Roma. Assemblea di solidarietà con la Siria, pieno successo.

Roma. Assemblea di solidarietà con la Siria, pieno successo.

18/11/2019 0 Di Maurizio Aversa

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In pres­i­den­za del­l’assem­blea: Del­la Pos­ta, Moro, Bianchi, Ouday Ramadam


Saba­to, nonos­tante l’allerta aran­cione che ha reca­to dis­a­gi alla cit­tà e quin­di anche ai parte­ci­pan­ti all’appuntamento prepara­to dai Comu­nisti del Lazio per appro­fondire la vicen­da siri­ana, ma anche le altre ques­tioni inter­nazion­ali, la sala dell’associazione E.Berlinguer al Quadraro era piena. Seg­no che l’attenzione e la ten­sione pos­i­ti­va, di guardia, con­tro l’imperialismo che si affac­cia con­tin­u­a­mente sul globo a dif­fondere i pro­pri veleni di rap­ina e di morte, da parte dei comu­nisti, e non solo, viene com­bat­tuto. Così è sta­to nel­la dimostrazione di sol­i­da­ri­età da parte cer­to di tan­ti com­pag­ni e com­pagne pre­sen­ti saba­to, ma come dicono i diri­gen­ti del PCI, anche da cit­ta­di­ni e com­pag­ni pre­sen­ti pur non essendo del par­ti­to. La forza che è sta­ta spe­sa, in questi giorni nel­la preparazione dell’iniziativa, del resto, ha dovu­to fare i con­ti con altri momen­ti inat­te­si, come il colpo di sta­to in Bolivia e l’immediata rispos­ta che le forze comu­niste e di sin­is­tra anche in quel caso han­no dato. Ciò ha con­sen­ti­to insieme, come è sta­to det­to nell’assemblea, di non cir­co­scri­vere la vicen­da dell’aggressione tur­ca, ad un sem­plice pro­tag­o­nis­mo mus­co­lare del­la nazione gui­da­ta da Erdo­gan, ma inserir­la nel con­testo medior­i­en­tale, del­la vicen­da cur­da, dell’aggressione com­mer­ciale amer­i­cana all’Iran, del­la desta­bi­liz­zazione perse­gui­ta nei con­fron­ti dei Pae­si lim­i­tari alla Rus­sia, del sosteg­no amer­i­cano alla occu­pazione di Israele del­la Palesti­na, del­la spu­do­ratez­za e del­la ricer­ca di guer­ra civile da insin­uare nel Sudamer­i­ca come in Bolivia e Venezuela, intan­to che Cuba resiste e che in Cile il popo­lo vuol tornare pro­tag­o­nista del pro­prio futuro. I Comu­nisti del Lazio dopo aver con­dan­na­to l’aggressione mil­itare del­la Turchia di Erdo­gan alle milizie curde e l’invasione del ter­ri­to­rio del legit­ti­mo sta­to sovra­no del­la Repub­bli­ca di Siria, han­no rib­a­di­to in assem­blea che si unis­cono alle giuste aspet­ta­tive del popo­lo siri­ano e dell’indipendenza sal­va­guar­da­ta di ques­ta realtà. Par­ti­co­lar­mente inter­es­san­ti e apprez­za­ti gli inter­ven­ti e le ricostruzioni degli ospi­ti, il siri­ano Ouday Ramadam e Gior­gio Bianchi reporter doc­u­men­tarista. Il pri­mo ha mes­so l’accento pro­prio sulle respon­s­abil­ità di Usa e il silen­zio, quan­do non peg­gio, dell’Europa, nel momen­to in cui pro­prio la Turchia aggre­di­va la repub­bli­ca social­ista, quan­do scon­fit­ta l’Isis, pote­va ricom­in­cia­re la ricostruzione del­la comu­nità pri­ma che delle infra­strut­ture e degli edi­fi­ci. Basti pen­sare, ha denun­ci­a­to Ouday, che negli anni di aggres­sione dei mer­ce­nari dell’Isis for­ag­giati ampia­mente dagli USA, 800.000 sono sta­ti i mor­ti per la causa di sal­va­guardare la Patria siri­ana. Nel­lo stes­so tem­po, però, Ouday, ha anche ricorda­to come lo sta­to siri­ano, pro­prio gra­zie alla pro­pria com­pat­tez­za ed unità morale e civile, è rius­ci­to a difend­ere l’assetto social­ista, ad esem­pio garan­ten­do la “nor­mal­ità” del paga­men­to degli stipen­di a tut­ti i dipen­den­ti statali con­sen­ten­do così – pro­prio in virtù del carat­tere social­ista dell’economia – alle famiglie di avere tut­ti i dram­mi con­nes­si allo sta­to di essere sot­to attac­co mil­itare, ma di non patire l’assenza di beni per la sus­sis­ten­za. Ouday, ha ringrazi­a­to il PCI e le altre forze comu­niste e di sin­is­tra chje si adop­er­a­no per man­i­festare sol­i­da­ri­età al popo­lo e alla causa siri­ana. Analoga­mente, il reporter

Assem­blea al Quadraro, sala piena sol­i­dale con la Siria con­tro l’im­pe­ri­al­is­mo


Gior­gio Bianchi ha descrit­to l’assenza e al manipo­lazione delle infor­mazioni. Ovvi­a­mente veico­late dagli aggres­sori amer­i­cani e dal­la stes­sa Europa che sui media han­no cer­ca­to sem­pre di accred­itare un altro rac­con­to. Ma la ver­ità tes­ti­mo­ni­ale di chi va in zone calde e di guer­ra – come appun­to fa egli stes­so – è sem­pre di aggres­sioni impe­ri­al­ista mirante alla rap­ina di beni per il sis­tema cap­i­tal­is­ti­co. Stes­sa situ­azione, descrive Bianchi, l’ha vis­su­ta in Ucraina e in Don­bass. La famiger­a­ta riv­ol­ta di piaz­za Maid­an, ad esem­pio, descrit­ta dagli Usa e com­pag­nia come una aggres­sione delib­er­a­ta sul­la fol­la da parte dei sol­dati filorus­si, in realtà, è esat­ta­mente al con­trario. Lui stes­so ha ver­i­fi­ca­to che le per­sone uccise, e furono molte, in piaz­za Maid­an, a Kiev, ebbero colpi alla schiena e non di fronte. Il moti­vo è che cec­chi­ni, anche geor­giani e assol­dati dagli Usa come sen­ten­z­iò dopo una inchi­es­ta indipen­dente un pro­fes­sore dell’università di Ottawa. Addirit­tura, dice Bianchi, che, sic­come il trac­cia­to dall’alto dei proi­et­tili quan­do non anda­vano a seg­no, si con­fic­ca­vano sug­li alberi, il giorno suc­ces­si­vo, gli alberi furono tagliati per nascon­dere le prove dei proi­et­tili stes­si. Per questo, Bianchi, ringrazian­do dell’invito e con­fer­man­do la disponi­bil­ità ad essere sem­pre pre­sente quan­do occor­ra far luce sui mezzi dell’imperialismo amer­i­cano nel persegui­men­to dei pro­pri fini, augu­ra l’immediata ricostruzione per la Siria. All’intervento iniziale del seg­re­tario regionale, Oreste del­la Pos­ta, ha fat­to eco, dopo alcu­ni inter­ven­ti dal pub­bli­co, anche la con­clu­sione di Ugo Moro, del­la seg­rete­ria nazionale del PCI, il quale ha con­fer­ma­to la mas­si­ma sol­i­da­ri­età alla Siria e ai popoli del Medior­i­ente che devono difend­er­si con­tin­u­a­mente dalle trame amer­i­cane. Inoltre Moro ha volu­to ricor­dare, come pure l’assemblea ha evi­den­zi­a­to, che il PCI insieme a cir­ca 150 par­ti­ti e movi­men­ti di tut­to il mon­do, sono sta­ti ospi­ti di Cuba in una inizia­ti­va inter­nazionale ad inizio novem­bre dove il tema è sta­to pro­prio l’analisi del­la situ­azione inter­nazionale, in cui l’imperialismo cer­ca di ripro­porre vec­chi sche­mi di guer­ra e di desta­bi­liz­zazione di Sta­ti, e in cui i popoli – come quel­lo cileno ora, e quel­lo cubano e venezue­lano da anni e decen­ni – mostra­no la pro­pria volon­tà di autono­mia di indipen­den­za e con­quiste sociali da perseguire con l’instaurazione del social­is­mo o la dife­sa di esso nei pro­pri Pae­si. Il PCI, ha ricorda­to il diri­gente comu­nista, persegue da sem­pre ques­ta stra­da e la stes­sa ricostruzione del PCI ha insi­to questo val­ore e questi ide­ali, che, in ogni momen­to cer­ca di ren­dere pro­gram­ma politi­co e di lot­ta sem­pre uni­tari­a­mente.

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