Zagarolo. Cento anni del PCI con una celebrazione/evento. Sabato 23 si inaugura la Sezione comunista con i compagni che, per scelta politica, non si riconoscono più nel partito di Rizzo

Zagarolo. Cento anni del PCI con una celebrazione/evento. Sabato 23 si inaugura la Sezione comunista con i compagni che, per scelta politica, non si riconoscono più nel partito di Rizzo

19/01/2021 0 Di Maurizio Aversa

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Gian­lu­ca Giampà, PCI Zagao­lo del­la sezione Pren­es­ti­ni-Casili­na


Saba­to 23, sarà giorno di cel­e­brazione per la sto­ria, per i val­ori, per gli ide­ali, per le con­quiste che in un sec­o­lo – dal­la clan­des­tinità e la Resisten­za, alle lotte operaie, alle battaglie con­tro lo strag­is­mo fascista e il ter­ror­is­mo, dagli scon­vol­gi­men­ti inter­nazion­ali per l’imperialismo USA e occi­den­tale, alle nuove pos­si­bil­ità del social­is­mo e del comu­nis­mo inter­nazionale come dimostra­no Cuba e il con­ti­nente lati­no-amer­i­cano e parte dell’Est Europa e la Cina – han­no vis­to i comu­nisti pro­tag­o­nisti in Italia e nel mon­do. Ma ques­ta cel­e­brazione sarà anche fes­ta. Fes­ta polit­i­ca per una ten­den­za, che spe­ri­amo si affer­mi anche altrove: quel­la che vede com­pag­ni e com­pagne assumere dopo rif­les­sione e con­fron­to (o con­fron­to nega­to), la scelta di essere comu­nisti, essere sul ter­ri­to­rio, pro­porre idee e azione nel Par­ti­to Comu­nista Ital­iano. E’ un fat­to politi­co di pri­ma grandez­za, per l’area geografi­ca di rifer­i­men­to, così come per l’intera regione Lazio, che alcune decine di com­pag­ni e com­pagne, giu­di­can­do erra­to il meto­do, e la cod­i­fi­cazione di un meto­do con regole al lim­ite dell’assurdo ( un iscrit­to si deve “sot­tomet­tere” alle deci­sioni. Una sper­son­al­iz­zazione del­la lib­ertà di espres­sione, all’interno di un par­ti­to, che nul­la ha a che vedere con il gius­to adegua­men­to al proces­so delle scelte tramite il cen­tral­is­mo demo­c­ra­ti­co) han­no così scel­to di non riconoscer­si più in quel par­ti­to che si pro­pone sem­pre più “per­son­ale”, e ha fat­to scegliere loro due cose impor­tan­ti. La pri­ma è di non dis­perdere la loro unità, la loro pras­si di essere comu­nisti nel­la realtà in cui sono attivi da tan­ti anni – chi lo era già nel PCI berlingue­ri­ano e chi ha acce­du­to per età ana­grafi­ca alla scelta comu­nista negli ulti­mi anni — ; la sec­on­da è quel­la di non vol­ere essere una cel­lu­la atom­iz­za­ta, ma, da comu­nisti, scegliere un rifer­i­men­to che quegli ide­ali e quel­la pras­si coer­ente è in gra­do di pot­er con­tin­uare nel­la azione quo­tid­i­ana sui temi pic­coli e gran­di.

Il seg­re­tario del PCI dell’area, Anto­nio Pisa, ha così com­men­ta­to: Il com­pag­no Gian­lu­ca Giampa’, uni­ta­mente ad altri 20 iscrit­ti di Zagaro­lo, che noi conosce­va­mo, da oggi, con­giun­ta­mente alla Sezione, uffi­cial­mente aderiscono al nos­tro Par­ti­to. Un raf­forza­men­to impor­tante questo, ed in pieno Covid 19. Frut­to ciò, di un lavoro del­la nos­tra Sezione di ones­ta col­lab­o­razione con loro pur nel­la diver­sità, che nel suo oper­a­to sul ter­ri­to­rio ha fat­to sì che essi mat­urassero la scelta di fare ingres­so nel PCI, aven­do com­pre­so a loro spese il tipo di Chiesa a cui sta­vano dan­do il loro impeg­no politi­co, con la con­sapev­olez­za di cam­minare in sali­ta anche da noi nel­la direzione del­la Ricostruzione del PCI. A questo, io, e tut­ti i com­pag­ni del­la nos­tra Sezione man­di­amo un caloroso ringrazi­a­men­to.”. Alla sod­dis­fazione per un cam­mi­no di impeg­no futuro affat­to facile, i com­pag­ni e com­pagne per voce di Gian­lu­ca Giampà così si esp­ri­mono: “abbi­amo con­dot­to tante inizia­tive e pre­sen­za polit­i­ca sul ter­ri­to­rio. Siamo por­ta­tori del­la nos­tra espe­rien­za e di come abbi­amo perse­gui­to l’attuazione delle idee comu­niste. L’abbiamo fat­to, gra­zie al sac­ri­fi­cio, per­son­ale e qualche impeg­no eco­nom­i­co, per vedere la pre­sen­za comu­nista come calami­ta per tante coscien­ze. Per questo erava­mo rius­ci­ti a tradurre tut­to ciò in una orga­niz­zazione ter­ri­to­ri­ale di un par­ti­to nazionale. Così pen­sava­mo. Ma siamo sta­ti smen­ti­ti dai fat­ti politi­ci, che reputi­amo gravi, del modo di essere di quel par­ti­to, molto per­son­al­is­ti­co e affat­to atten­to ai com­pag­ni e com­pagne di base. Ci abbi­amo mes­so del tem­po, e dopo battaglie interne impos­si­bili, abbi­amo assun­to la deci­sione di river­sare la nos­tra forza, la nos­tra capac­ità di azione in un prog­et­to politi­co più ader­ente a noi: la Ricostruzione del Par­ti­to Comu­nista Ital­iano”. Tut­to questo, stra­to di sen­ti­men­ti e di vite è alla base dell’evento per la cel­e­brazione dei cen­to anni del PCI. Pro­mosso dall’organizzazione Pren­esti­na-Casili­na e sot­to l’egida del PCI Lazio. All’evento online (per accedere tele­fonare al 3202326869, o al 0685388331) inter­ver­ran­no il sin­da­co di Zagaro­lo, Emanuela Panzironi, il Tesoriere nazionale Ugo Moro, Wal­ter Tuc­ci del­la Direzione nazionale, e il seg­re­tario del Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, Mau­ro Albore­si. La sezione, che per l’occasione sarà inau­gu­ra­ta in una nuo­va sede in via Calan­drel­li 6, a pochi pas­si da Palaz­zo Rospigliosi nel cen­tro di Zarago­lo, sarà ben rap­p­re­sen­ta­ta dal mot­to di Anto­nio Gram­sci scel­to per l’evento: “Istru­ite­vi, per­ché avre­mo bisog­no di tut­ta la nos­tra intel­li­gen­za. Agi­tat­e­vi, per­ché avre­mo bisog­no di tut­to il nos­tro entu­si­as­mo. Orga­niz­za­t­e­vi, per­ché avre­mo bisog­no di tut­ta la nos­tra forza”. Del resto, questo raf­forza­men­to, ora si pro­pone sul­la sce­na polit­i­ca e sociale per essere rifer­i­men­to dei lavo­ra­tori e di tut­ti i cit­ta­di­ni, con una poten­za di una ses­san­ti­na di iscrit­ti comu­nisti.

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