Doc Pantelleria-Sicilia? Il Sindaco Campo lancia l’allarme

Doc Pantelleria-Sicilia? Il Sindaco Campo lancia l’allarme

27/05/2019 0 Di Angelo Fumuso

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Il Consorzio Tutela e Valorizzazione di Vini doc di Pantelleria propone di cambiare la denominazione aggiungendo ‘Sicilia’.

Un pericolo per il prodotto isolano e il Sindaco Vincenzo Campo lancia l’allarme e un appello agli agricoltori panteschi.

 

di Ange­lo Fumu­so

Il CDA del Con­sorzio Volon­tario per la Tutela e la Val­oriz­zazione dei vini a Doc nell’isola di Pan­tel­le­ria ha indet­to una riu­nione dei soci per cam­biare il Dis­ci­pli­nare del DOC Pan­tel­le­ria, intro­ducen­do la paro­la Sicil­ia.

Gli omi­ci­di, in Sicil­ia si com­pi­ono sem­pre in estate, in silen­zio e sen­za tes­ti­moni e così sta acca­den­do per la riu­nione del CDA del Con­sorzio di Tutela di Pan­tel­le­ria.

In pieno silen­zio si sta ucci­den­do il DOC Pan­tel­le­ria, infliggen­do il colpo mor­tale all’A­gri­coltura Pan­tesca.

“L’han­no fat­to appos­ta! Fare la riu­nione di domeni­ca e addirit­tura  il giorno delle Elezioni Europee; molti non andran­no alla riu­nione. Già ci van­no in pochi, fig­uri­amo­ci ora!” ha det­to un agri­coltore nel­la riu­nione indet­ta dal­l’Am­min­is­trazione al Cir­co­lo Stel­la Tri­este.

E il col­mo, o l’iro­nia di questo omi­cidio, è che l’au­tore si chia­ma Con­sorzio di Tutela di Pan­tel­le­ria.

Da Doc Pantelleria a Doc Pantelleria-Sicilia

Ma quali inter­es­si cura questo Con­sorzio? Dovrebbe, in teo­ria, curare gli inter­es­si Pan­teschi, ma nel­la riu­nione di un mese fa al Cir­co­lo “La Tinoz­za” si era paven­ta­ta la ques­tione, che oggi è diven­ta­ta realtà: il CDA del Con­sorzio è prati­ca­mente in sca­den­za di manda­to e per il giorno di domeni­ca 26 mag­gio, il giorno per le votazioni Europee, ave­va indet­to una riu­nione dei soci. 

Al pun­to 3 del­l’Or­dine del Giorno, c’era l’ap­provazione del cam­bio del Dis­ci­pli­nare, da Doc Pan­tel­le­ria a Doc Pan­tel­le­ria-Sicil­ia. L’han­no defini­ta ‘un’oc­ca­sione impor­tante’, eco­nomi­ca­mente par­lan­do, per­ché la Doc Sicil­ia dalle 29 mil­ioni di bot­tiglie ven­dute è pas­sa­ta alle 88 mil­ioni di bot­tiglie: sbalordi­ti­vo!

Men­tre in tut­ta Italia c’è la cor­sa a dotar­si di marchi geografi­ci d’o­rig­ine con­trol­la­ta, IGP, DOC, o sim­i­lari, per creare quel­la nic­chia vir­tu­osa che veicoli assieme al ter­ri­to­rio, i suoi prodot­ti, a Pan­tel­le­ria, con ques­ta deci­sione del Con­sorzio, avviene il con­trario!

Sindaco e agricoltori preoccupati

Altra cosa allar­mante è che pri­ma è sta­to rin­vi­a­to e poi prati­ca­mente annul­la­to l’in­con­tro col Sin­da­co di Pan­tel­le­ria, Vin­cen­zo Cam­po, che chiede­va delu­ci­dazioni e un rin­vio del­la dis­cus­sione.

Aggiun­giamo che molti soci nelle varie riu­nioni, si sono lamen­tati dell’uso ‘dis­in­volto’ del­la polit­i­ca delle deleghe, prat­i­ca molto dis­cutibile.

Inoltre, appare a molti inop­por­tuno che questo CDA, in sca­den­za di manda­to, pon­ga in questo momen­to una prob­lem­at­i­ca di tale por­ta­ta sen­za che ci sia pri­ma un min­i­mo di appro­fondi­men­to e sen­za fare delle riu­nioni pre­lim­i­nari di coin­vol­gi­men­to dei soci e del­la popo­lazione.

Il Sin­da­co di Pan­tel­le­ria, Vin­cen­zo Cam­po, sul­la ques­tione è sta­to chiaro e non ha nascos­to la pre­oc­cu­pazione per le deci­sioni del Con­sorzio nell’intervista che ci ha rilas­ci­a­to.

Perché è pericoloso quello che propone il Consorzio?

Quel­lo che sta facen­do il Con­sorzio di Tutela di Pan­tel­le­ria, a nos­tro parere, provocherà negli anni futuri un dan­no enorme alla nos­tra iso­la. Il Con­sorzio di Tutela sta ten­tan­do di aggiun­gere alla dizione DOC PANTELLERIA, la paro­la SICILIA. Ci si potrebbe chiedere cosa cam­bia? Cam­bia tut­to! E ques­ta richi­es­ta la stan­no sup­por­t­an­do con delle argo­men­tazioni che sono alquan­to dis­cutibili.

Cosa vuol dire?

Pas­san­do sot­to il DOC SICILIA, pas­si­amo sot­to un ombrel­lo più grande che dà mag­giore vis­i­bil­ità ai nos­tri prodot­ti, almeno così ci dicono. Il DOC SICILIA è pas­sato in poco tem­po da 29 mil­ioni di bot­tiglie a 88 mil­ioni di bot­tiglie. Se vi dicono questo, penserete subito che con­viene. Ma questi dati sono let­ti in maniera erra­ta. Non viene det­to, infat­ti, che la pro­duzione di vini del tipo Gril­lo e del Nero D’Avola sono pas­sati da vini IGT a vini DOC nel 2017.  E quei 50 mil­ioni e più di bot­tiglie sono pas­sate in cam­po DOC.  Quin­di  nes­sun  boom di cresci­ta, ma solo un arti­fi­cio tec­ni­co.

Ma i sogget­ti art­efi­ci di questo suc­ces­so, dimen­ti­cano  che nel­lo stes­so peri­o­do, l’IGT sicil­iano  è dimi­nu­ito di cir­ca 50 mil­ioni di bot­tiglie. Per cui il sal­do pos­i­ti­vo del­l’im­bot­tiglia­men­to, si riduce a  nor­malis­si­mi 5 mil­ioni, sui 235 mil­ioni cir­ca di bot­tiglie com­mer­cial­iz­zate (sem­plice­mente un aumen­to reale di poco più del 2% e non dell’artefatto aumen­to del 173% solo sul­la DOC).

Questo suc­cede per­ché nel 2018 il vino Gril­lo da tavola ed il Nero D’Avola non pos­sono essere più clas­si­fi­cati come vini IGT, ma DOC.  Insom­ma han­no cam­bi­a­to solo l’etichet­ta.

È pre­vis­to  un aumen­to di 5 mil­ioni bot­tiglie, ma io direi che è una per­centuale nor­malis­si­ma, un aumen­to fisi­o­logi­co per  la Sicil­ia, che ha tan­tis­si­mi marchi pre­giati. È una sven­di­ta del­l’im­mag­ine del­la nos­tra iso­la per favorire la ven­di­ta e la com­mer­cial­iz­zazione dei vini prodot­ti in Sicil­ia.

Sig­nifi­ca sdo­ganare il DOC Pan­tel­le­ria per ren­der­lo anco­ra di più uno spec­chi­et­to per le allodole a ben­efi­cio e trasci­na­men­to delle ven­dite dei vini sicil­iani.

Io lan­cio un appel­lo a tut­ti gli inde­cisi di andare alla riu­nione che sarà indet­ta dopo domeni­ca. Sen­tite tut­to quan­to ha da dire il Con­sorzio di Tutela, ma soprat­tut­to bloc­cate questo ind­i­riz­zo che creerà solo dan­no all’iso­la a scapi­to del­la nos­tra agri­coltura.

Di cosa ha davvero bisogno il vino di Pantelleria?

Noi non abbi­amo bisog­no del DOC Sicil­ia, abbi­amo bisog­no di pro­muo­vere e com­mer­cial­iz­zare il nome Pan­tel­le­ria! Ciò non può pre­scindere dal­la tutela e val­oriz­zazione di questo nome e del prodot­to che rap­p­re­sen­ta.

Questo CDA che in prat­i­ca è dimis­sion­ario si pre­sen­ta con una mod­i­fi­ca impor­tante e sostanziale che dovrebbe essere, razional­mente, deman­da­ta al nuo­vo.

In cosa critica il consorzio?

Fac­cio un esem­pio che può ren­dere bene l’idea. Se andi­amo sul pro­fi­lo Face­book del Con­sorzio “Vini Pan­tel­le­ria DOC”, vedi­amo delle foto scat­tate durante la man­i­fes­tazione di degus­tazione da poco indet­ta. Foto non rubate, ma foto pub­bli­cate uffi­cial­mente dal respon­s­abile del sito. 

L’evento si è tenu­to alla Pel­le­gri­no, dove han­no fat­to la degus­tazione di questi giorni; una bel­la tavola­ta e nel­lo sfon­do, un po’ sfo­ca­ta su uno scher­mo, la foto del vino Gibelè con uve non prodotte nel­la nos­tra iso­la.

Ricor­do che il con­sorzio si chia­ma ‘Con­sorzio di tutela’, che dovrebbe sig­nifi­care che è un con­sorzio di tutela e pro­mozione, ma così la tutela e la pro­mozione non esiste.

Perché nessuno dice niente su questa situazione?

Ci tro­vi­amo  in una situ­azione dif­fi­cile, i pic­coli imbot­tiglia­tori fug­gono da tut­ti i lati, i pro­dut­tori sono in balia degli even­ti e soli nel pren­dere deci­sioni così impor­tan­ti.

La con­trat­tazione del­l’ac­quis­to del­l’u­va annual­mente non avviene in modo col­let­ti­vo, ma con accor­di per­son­ali. Dove sono fini­ti gli accor­di inter­pro­fes­sion­ali? Cosa fa il Con­sorzio per pro­muo­vere questi accor­di? Io li pre­tenderò, per­ché 12 anni sen­za una con­cer­tazione sul prez­zo, sono una fol­lia. 

Ma perché il Consorzio sta agendo in questo modo?

Dietro tut­to questo c’è la volon­tà di fare assomigliare questo vino al vino sicil­iano. 

Pren­di­amo il dis­ci­pli­nare del DOC Sicil­ia. Quan­do è sta­to fat­to questo dis­ci­pli­nare, sono state incluse tutte le uve riconosciute tranne lo Zibib­bo. Non c’è, per­ché lo Zibib­bo arri­va nel 2015. E ques­ta mod­i­fi­ca che oggi pro­pon­gono, com­in­cia da lì. Così si è fat­to diventare lo Zibib­bo un prodot­to sicil­iano e ora vogliono fare diventare il DOC Pan­tel­le­ria, Doc Sicil­ia.

Non c’è bisog­no del DOC Sicil­ia, i nos­tri prodot­ti sono conosciu­ti, abbi­amo bisog­no di val­oriz­zarli e di essere aiu­tati nel­la loro com­mer­cial­iz­zazione. Rischi­amo di non essere più i padroni del­l’im­mag­ine di quest’iso­la, rega­lan­dola agli altri, e di uccidere l’economia di questo set­tore e il futuro del­l’A­gri­coltura a Pan­tel­le­ria. Fac­ciamo atten­zione!

Sindaco, lei però in una recente riunione, aveva detto che avrebbe cercato una mediazione con il Consorzio…

Io ho cer­ca­to di chiedere un incon­tro al CDA del Con­sorzio. Ci dove­va­mo vedere saba­to pomerig­gio e poi l’han­no rin­vi­a­to alla fine dei lavori dell’assemblea con il nuo­vo CDA elet­to.

Cosa consiglia di fare adesso?

Rib­adis­co il con­cet­to che bisogna andare alla riu­nione, quan­do sarà indet­ta. E bisogna andare tut­ti. Sen­tire cosa dicono e, se non c’è una log­i­ca traspar­ente, con­trastare questo prog­et­to, per il bene dell’isola.

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