz­zarsi con la natu­ra, per con­fer­mare la pro­pria accezione ambi­en­tal­ista in sen­so largo, per impeg­nare il pro­prio cor­po in resisten­za fisi­ca del cam­mi­no spes­so impeg­na­ti­vo, per appro­fondire o sco­prire nic­chie o par­ti di sto­ria e di cul­tura solo som­mari­a­mente nota, e via per­son­al­iz­zan­do.

Sal­en­do per il cen­tro stori­co di Cori


L’aspetto spir­i­tuale, pro­pri­a­mente det­to, non traden­do lo spir­i­to del pel­le­gri­no, ma non esauren­do­lo in esso, in effet­ti non è da tut­ti né prat­i­ca­to, né prat­i­ca­to allo stes­so modo. Lo si vede dai com­por­ta­men­ti e perfi­no dal piacere del­lo stare insieme. Il per­cor­so da Nor­ma ver­so Cori, di fat­to, riper­corre una delle vie degli stram­mari. Cioè dei rac­cogli­tori e com­mer­cianti – lon­tano nell’età solo agricolo/contadina dei mon­ti Lep­i­ni – del­la stram­ma. La pianta utile e dut­tile per coprire i tet­ti di paglia o le sedie o costru­ire ces­te e sim­ili. Infat­ti, sep­pur ora asfal­ta­ta, si com­prende come sia una stra­da anti­ca, ad alti­tu­dine ele­va­ta pro­prio per rag­giun­gere gli anfrat­ti dove cresce­va e cresce la pianta. E ques­ta posizione del trac­cia­to con­sente delle ottime vedute di tut­ta la piana e fino al mare, e alle isole dopo il Circeo da un lato; e, dall’altro, lag­giù Roma , ma pri­ma i Castel­li romani dopo aver pas­sato con lo sguar­do le vicine – si fa per dire – Lar­i­ano e Vel­letri.

L’asses­sore Simon­et­ta Impe­ria, Cori


Ed ecco Corì, che da ques­ta prove­nien­za la impat­ti tutt’intera ma la rag­giun­gi vera­mente solo scen­den­do ver­so il pon­ti­cel­lo di Por­ta nin­fi­na. L’ingresso di cit­tà ascosa e anti­ca la per­cepis­ci imme­di­ata­mente. Con la rip­i­da stra­da che attra­ver­sa il cen­tro stori­co poi, cogli l’essenza del­la comu­nan­za con altri comu­ni e cit­tà antiche sim­ili. Come con Nor­ba per via del­la preesisten­za a Roma addirit­tura. E nelle spie­gazioni del­la nos­tra gui­da, l’archeologa dott.ssa Guen­dali­na Viani, del­la Asso­ci­azione Cul­tur­ale Arca­dia che gestisce il Museo e la Bib­liote­ca comu­nale, appren­di­amo imme­di­ata­mente, la strat­i­fi­cazione stor­i­ca, e fisi­ca, delle strut­ture come S.Oliva. Del­la preesistente pre­sen­za romana e pre­romana, delle suc­ces­sive costruzioni di cul­to nel dodices­i­mo sec­o­lo; e poi dell’intervento impor­tante – dopo “l’entrata nel­la cit­tà di Cori” – degli Agos­tini­ani. Che al cor­po prin­ci­pale anti­co, costru­irono ai lati ciò che ora è vis­i­bile come chiostro a due alzate in uno, e la cap­pel­la del cro­ci­fis­so dall’altro (cro­ci­fis­so in segui­to trafu­ga­to). A propos­i­to del chiostro, la dott.ssa Viani si è prodot­ta, con un atten­to pub­bli­co – tut­ti noi del grup­po dei dod­i­ci impeg­nati in ques­ta tap­pa – nel­la spie­gazione di tut­ta la sequen­za dei capitel­li posti sopra le colon­nette del chiostro, ren­den­do viva e movi­men­ta­ta quel­la che sarebbe sta­ta una visione sta­t­i­ca di quan­to osser­va­to se fat­ta da noi stes­si.

Dott.ssa Guen­dali­na Viani


Per questo i ringrazi­a­men­ti al ter­mine dell’immersione stori­co-cul­tur­ale fat­ta in com­pag­nia anche dell’altro asses­sore che ci ha accolto, Luca Zampi, sono sta­ti total­mente sin­ceri. Da qui, a Zampi e Impe­ria è venu­to facile con­fer­mare che la nos­tra scelta di con­sumare in fru­gale pas­to a base di pane e pro­sciut­to cot­to al vino di Cori, è sta­ta otti­ma in quan­to abbi­amo indi­vid­u­a­to pro­prio un prodot­to a Denom­i­nazione Comu­nale. Suc­ces­si­va­mente, e ricol­le­gan­do­ci sia al per­cor­so, sta­vol­ta facen­do in disce­sa il cen­tro stori­co, con mag­nifi­ci scor­ci, che alla sto­ria degli Agos­tini­ani, siamo sta­ti accolti dal pres­i­dente del­la pro­lo­co, Tom­ma­so Duc­ci, pres­so la Chiesa dell’Annunziata. L’edificio che, stori­ca­mente, architet­toni­ca­mente e per gli affres­chi, ci viene pre­sen­ta­ta come la “gemel­la” del­la pri­ma edi­fi­cazione di San Pietro. Pro­prio per vol­ere (nel 1411) del potente car­di­nale spag­no­lo Pedro Fer­nan­dez De Frias. La Cap­pel­la di for­ma ret­tan­go­lare con una grande vol­ta a botte è intera­mente dip­in­ta e rap­p­re­sen­ta una delle più impor­tan­ti dec­o­razioni pit­toriche del tar­do­goti­co del Lazio.

Il grup­po dei dod­i­ci all’An­nun­zi­a­ta


Il car­di­nale com­mit­tente era anche arcipres­bitero del­la Basil­i­ca di San Pietro in Vat­i­cano e fece dec­o­rare la cap­pel­la corese sec­on­do i mod­el­li icono­grafi­ci raf­fig­u­rati nel­la chiesa medievale vat­i­cana. Anche il Comune di Cori parte­cipò alla dec­o­razione pit­tor­i­ca com­mis­sio­n­an­do al pit­tore priver­nate Pietro Cole­ber­ti il grandioso Giudizio Uni­ver­sale del­la con­tro­fac­cia­ta, com­pi­u­to intorno al 1430. Ora la Cap­pel­la e l’insieme del­la strut­tura che è pos­ta in modo soprael­e­va­to, su un pog­gio, rispet­to al liv­el­lo stra­da (prob­a­bil­mente per il carat­tere orig­i­nar­i­a­mente di eremi­ti degli Agos­tini­ani) è vis­itabile, a ma a richi­es­ta. Come sem­pre, il com­men­to del pres­i­dente Gian­car­lo Forte, cir­ca l’insieme del­la gior­na­ta, chia­ma nel trat­to pos­i­ti­vo di sod­dis­fazione, alla orga­niz­zazione per il prossi­mo appun­ta­men­to: “la tap­pa Cori – lago di Giu­lianel­lo — Vel­letri che ci per­me­t­terà di con­tin­uare l’esperienza del­la stor­i­ca Via Fran­ci­ge­na coni­u­gan­dola con l’amore per la natu­ra, alla scop­er­ta e riscop­er­ta dei cen­tri del­la fede, di siti arche­o­logi­ci, nat­u­ral­is­ti­ci e pae­sag­gis­ti­ci.”. Il tur­is­mo che si real­iz­za con i Cam­mi­ni è un tur­is­mo sosteni­bile , che las­cia sul ter­ri­to­rio una ric­chez­za dif­fusa.

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