Successo per la presentazione de “La Verità Negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo il Sindaco Pescatore”

Successo per la presentazione de “La Verità Negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo il Sindaco Pescatore”

15/12/2020 0 Di Marco Montini

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“Se non c ‘è Gius­tizia non c’è Democrazia. Dove non c’è Democrazia non c’è Van­ge­lo”: con queste parole Padre Vin­cen­zo D’Adamo, Ret­tore del­la Chiesa di San­t’Ig­nazio di Loy­ola in Cam­po Marzio a Roma, accoglie la pre­sen­tazione del libro “La Ver­ità Nega­ta”, il vol­ume-denun­cia per far luce sul­la morte del sin­da­co pesca­tore Ange­lo Vas­sal­lo a dieci anni dall’omicidio, sot­to­lin­e­an­do la “vic­i­nan­za del­la Chiesa con la C maius­co­la” nel­la ricer­ca del­la ver­ità.

“Un luo­go sim­bo­lo, la chiesa di Sant’Ignazio” sec­on­do Dario Vas­sal­lo, fratel­lo del Sin­da­co Pesca­tore e Pres­i­dente del­la Fon­dazione Vas­sal­lo, sito a pochi metri dal­la sede del­la com­mis­sione anti­mafia pre­siedu­ta da Nico­la Mor­ra: “L’aria buona sprona a cer­care la ver­ità. Spero sia un pas­sag­gio impor­tante affinchè si arrivi alla gius­tizia”.

Dall’altare mag­giore, in una solen­nità qua­si litur­gi­ca, la vicen­da del Sin­da­co Pesca­tore viene sve­la­ta al pub­bli­co: dieci anni di silen­zi, omertà, depistag­gi sot­to l’ombra inqui­etante di isti­tuzioni devi­ate, da quel lon­tano 5 set­tem­bre 2010, quan­do il sin­da­co di Pol­li­ca, Ange­lo Vas­sal­lo, 56 anni, viene tru­cida­to con nove colpi di pis­to­la, men­tre rien­tra a casa a bor­do del­la sua auto. Con lui, muore il sog­no di un ter­ri­to­rio libero dal­la crim­i­nal­ità orga­niz­za­ta, dal traf­fi­co di stu­pe­facen­ti, dagli abusi edilizi. È il rac­con­to del­la ricer­ca del­la ver­ità tra pic­cole o gran­di cor­ruzioni che attanagliano il nos­tro Paese e il Merid­ione d’Italia, ma è anche la nar­razione di un’I­talia che resiste e non si arrende, svili­ta e spes­so delusa dalle isti­tuzioni stesse, ma com­bat­tente e fer­ma nel portare avan­ti i val­ori per cui uomi­ni onesti come Ange­lo Vas­sal­lo han­no dato la vita. Un omi­cidio del quale, a dieci anni di dis­tan­za, tra ipote­si inves­tiga­tive e pre­sun­ti depistag­gi, anco­ra non si conoscono i nomi di man­dan­ti ed ese­cu­tori e sul quale pros­eguono le indagi­ni del­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca di Saler­no.

La platea in silen­zio reli­gioso, prote­sa all’ascolto di quei 10 anni di lotte per la ricostruzione del­la ver­ità, con pic­coli fram­men­ti come tas­sel­li di un puz­zle che si ricom­pone, sca­v­an­do a piene mani nel tor­bido, restando spes­so impan­tana­to nel fan­go delle bugie, dei voltafac­cia, dei tradi­men­ti.

Le voci risuo­nano attra­ver­so le volte baroc­che e la mag­nif­i­cen­za delle architet­ture. La sacral­ità del luo­go diven­ta, così, metafo­ra del­la “sacral­ità del dolore”, di quel cal­vario ver­so la ver­ità, per ren­dere con­sapevoli dell’atroce realtà.

L’INTRODUZIONE. A fare da intro­duzione la let­tura di alcune pagine a cura dell’attore Ettore Bassi, pro­tag­o­nista del monol­o­go trat­to dal pri­mo libro “Il Sin­da­co Pesca­tore”. “Lo spet­ta­co­lo, la sto­ria che por­to in sce­na, ha avu­to un impat­to molto forte dal pri­mo momen­to, su di me innanz­i­tut­to – sot­to­lin­ea Bassi – Ho sen­ti­to l’urgenza di por­tar­la in sce­na affinchè fos­se conosci­u­ta e dif­fusa il più pos­si­bile. Ho per­cepi­to lo spes­sore dei val­ori che rac­chi­ude in sé e nel­la sua tragic­ità. Allo stes­so tem­po è la nar­razione di un ottimis­mo pos­si­bile che, spes­so, un des­ti­no tragi­co aggiunge all’umanità. Questo val­ore ho val­u­to cari­car­lo nel mio lavoro e trasmet­ter­lo agli altri. Per me ha sig­ni­fi­ca­to rac­cogliere una respon­s­abil­ità grande: rius­cire a trasmet­tere effi­cace­mente quel­lo che Ange­lo rap­p­re­sen­ta anco­ra oggi e che ha por­ta­to nel­la sua vita, nel suo lavoro, nel­la sua comu­nità. Dopo tan­ti anni, essere anco­ra qui ad aspettare un esi­to, rende ques­ta sto­ria e il lavoro che sti­amo facen­do anco­ra più urgente, anco­ra più nec­es­sario. Noi non ci fer­mi­amo. È impor­tante essere qua oggi e tes­ti­mo­ni­are”.

Firme illus­tri a liv­el­lo nazionale han­no accolto l’appello alla pre­sen­tazione del libro scrit­to da Dario Vas­sal­lo con il co-autore e gior­nal­ista de Il Fat­to Quo­tid­i­ano, Vin­cen­zo Iuril­lo. Mar­co Lil­lo, vice diret­tore de Il Fat­to Quo­tid­i­ano, riper­corre con tan­to di doc­u­men­tazione giudiziaria i numerosi colpi di sce­na e i fat­ti susse­gui­tisi durante lo svol­gi­men­to dei pro­ces­si. Un dial­o­go inten­so con il diret­tore de “Il Mes­sag­gero” Mas­si­mo Mar­tinel­li, del vice diret­tore de “Il Fat­to Quo­tid­i­ano” Mar­co Lil­lo, del­la gior­nal­ista dell’HuffPost Fed­er­i­ca Oli­vo, del­lo scrit­tore e dram­matur­go Edoar­do Erba, con la mod­er­azione dell’agente let­ter­ario Gian­lu­ca Zanel­la.

Ad acco­munare tut­ti gli inter­ven­ti è la deter­mi­nazione di non arren­der­si, di con­tin­uare a cer­care ver­ità e gius­tizia, entram­bi val­ori gui­da del­l’azione polit­i­ca e civile di Ange­lo Vas­sal­lo.

Una cor­ag­giosa lot­ta per con­seguire un obi­et­ti­vo che, sec­on­do la nos­tra Car­ta Cos­ti­tuzionale, dovrebbe essere la nor­mal­ità. Ver­ità e gius­tizia per la morte di un servi­tore del­lo Sta­to, pri­ma anco­ra che di un fratel­lo pesca­tore, per un proces­so che non deve estinguer­si per inter­venu­ta pre­scrizione, così come non deve cadere nel vuo­to una vicen­da che meri­ta di essere spie­ga­ta, rac­con­ta­ta e divul­ga­ta, per infondere gius­tizia e dedi­zione all’onestà negli ani­mi delle future gen­er­azioni.

“È un pas­sag­gio obbli­ga­to la pre­sen­tazione a Roma è il cen­tro del­la cul­tura, ma è anche il cen­tro dove si può trovare la ver­ità – insiste Dario Vas­sal­lo — Noi la cer­chi­amo in ogni parte di questo Paese par­tendo da Accia­roli, ma serve la volon­tà, soprat­tut­to delle isti­tuzioni romane. Attra­ver­so il blog del­la Fon­dazione Vas­sal­lo “Scon­za­juo­co” noi provi­amo a rompere il gio­co, a scuotere le coscien­ze di chi in questi anni ha dor­mi­to com­ple­ta­mente”.

E, dopo una notte insonne che ha fat­to segui­to alla pre­sen­tazione capi­toli­na, l’annuncio social che da “La Ver­ità Nega­ta” nascerà il sequel “Mis­er­abili”: “Le più belle parole non sono quelle che si dicono ma quelle che si ascoltano – affer­ma Dario Vas­sal­lo — Ques­ta notte, alle due, mi sono alza­to e ho deciso di scri­vere la con­tin­u­azione de “La ver­ità nega­ta”. Par­to dal tito­lo “Mis­er­abili”. Così, all’im­provvi­so si sono susse­gui­ti uomi­ni, immag­i­ni, sto­rie e il mano­scrit­to ha pre­so for­ma”.

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