MARCO SIMEOLI: INTERVISTA CON L’ATTORE E REGISTA

MARCO SIMEOLI: INTERVISTA CON L’ATTORE E REGISTA

26/03/2021 0 Di Marco Montini

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Fic­tion, spet­ta­coli, film. Oggi siamo a fare una piacev­ole chi­ac­chier­a­ta con l’attore e reg­ista Mar­co Sime­oliTut­ti conoscono quel noto spet­ta­co­lo inti­to­la­to “Il Majo­rana Show” che van­ta la tua regia, la super­vi­sione artis­ti­ca di Gigi Proi­et­ti e le musiche di Ste­fano Fre­si. Com’è sta­to quel per­cor­so pro­fes­sion­ale che ha por­ta­to a trasfor­mare, se così si può dire, il pal­co del Teatro Ciak di Roma in uno stu­dio tele­vi­si­vo? Con­dut­tore ed ospi­ti, come nasce l’idea? Il Majo­rana show è sicu­ra­mente tra i miei spet­ta­coli più longevi. Da quan­do ha debut­ta­to nel 2006 si può dire che ha fat­to un tour tra tut­ti, o qua­si, i teatri di Roma oltre che alcune tappe in Italia. Dopo  il grande suc­ces­so ottenu­to al Teatro dell’Orologio, Gigi se ne innamorò appo­nen­do un suo sig­illo di sti­ma per noi e garanzia per il pub­bli­co ovvero la sua super­vi­sione artis­ti­ca. Fre­si oltre ad aver com­pos­to le musiche è sta­to anche in sce­na come pianista nelle prime edi­zioni. L’idea nasce da Clau­dio Pal­lot­ti­ni che scrive il testo pren­den­do le mosse dal libro di Sci­as­cia “La scom­parsa di Majo­rana”; a seguire con le prime let­ture e l’aver affida­to a me la regia la nasci­ta di un vero e pro­prio for­mat con inven­zioni, fol­lie e stilè da talk show tele­vi­si­vo, accan­to alla ricostruzione di uno dei casi ital­iani più mis­te­riosi ovvero la scom­parsa di quel genio che è sta­to il fisi­co Ettore Majo­rana. Abbi­amo temu­to di essere frain­te­si ma il pub­bli­co ha capi­to e da subito ama­to lo spet­ta­co­lo ed anche il nipote di Majo­rana che venne a trovar­ci tro­vò ques­ta for­mu­la di dif­fu­sione e conoscen­za tra le più intel­li­gen­ti alle quali ave­va assis­ti­to.
Cav­al­li di Battaglia: è vero che rap­p­re­sen­ta un lavoro a cui sei par­ti­co­lar­mente lega­to? Per­chè Cav­al­li di battaglia è sta­to uno spet­ta­co­lo teatrale che Gigi ha por­ta­to in tut­ti i teatri ital­iani e in tutte le arene e palazzetti in esti­va: com­pen­dio dei suoi pezzi stori­ci è sta­to uno spet­ta­co­lo che ci ha accom­pa­g­na­to per diver­si anni fino ad appro­dare il saba­to sera su Rai Uno. All’interno un ritorno anche ad uno dei generi più amati ovvero il vari­età che, ripro­pos­to, ha con­tin­u­a­to a diver­tire il pub­bli­co che lo ha accolto non come un qual­cosa di vec­chio ma di anti­co nel sen­so più nobile del ter­mine. In ques­ta car­rel­la­ta ho avu­to la pos­si­bil­ità, da napo­le­tano amante e fre­quen­ta­tore del genere, di riper­cor­rere anch’io alcu­ni miei cav­al­luc­ci di battaglia e ringra­zierò sem­pre Gigi per aver­mi dato fidu­cia e uno spazio non con­sue­to all’interno dei suoi show.
Con la con­sacrazione tele­vi­si­va del­lo spet­ta­co­lo una gioia ed un’emozione che resterà tra le più for­ti del­la mia car­ri­era, spe­cial­mente oggi che purtrop­po Gigi ci ha las­ci­a­to.
Ci par­li del recente lavoro su Ital­ian Musi­cal Awards: qual’è sta­ta la parte più affasci­nante di ques­ta espe­rien­za su Canale 5?
Io ho cura­to la regia delle prime due edi­zioni del pre­mio e solo quel­la teatrale nell’edizione tele­vi­si­va su Canale 5: una bel­lis­si­ma espe­rien­za dove mi sono diver­ti­to molto a cer­care di inven­tar­mi qual­cosa che si allon­tanasse sem­pre di più dal­la seriosità e noia delle tipiche ser­ate di pre­mi­azioni, ma affi­an­casse ai pre­mi un vero e pro­prio diver­tisse­ment teatrale.
Da quan­to sei entra­to a far parte del­la Sirio Acad­e­my?
Dopo che il Covid mi ha imped­i­to la sta­gione scor­sa di pot­er scen­dere per un cor­so in pre­sen­za ora l’avvio di ques­ta nuo­va modal­ità che mi è sta­ta sug­geri­ta e che, sen­za non poca fat­i­ca devo con­fes­sare, ho cer­ca­to di real­iz­zare: dopo 30 anni di attiv­ità in loco l’online ha rap­p­re­sen­ta­to, almeno all’inizio, un dis­ori­en­ta­men­to e la neces­sità di un po’ di tem­po per capirne le poten­zial­ità.
Qual’è a tuo dire il vero sur­plus, insom­ma il van­tag­gio che un artista può avere se segue i cor­si offer­ti da ques­ta Accad­e­mia?

La pro­fes­sion­al­ità e l’esperienza che cias­cuno di noi offre. Siamo tut­ti oper­a­tori attivi del­lo spet­ta­co­lo e per gli even­tu­ali allievi o cque fruitori dei cor­si, ques­ta è asso­lu­ta­mente una garanzia essendo il nos­tro un lavoro empiri­co ed essen­zial­mente prati­co.

Una curiosità pri­ma di salu­tar­ti. Hai pre­so parte a Provaci anco­ra prof 7 (Rai Uno), Angeli (Canale 5) Don Mat­teo 8 (Rai Uno), I delit­ti del cuo­co (Canale 5), But­ta la luna (Rai Uno), Cam­era Cafè (Italia 1), Dis­tret­to di polizia 7 e 8 (Can.5), Piloti (Rai Due), Mai sto­rie d’amore in cuci­na (Canale 5) e molte altre. Ci sveli un aned­do­to lega­to ad una delle tue numerose fic­tion?
La lezione di caz­zot­ti avu­ta da Bud Spencer nei Delit­ti del cuo­co. Indi­men­ti­ca­bile ed asso­lu­ta­mente orig­i­nale: l’ho inseri­ta nel mio cur­ricu­lum.

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