Ladispoli: botta e risposta tra Pd e Amministrazione Comunale

Ladispoli: botta e risposta tra Pd e Amministrazione Comunale

06/06/2019 0 Di puntoacapo

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Pd Ladispoli, Fumo negli occhi: per le spiagge l’ordinanza di divieto che invece non c’è

Sem­bra pro­prio che ogni vol­ta che la Giun­ta mette mano ai prob­le­mi delle spi­agge,  sia inevitabile una brut­ta figu­ra o un buco nel­l’ac­qua. 

Arrivano annun­ci ai quat­tro ven­ti, ne par­lano gior­nali e tv: ORDINANZA DEL SINDACO DI LADISPOLI, NON SI FUMA SUGLI ARENILI. 

Si accen­dono dis­cus­sioni sui social: pec­ca­to non sia vero qua­si nul­la , per­ché nel provved­i­men­to si par­la di “Divi­eto di fumare nel trat­to tra il bag­nasci­u­ga e 200 metri ver­so il mare”. 

Cioè nel trat­to dove è dif­fi­cile pen­sare di fumare, men­tre ci si fa il bag­no o si rien­tra in bar­ca o con il can­ot­to. 

Sul­la spi­ag­gia si potrà con­tin­uare a fumare, prob­a­bil­mente tra  accese e con­fuse dis­cus­sioni, visti i titoli fuor­vianti e  le notizie sbagli­ate arrivate ai cit­ta­di­ni. 

Un tema serio, meritev­ole di appro­fondi­men­to, las­ci­a­to in mano a chi in due anni ha sem­pre fat­to scelte sbagli­ate quan­do si è trat­ta­to di tur­is­mo lega­to al litorale . 

Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co Ladis­poli

La risposta dell’Amministrazione Comunale: “Il Partito Democratico di Ladispoli ha la memoria corta”

 

“Des­olante comu­ni­ca­to di un PD locale che dimostra tut­ta la pro­pria inadeguatez­za e la pro­pria insen­si­bil­ità su temi vitali e fon­da­men­tali per lo svilup­po cul­tur­ale e tur­is­ti­co del­la nos­tra cit­tà”.

Con queste parole l’avvo­ca­to Pier­pao­lo Per­ret­ta, vice sin­da­co ed asses­sore al demanio marit­ti­mo, ha com­men­ta­to la nota dif­fusa dal Pd di Ladis­poli in mer­i­to al divi­eto di fumo sulle spi­agge introdot­to dal­l’am­min­is­trazione comu­nale.

“L’Or­di­nan­za c’è ed è molto chiara. Speci­fi­ca ed indi­vid­ua, rel­a­ti­va­mente al demanio marit­ti­mo, l’area dove è vieta­to fumare e gettare rifiu­ti da fumo, ossia nel­la bat­ti­gia (lin­ea di cos­ta dove bat­tono le onde) ed in prossim­ità del­la stes­sa, nonchè nel­lo spec­chio acqueo di com­pe­ten­za comu­nale (0–200 metri). Sor­vo­lo — pros­egue Per­ret­ta — sul­la dif­feren­za del sig­ni­fi­ca­to tra “bat­ti­gia”, ter­mine usato pro­pri­a­mente in Ordi­nan­za”, e “bag­nasci­u­ga” ter­mine ripor­ta­to dal comu­ni­ca­to del PD, ma cer­to con­fondere la lin­ea di cos­ta con la lin­ea di gal­leg­gia­men­to delle navi rende palese la scarsa conoscen­za del­la mate­ria da parte dei mem­bri del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co.

E’ il PD che non c’è e che, evi­den­te­mente, si limi­ta a cer­care vis­i­bil­ità fine a se stes­sa e pen­sa che la cit­tà abbia già dimen­ti­ca­to i dis­as­tri, quel­li veri, che ha las­ci­a­to nel lun­go peri­o­do in cui ha gov­er­na­to.

Sequestri a Torre Flavia con imp­rese ed intere famiglie abban­do­nate a se stesse, alberghi pres­sochè assen­ti, Piano di Uti­liz­zazione degli Are­nili nem­meno invi­a­to in Regione, spi­agge libere prive di ogni servizio, assen­za di parcheg­gi, strade dis­as­trate. E potrei con­tin­uare anco­ra.

Per capire il vero cos­to che la cit­tà sta pagan­do a causa del­la polit­i­ca nefas­ta tar­ga­ta PD basterebbe affac­cia­r­si in alcune local­ità lim­itrofe, come Civ­i­tavec­chia, Ostia, Fre­gene o Mac­carese e met­tere a con­fron­to il loro svilup­po costiero e tur­is­ti­co con il nos­tro.

La nuo­va ammin­is­trazione del sin­da­co Gran­do in due anni ha riv­olto gran parte del­la sua attiv­ità pro­prio allo svilup­po costiero, attra­ver­so una serie di inter­ven­ti piani­fi­ca­tori atte­si da anni, approvati in Con­siglio comu­nale per lo più alla una­nim­ità e comunque sem­pre con il voto favorev­ole del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co.

Piani­fi­cazioni che sono già da tem­po all’at­ten­zione del­la Regione Lazio, aven­do il Comune adem­pi­u­to cor­ret­ta­mente a tut­ti gli obb­lighi di pro­pria com­pe­ten­za, e dal­la quale ci si aspet­terebbe una con­sid­er­azione mag­giore data la grande impor­tan­za che tali piani­fi­cazioni han­no per l’e­cono­mia del­la nos­tra cit­tà, mes­sa in ginoc­chio pro­prio dal­la inca­pac­ità di cer­ta polit­i­ca dal­la memo­ria cor­tis­si­ma.

L’am­min­is­trazione Gran­do ha mes­so inoltre al cen­tro di ogni inizia­ti­va o even­to esti­vo il nos­tro lun­go­mare: Frec­ce Tri­col­ori, Fiera del Mare, Ladis­poli d’A­mare e quest’an­no ci sarà anche molto altro.Tutto questo pro­prio per rilan­cia­re il nome del­la nos­tra cit­tà e la vocazione tur­is­ti­ca del­la stes­sa.

Capis­co l’e­si­gen­za del­l’op­po­sizione di cer­care vis­i­bil­ità, ma cre­do che ci siano scelte ed azioni che deb­bano trovare la gius­ta con­di­vi­sione e mag­a­ri anche una inter­azione, non cer­to questo atteggia­men­to poco edi­f­i­cante.

Vietare il fumo sulle spi­agge è una scelta cul­tur­ale ed educa­ti­va impor­tante anche solo come atto in se e va nel­la direzione già pre­sa da gran parte delle altre nazioni, sia europee che inter­nazion­ali, ma qui siamo in Italia e le cose bisogna far­le ‑purtrop­po- per gra­di altri­men­ti, come il PD inseg­na, si alza un polverone per il solo gus­to di dan­neg­gia­re l’avver­sario politi­co, a pre­scindere.

Il PD vuole che si fumi sulle spi­agge: bene, lo dica chiara­mente e lo spieghi ai pro­pri elet­tori. Altri­men­ti, se c’è, pro­pon­ga final­mente qual­cosa di utile per Ladis­poli”.

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