Della Posta, PCI Lazio, sul Venezuela

Della Posta, PCI Lazio, sul Venezuela

17/02/2019 0 Di Maurizio Aversa

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In queste ore, il seg­re­tario regionale del PCI, Oreste Del­la Pos­ta, ha provve­du­to a dif­fondere la net­ta pre­sa di posizione dei Comu­nisti del Lazio.

Anche se si tro­va dall’altra parte dell’oceano, il Venezuela è più vici­no di quan­to si pos­sa pen­sare. Oltre ai tan­tis­si­mi ital­iani che vivono a Cara­cas e din­torni, ed ai venezue­lani che stan­no arrivan­do in Italia, il Paese rimane cen­trale per gli equi­lib­ri geopoliti­ci mon­di­ali. Anche per questo, i fat­ti in Venezuela riscuotono sem­pre un grande inter­esse da parte dei media. È noto a tut­ti che le elezioni pres­i­den­ziali del mag­gio 2018 ave­vano sanci­to la con­fer­ma di Nicolás Maduro alla gui­da del Paese, con il 67,7% di pref­eren­ze. Solo il 46,1% degli aven­ti dirit­to si era però reca­to alle urne: rispet­to alle elezioni del 2013, si è reg­is­tra­to un calo dell’80% dell’affluenza a causa soprat­tut­to del boicot­tag­gio por­ta­to avan­ti dalle oppo­sizioni per protes­ta con­tro i meto­di anti-demo­c­ra­ti­ci del Pres­i­dente uscente. L’Alto com­mis­sari­a­to delle Nazioni Unite per i dirit­ti umani ave­va denun­ci­a­to fin da subito la man­can­za di trasparen­za delle votazioni e alcu­ni Sta­ti – tra cui Sta­ti Uni­ti, Cana­da, Brasile e Argenti­na – si era­no affret­tati a non riconoscere il risul­ta­to delle elezioni. Lo scor­so 10 gen­naio Maduro si è quin­di inse­di­a­to per il suo sec­on­do manda­to pres­i­den­ziale. Il 23 gen­naio l’opposizione ha orga­niz­za­to una man­i­fes­tazione anti-gov­er­na­ti­va che ha richiam­a­to nelle piazze di Cara­cas, Bar­quisime­to, Mara­cai­bo, Bari­nas e San Cristóbal migli­a­ia di cit­ta­di­ni. Pro­prio durante la man­i­fes­tazione, Juan Guaidó,  si è auto-proclam­a­to Pres­i­dente ad inter­im del Paese con tan­to di giu­ra­men­to davan­ti alla fol­la. Lo ha fat­to al fine di tute­lare il nuo­vo ordine demo­c­ra­ti­co e per con­vo­care nuove elezioni libere.

Per quan­to siano numerose le accuse nei con­fron­ti del­la lin­ea polit­i­ca di Maduro, è un dato di fat­to che la sua elezione è sta­ta asso­lu­ta­mente demo­c­ra­t­i­ca, per­tan­to non sta occu­pan­do il suo ruo­lo abu­si­va­mente. Che le elezioni siano state poco traspar­en­ti è anco­ra da dimostrare. Il fat­to che il Venezuela dispon­ga di numerose ris­erve di petro­lio che fac­ciano gola agli Sta­ti impe­ri­al­isti dell’Occidente (Usa in prim­is) non è un mis­tero, tant’è vero che non si tro­verebbe un’altra gius­ti­fi­cazione all’intromissione così bru­tale di cos­toro negli affari interni di uno Sta­to sovra­no, quale è il Venezuela. Le forze impe­ri­al­iste, che han­no inten­zione di attuare un colpo di Sta­to, devono fare però i con­ti con il forte sosteg­no popo­lare al gov­er­no legit­ti­mo di Maduro, che, pros­eguen­do l’opera di Chavez, tra mille dif­fi­coltà, si è fat­to pro­mo­tore di una polit­i­ca di inte­grazione e sol­i­da­ri­età. Il PCI offre il pieno sosteg­no al pres­i­dente Maduro, la cui elezione è frut­to del­la volon­tà popo­lare e si augu­ra che ces­si il più presto pos­si­bile l’ondata di scon­tri e vio­len­ze che ha purtrop­po già gen­er­a­to una quindic­i­na di mor­ti.

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