Covid a Rebibbia, Assotutela: “stabilire le responsabilità”

Covid a Rebibbia, Assotutela: “stabilire le responsabilità”

29/01/2021 0 Di Marco Montini

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Lo ave­va­mo scrit­to il 14 di questo mese, quan­do a Rebib­bia i pos­i­tivi era­no 23 a causa di un trasfer­i­men­to di per­sone con­ta­giate dal carcere di Sul­mona.  Non c’era più tem­po da perdere ma, come avviene sovente in questo Paese, siamo rimasti colpevol­mente inascoltati. La situ­azione Covid nel pen­iten­ziario romano è dram­mati­ca­mente peg­gio­ra­ta con 110 con­ta­giati al 28 gen­naio e 5 ricoverati in ospedale. Ė sicuro che, qualo­ra venis­sero accer­tate respon­s­abil­ità, qual­cuno dovrà pagare”. Lo dichiara il pres­i­dente di Asso­Tutela Michel Emi Mar­i­ta­to che così pre­cisa: “ave­va­mo chiesto di porre un freno ai casi di coro­n­avirus esplosi a Rebib­bia, pre­dispo­nen­do un piano stra­or­di­nario di vac­ci­nazioni e un imme­di­a­to iso­la­men­to dei con­ta­giati. Ora ci tro­vi­amo di fronte una situ­azione peri­colo­sis­si­ma con un foco­laio in espan­sione ed un’alta pau­ra del con­ta­gio – attac­ca Mar­i­ta­to — il virus si è dif­fu­so sen­za freni a causa degli spazi ridot­ti e del sovraf­fol­la­men­to”. Il pres­i­dente si sof­fer­ma sull’altro ris­volto dram­mati­co del­la vicen­da. “Si è reg­is­tra­to purtrop­po il sui­cidio di un agente di polizia pen­iten­ziaria, anche lui rimas­to con­ta­gia­to. Si dove­va agire in tem­po ma non si è pro­ce­du­to in tal sen­so – incalza il pres­i­dente – adesso, per evitare dan­ni anco­ra peg­giori è fon­da­men­tale muover­si con rapid­ità e risolutez­za. Rin­novi­amo dunque l’appello lan­ci­a­to in prece­den­za a vac­cinare subito tut­ti i detenu­ti. Non si per­da più tem­po. È ques­tione di sicurez­za, non solo per le per­sone pri­vate del­la lib­ertà ma per tut­ta la comu­nità”, chiosa il pres­i­dente.

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