Intervista a Genise: “l’unicità è nell’essere se stessi”

Intervista a Genise: “l’unicità è nell’essere se stessi”

27/12/2020 0 Di Carola Piluso

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Genise lan­cia una nuo­va ver­sione di “Ti sen­to”. Il bra­no è una riv­is­i­tazione del­la stor­i­ca hit dei Matia Bazar. In ques­ta ver­sione Genise duet­ta con Sil­via Mez­zan­otte voce stor­i­ca del grup­po vocale che ha por­ta­to al suc­ces­so il bra­no. Noi l’ab­bi­amo incon­tra­to, ecco cosa ci ha rac­con­ta­to.

Par­ti­amo da “Ti sen­to” bra­no prodot­to in ital­iano spag­no­lo e inglese. Rac­con­taci come nasce questo prog­et­to. 

Ti sen­to nasce sul muro di All togethe Now ormai giun­to alla terza edi­zione, dopo varie ver­sioni sen­tite da me e da Sil­via, ho pen­sato ad una riv­is­i­tazione maschile che anco­ra non era sta­ta sen­ti­ta. L’idea è quel­la di omag­gia­re artisti con cui ho col­lab­o­ra­to in questi ulti­mi anni e di ripro­porre brani stori­ci in chi­ave mod­er­na in modo da avvic­inare il mon­do gio­vane alla nos­tra sto­ria musi­cale

In ques­ta can­zone sei in com­pag­nia di Sil­via Mez­zan­otte, come nasce la vos­tra col­lab­o­razione?

Ci siamo conosciu­ti pro­prio sul Muro ed è sta­to subito amore a pri­ma vista

Il video è sta­to gira­to all’in­ter­no del­la Lam­bret­to Fac­to­ry a Milano, un luo­go che evo­ca  The Fac­to­ry di Andy Warhol, per­sonal­mente cosa rap­p­re­sen­ta questo luo­go per te? 

Durante il lock­down non solo la musi­ca si è fer­ma­ta ma ogni for­ma di arte…e fin da tem­pi stori­ci basti pen­sare anche ai pri­mi man­i­festi, l’arte ha sem­pre sot­to­lin­eato gli avven­i­men­ti stori­ci, ho trova­to assur­do che ora fos­se l’ultima ad essere con­sid­er­a­ta, ho volu­to reg­is­trar­lo pro­prio li dove l’arte la si crea con artisti fan­tas­ti­ci e man­dare piu seg­nali all’interno del video.

Ti sen­to antic­i­pa un con­cept album, puoi sve­lar­ci qual­cosa sul­l’al­bum? Quali tue sfu­ma­ture artis­tiche don­erai al pub­bli­co? 

Non voglio spoil­er­are ma di sicuro affron­terò sem­pre temi diver­si con chi­avi di let­tura com­ple­ta­mente diver­so con un solo comune… rispet­ta il pas­sato ama  il pre­sente e innamorati del futuro.

Che mes­sag­gio vuoi far arrivare a chi ascol­ta le tue can­zoni?

Il mio mes­sag­gio vuole essere una for­ma di comu­ni­cazione che uti­liz­za tre canoni prin­ci­pali, visi­vo, audi­ti­vo e cinestesi­co, rius­cire a far immedes­i­mare lo spet­ta­tore che ascol­ta e vede e sen­tir­si coin­volto. Non sto lavo­ran­do a un dis­co di inedi­ti ma un omag­gio ad artisti con loro cov­er, occu­pan­do­mi di for­mazione vole­vo capire come pote­vo avvic­inare i gio­vani alla nos­tra sto­ria musi­cale, molti dicono che la “TRAP” abbia rov­ina­to la musi­ca, io mi sono chiesto in realtà cosa attraesse molto se fos­sero i testi, i video, o il tipo di suono! Ho prova­to a man­tenere i testi ma a stravol­gere la comu­ni­cazione visi­va e l’arrangiamento ai giorni nos­tri, e vedere che “Ti Sen­to” rien­tra in playlist con Achille Lau­ro o altri del momen­to sig­nifi­ca che ho fat­to cen­tro.

Sei nel muro di All Togeth­er Now, cosa deve avere un artista per far­ti “balzare” dal­la sedia? 

Sono 3 fat­tori fon­da­men­tali che si basano sul­la voce: voce-cor­po, voce-mente, voce e ani­ma, se anche solo uno di questi viene a man­care e dif­fi­cile che mi alzi.

 Sec­on­do te la vet­ri­na di un tal­ent può diventare arma a doppio taglio per un artista?

Asso­lu­ta­mente SI!!! Purtrop­po i Tal­ent tele­vi­sivi non sem­pre riescono a far esprimere tutte le capac­ità di un artista, ma è pur vero che se uno ha tena­cia ed insiste può farcela, uni­co con­siglio che voglio dare agli spet­ta­tori ricor­dat­e­vi che oltre al tal­ent vi è un pro­gram­ma Tv e quin­di bisogna sem­pre accon­tentare ogni fas­cia di pub­bli­co.

Sei vocal coach di big del­la musi­ca ital­iana, quan­to è impor­tante il vocal coach per un artista? Ti è mai cap­i­ta­to di lavo­rare con qual­cuno che non seguisse i tuoi inseg­na­men­ti?

Accade che qual­cuno non segua ma dif­fi­cil­mente è un Big. Il mio ruo­lo è quel­lo di ras­si­cu­rare e nel momen­to in cui è richiesto il mio aiu­to sig­nifi­ca che già l’artista seguirà i miei con­sigli. Par­lare di inseg­na­men­ti lo tro­vo erra­to poiche un vocal coach non inseg­na ma fa sco­prire cose che già han­no! Per un artista è fon­da­men­tale avere un Vocal Coach, in Italia anco­ra è vis­to come un inseg­nante di can­to purtrop­po ma non è cosi.

Rac­con­taci un ricor­do, un aned­do­to sim­pati­co tra te e un artista con il quale hai lavo­ra­to. 

Di soli­to non si sve­lano mai i seg­reti di rap­por­to tra vocal coach e artista, un po come il rap­por­to medico e paziente. Una cosa che mi fece diver­tire tan­to è sta­ta la descrizione radio­fon­i­ca di un apparec­chio che uti­liz­zai con Luca Bar­barossa pri­ma di un suo con­cer­to a Milano.  Per spie­gar­lo agli ascolta­tori via radio disse sem­plice­mente “mi ha fat­to bol­lire l’acqua con il sof­fio” e poi ero pron­to …. Cre­do di aver riso a crepa­pelle a sen­tir­lo.

Al giorno d’og­gi ci sono molti inseg­nan­ti di can­to e vocal coach, come fa un artista o un emer­gente a capire che quel­lo che ha davan­ti è un pro­fes­sion­ista e sta facen­do un buon lavoro sul­la sua voce sen­za “rov­inarlo”, sen­za rov­inare anche le sue “carat­ter­is­tiche artis­tiche”?

Par­ti­amo col dire che inseg­nante di can­to non è vocal coach sono due mon­di com­ple­ta­mente diver­si. Per quan­to riguar­da il vocal coach, cre­do che per riconoscer­lo come meto­do di paragone sia quan­do vai ad un incon­tro e la soluzione al prob­le­ma viene risol­ta nell’arco di un ora sen­za dover fis­sare con­tinui appun­ta­men­ti suc­ces­sivi. Se questo avviene ecco che si è trova­to il vocal coach gius­to.

Dal pun­to di vista vocale quali sono i mag­giori errori che gli emer­gen­ti com­met­tono quan­do si avvic­i­nano allo stu­dio del can­to?

Da un pro­fi­lo tec­ni­co. L’errore piu comune è la parte res­pi­ra­to­ria, e quel­la che noi chi­ami­amo zona di pas­sag­gio. Da un pun­to di vista inter­pre­ta­ti­vo invece un errore è quel­lo di aver pau­ra di rac­con­tar­si e far emerg­ere chi sono. Molte volte pen­sano a crear­si un per­son­ag­gio quan­do in realtà l’unicità è nell’essere se stes­si.

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