GdF Palermo, operazione Blue Hole: arrestati presidente e AD della Blutec

GdF Palermo, operazione Blue Hole: arrestati presidente e AD della Blutec

12/03/2019 0 Di puntoacapo

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GUARDIA DI FINANZA DI PALERMO: OPERAZIONE BLU HOLE” PER MALVERSAZIONE DI FONDI PUBBLICI.

ARRESTI DOMICILIARI PER IL PRESIDENTE DEL C.D.A. E L’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA BLUTEC SPA DI TERMINI IMERESE.

ESEGUITO DECRETO DI SEQUESTRO DELL’INTERO COMPLESSO AZIENDALE E DI BENI PER OLTRE 16 MILIONI DI EURO.

I finanzieri del Nucleo di Polizia eco­nom­i­co-finanziaria del­la Guardia di Finan­za di Paler­mo, al ter­mine di indagi­ni coor­di­nate dal­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca di Ter­mi­ni Imerese, han­no dato ese­cuzione ad un’ordi­nan­za di cus­to­dia caute­lare (arresti domi­cil­iari) e a un decre­to di seque­stro pre­ven­ti­vo per 16 mil­ioni di euro emes­si dal GIP ter­mi­tano, nei con­fron­ti di Cosi­mo DI CURSI e Rober­to GINATTA, rispet­ti­va­mente Ammin­is­tra­tore Del­e­ga­to e Pres­i­dente del Con­siglio di Ammin­is­trazione del­la BLUTEC S.p.A.

DI CURSI al momen­to si tro­va in Brasile, ove il grup­po del­la famiglia GINATTA dispone di un sito pro­dut­ti­vo.

Gli inda­gati sono accusati di aver dis­trat­to ingen­ti finanzi­a­men­ti pub­bli­ci, ero­gati da INVITALIA (per con­to del Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co), per sostenere il pro­gram­ma di svilup­po final­iz­za­to alla ricon­ver­sione e riqual­i­fi­cazione del polo indus­tri­ale di Ter­mi­ni Imerese (PA), che prevede­va la real­iz­zazione di una nuo­va unità pro­dut­ti­va pres­so gli opi­fi­ci del­la ex impre­sa FCA Italy S.p.A. per la pro­duzione di com­po­nen­tis­ti­ca auto­mo­tive.

La BLUTEC spa, cos­ti­tui­ta nel 2014, con sede in Pescara, ha sot­to­scrit­to nel 2015 l’accor­do di pro­gram­ma con i dicas­t­eri del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co, del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la Regione Sicil­iana e il Comune di Ter­mi­ni, per un impor­to com­p­lessi­vo di cir­ca 95 mil­ioni di euro, chieden­do agevolazioni pub­bliche per oltre 71 mil­ioni di euro (67 mil­ioni per finanzi­a­men­to agevola­to e 4 mil­ioni a fon­do per­du­to). A par­tire dal dicem­bre 2016, sono sta­ti ero­gati alla soci­età cir­ca 21 mil­ioni a tito­lo di antic­i­pazione.

Le indagi­ni, svolte tramite l’ausilio di com­p­lessi riscon­tri finanziari, ispezioni, perqui­sizioni, di una con­sulen­za tec­ni­ca e dell’assunzione di infor­mazioni nei con­fron­ti di dipen­den­ti e for­n­i­tori del­la BLUTEC, han­no con­sen­ti­to di dimostrare che almeno 16 dei 21 mil­ioni di con­tribuzioni pub­bliche non sareb­bero mai sta­ti imp­ie­gati per i fini prog­et­tuali pre­visti, né resti­tu­iti a sca­den­za delle con­dizioni imposte per la real­iz­zazione del prog­et­to PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TERMINI IMERESE

(31 dicem­bre 2016, ter­mine poi pro­roga­to fino al 30 giug­no 2018).

Alcune spese sono state giu­di­cate non ammis­si­bili, in altri casi i fon­di pub­bli­ci sono sta­ti uti­liz­za­ti per l’acquisto di beni (ad esem­pio soft­ware) imp­ie­gati a ben­efi­cio di altre unità pro­dut­tive dell’azienda site fuori regione e non pres­so il polo indus­tri­ale di Ter­mi­ni Imerese.

A tutt’oggi, nonos­tante la revo­ca del finanzi­a­men­to inter­venu­ta ad aprile del 2018, le pro­ce­dure di resti­tuzione non sono state anco­ra avvi­ate.

A con­clu­sione delle indagi­ni delle Fiamme Gialle, il Giu­dice per le Indagi­ni Pre­lim­i­nari pres­so il Tri­bunale di Ter­mi­ni Imerese, su richi­es­ta del­la locale Procu­ra del­la Repub­bli­ca, ha dis­pos­to gli arresti domi­cil­iari di Cosi­mo DI CURSI e Rober­to GINATTA: i due inda­gati, inoltre, sono sta­ti rag­giun­ti da un provved­i­men­to, a fir­ma del medes­i­mo G.I.P., di una misura inter­dit­ti­va con­cer­nente il divi­eto per la dura­ta di 12 mesi di esercitare imp­rese e uffi­ci diret­tivi delle per­sone giuridiche e delle imp­rese.

Nei con­fron­ti dei due inda­gati, inoltre, si sta proce­den­do al seque­stro pre­ven­ti­vo delle disponi­bil­ità finanziarie, nonché del pat­ri­mo­nio immo­bil­iare, fino a con­cor­ren­za del prof­it­to del­la malver­sazione per un impor­to supe­ri­ore ai 16 mil­ioni di euro. Perqui­sizioni sono in cor­so su tut­to il ter­ri­to­rio nazionale.

L’azienda (il cui val­ore supera i cen­to mil­ioni di euro) e le sue numerose unità locali sparse in tut­to il ter­ri­to­rio ital­iano, com­pre­so lo sta­bil­i­men­to di Ter­mi­ni Imerese, sono state seques­trate al fine di evitare la pros­e­cuzione di con­dotte di malver­sazione e affi­date a un ammin­is­tra­tore giudiziario, che avrà il com­pi­to di assi­cu­rare la con­ti­nu­ità azien­dale del­la soci­età.

La BLUTEC spa è sta­ta seg­nala­ta per respon­s­abil­ità ammin­is­tra­ti­va degli enti dipen­dente da reato (decre­to leg­isla­ti­vo n. 231 del 2001), per aver trat­to un indeb­ito prof­it­to dal reato di malver­sazione commes­so nel suo inter­esse da GINATTA e DI CURSI.

La Guardia di Finan­za pros­egue la pro­pria azione di con­trasto agli sper­peri di risorse pub­bliche prove­ni­en­ti dai fon­di europei, nazion­ali, region­ali e locali, che rap­p­re­sen­tano un ril­e­vante dan­no non solo per il com­p­lessi­vo sis­tema degli incen­tivi alle imp­rese ma soprat­tut­to ali­men­tano una con­cor­ren­za sleale a noc­u­men­to degli oper­a­tori eco­nomi­ci onesti e rispet­tosi delle regole.

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