Roma/Lazio . Il PCI dibatte su Sanità, Referendum ed elezioni amministrative ed approva due documenti.

Roma/Lazio . Il PCI dibatte su Sanità, Referendum ed elezioni amministrative ed approva due documenti.

17/07/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Col seg­re­tario nazionale del PCI, Mau­ro Albore­si a sin­is­tra, Oreste del­la Pos­ta e Cristi­na Cir­il­lo


All’unanimità, con due sedute ravvi­c­i­nate – in video­con­feren­za – il Comi­ta­to Regionale del Lazio del Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, ha approva­to due doc­u­men­ti speci­fi­ci su San­ità e alleanze elet­torali. In par­ti­co­lare, con i con­tribu­ti fon­da­men­tali di Ange­lo Dion­isi e Sonia Peco­ril­li, l’assise regionale ha con­fer­ma­to la lin­ea dei comu­nisti per una san­ità pub­bli­ca e gra­tui­ta. Allo stes­so modo, pro­prio per ren­dere la scelta con­di­visa tra i cit­ta­di­ni, il Comi­ta­to regionale chia­ma ad un impeg­no ser­ra­to alla rac­col­ta firme nazionale sul doc­u­men­to uni­tario a cui parte­ci­pa il PCI con altre forze comu­niste e del­la sin­is­tra di classe, per­ché “far vivere ques­ta nos­tra grande pro­pos­ta sul­la san­ità – come ha dichiara­to nelle con­clu­sioni Oreste del­la Pos­ta seg­re­tario del PCI Lazio — nell’Italia del 2020 che ha affronta­to il virus pan­demi­co è un’Italia fiac­ca­ta da decen­ni di tagli, pri­va­tiz­zazioni, riduzione di ospedali e di posti let­to, smem­bra­men­to del­la med­i­c­i­na ter­ri­to­ri­ale, inde­boli­men­to delle cure inter­me­die, domi­cil­iari e del­la rete di medici di med­i­c­i­na gen­erale e di pedi­atri di lib­era scelta. Un’Italia che ha taglia­to costan­te­mente il per­son­ale san­i­tario, bloc­ca­to il turn-over di medici, infer­mieri e tec­ni­ci san­i­tari. Un’Italia che, con Gov­erni di cen­trode­stra come di cen­trosin­is­tra, sen­za dimen­ti­care i Gov­erni “tec­ni­ci”, ave­va già sot­trat­to al servizio san­i­tario 37 mil­iar­di di euro in 10 anni, ma i cui tagli han­no ormai una dura­ta qua­si trenten­nale, così come qua­si trenten­nale, dal 1992 ad oggi, è sta­ta l’opera di azien­dal­iz­zazione, pri­va­tiz­zazione e di rot­tura pro­gres­si­va di ogni sol­i­da­ri­età tra le diverse par­ti del ter­ri­to­rio nazionale. Sig­nifi­ca con­durre una battaglia per rimet­tere la salute nel­la pos­si­bil­ità piena di essere ricon­quis­ta­ta dai lavo­ra­tori, dai cit­ta­di­ni”.

L’im­peg­no dei comu­nisti per la rac­col­ta firme per Ricon­quistare la Salute


“Anche l’impegno ref­er­en­dario, che è già scan­daloso che si sia volu­to trattare come una prat­i­ca buro­crat­i­ca, viene vis­to da noi comu­nisti come l’occasione per una rif­les­sione sull’attacco alla Cos­ti­tuzione in atto da decen­ni. – con­tin­ua Del­la Pos­ta — Per questo con­dur­re­mo la battaglia per il NO al ref­er­en­dum nel modo più ampio ed uni­tario pos­si­bile”. Infine, il PCI Lazio ha dato il via lib­era all’impegno dei comu­nisti sul ter­ri­to­rio dove si è chia­mati all’appuntamento elet­torale. “Stante le par­ti­co­lar­ità pre­cipue di ogni sin­go­la realtà – sot­to­lin­ea il seg­re­tario comu­nista – nat­u­ral­mente, nel sol­co del­la lin­ea polit­i­ca nazionale, lad­dove ci siano coal­izioni pro­poste dal PD, noi non ci sare­mo. In par­ti­co­lare, riguar­do le elezioni comu­nali, il Par­ti­to del Lazio sta lavo­ran­do per far sì, che si sia pre­sen­ti, sia con il nos­tro sim­bo­lo che all’interno di liste civi­co-politiche (questo soprat­tut­to nei pic­coli cen­tri) nel mag­gior numero di Comu­ni del­la nos­tra regione. L’obiettivo che il grup­po diri­gente regionale lan­cia alle fed­er­azioni ed alle sezioni è, dove ne abbi­amo la capac­ità e la forza orga­niz­za­ta, di pre­sentar­ci con il nos­tro sim­bo­lo. Allo stes­so tem­po, dove non siamo abbas­tan­za for­ti ed orga­niz­za­ti, o dove ne sorgano le con­dizioni, indichi­amo la neces­sità di costru­ire per­cor­si uni­tari che ci vedano alla tes­ta di inizia­tive volte a portare, nei Con­sigli comunali,con le nos­tre pro­poste, le nos­tre donne ed i nos­tri uomi­ni più preparati. Per questo è nec­es­sario costru­ire alleanze con le forze comu­niste, del­la sin­is­tra ant­i­cap­i­tal­ista ed ambi­en­tal­ista.”. La con­clu­sione, parte­ci­pa­ta nel dibat­ti­to e unanime nel­la approvazione dei doc­u­men­ti, las­cia spazio ad un grande impeg­no, che si prospet­ta come una buona pre­sen­za del PCI sul­la sce­na polit­i­ca e sociale dei prossi­mi mesi, intan­to che è impeg­na­to col­let­ti­va­mente alla ricostruzione del Par­ti­to Comu­nista Ital­iano.

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