Tumori e alimentazione, l’analisi della dottoressa Maria Angela Macario

Tumori e alimentazione, l’analisi della dottoressa Maria Angela Macario

05/11/2018 0 Di Marco Montini

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Otto­bre è sta­to il mese del­la lot­ta al tumore al seno. Un tem­at­i­ca scot­tante, attuale e pre­oc­cu­pante. Ne abbi­amo par­la­to con la dot­tores­sa Maria Angela Macario, biolo­ga nutrizion­ista di fama nazionale. Classe ’87, romana, tra le prime nutrizion­iste sportive nel­la Cap­i­tale d’Italia, Maria Angela Macario da anni si occu­pa di nutrizione e di dietet­i­ca, in due noti stu­di di Roma e Fiano Romano, è ricer­ca­trice e autrice di stu­di e ricerche in biolo­gia e biolo­gia del­la nutrizione.

Dot­tores­sa Macario, otto­bre è sta­to il mese del­la lot­ta al tumore al seno: a novem­bre mi sem­bra oppor­tuno fare un pun­to del­la situ­azione. Come mai, sec­on­do lei, i tumori non solo non diminuis­cono, ma aumen­tano?

“In Italia con­ti­amo un aumen­to di più di 300mila nuovi casi nel 2018. I più fre­quen­ti sono il can­cro al seno e il can­cro al colon ret­to. Lo screen­ing fun­ziona anco­ra trop­po a singhioz­zo e ad aumentare sono evi­den­te­mente i fat­tori di ris­chio e tan­ti altri fat­tori di natu­ra geneti­co ambi­en­tale che, evi­den­te­mente, fan­no reg­is­trare un aumen­to con­tin­uo in modo incon­trol­la­to”.

L’alimentazione nelle malat­tie neo­plas­tiche ormai ha assun­to un ruo­lo qua­si pri­mario, quali cor­re­lazioni ci sono?

“Cir­ca il 30% delle neo­plasie ril­evabili nei Pae­si indus­tri­al­iz­za­ti é ricol­le­ga­bile a fat­tori nutrizion­ali, la dieta si col­lo­ca al sec­on­do pos­to dopo il tabag­is­mo fra le cause di tumori pre­veni­bili. Nel­lo speci­fi­co, il tipo di ali­men­tazione segui­to, la pre­sen­za di sovrappeso/obesità e il con­sumo di carni rosse sono asso­ciati ad un aumen­to del ris­chio di svilup­pare il can­cro al Colon Ret­to”.

Di tut­to questo, fino a pochi anni fa se ne parla­va molto poco, se non addirit­tura per niente, come mai?

“Fino a pochi anni fa, purtrop­po, alla cor­re­lazione diret­ta tra dieta e neo­plasie non veni­va data la gius­ta impor­tan­za, ovvi­a­mente anche per via delle poche evi­den­ze sci­en­ti­fiche di allo­ra. Oggi, data la pre­sen­za di numerosi stu­di e ricerche, pos­si­amo par­lare di certezze e pos­si­amo affer­mare che é asso­lu­ta­mente nec­es­sario seguire in caso di tumore (soprat­tut­to dai pri­mi sta­di, ndr) un’al­i­men­tazione speci­fi­ca e adegua­ta prepara­ta apposi­ta­mente dal­lospce­cial­is­tae che l’alimentezione nel­la diag­nosi e cura ai tumori si tro­va ai pri­mi posti per impor­tan­za”.

Che tipo di ali­men­tazione si può seguire in questi casi, ci può fare un esem­pio gener­i­co?

“Si deve incen­ti­vare il con­sumo di frut­ta e ver­du­ra (preferi­bil­mente con­suma­ta fres­ca e non trat­ta­ta dai pes­ti­ci­di), cere­ali, legu­mi, pesce e carni bianche, quan­do pos­si­bile. Quest’attività, segui­ta dagli inizi del­la diag­nosi è segui­ta in modo metod­i­co, cap­il­lare e continuativo,contribuisce, nel medio ter­mine a mod­i­fi­care le inci­den­ze delle neo­plasie e sopratut­to la mor­tal­ità rel­a­ti­va”.

Dot­tores­sa, lei é sta­ta una delle prime a sostenere anche che non solo si può seguire un regime dieteti­co speci­fi­co durate la diag­nosi del tumore ma anche oltre: per esem­pio durante peri­o­di par­ti­co­lari e dif­fi­cili del paziente, per esem­pio la chemioter­apia, ci può spie­gare in poche parole?

“Per for­tu­na la ricer­ca pro­cede sem­pre e ci dà la pos­si­bil­ità di affer­mare che non solo bisogna seguire una ali­men­tazione stu­di­a­ta ed apposi­ta durante il peri­o­do di cura del tumore, ma addirit­tura anche in speci­fiche fasi di cura come per esem­pio la chemioter­apia. La chemioter­apia in quan­to tale risul­ta uno dei peri­o­di più duri e com­p­lessi da affrontare da parte del paziente, dove ognuno risponde in maniera com­ple­ta­mente dif­fer­ente. É pro­pio a questo pun­to che si può accom­pa­gnare una ali­men­tazione speci­fi­ca, stu­di­a­ta apposi­ta­mente per questo peri­o­do di cura e per il paziente che lo sta affrontan­do con tutte le con­sugen­ze che com­por­ta”.

Infine, da ricer­ca­trice, ci può dire come si sta muoven­do la ricer­ca nel cam­po dei tumori?

“La ricer­ca in cam­po bio­medico si sta muoven­do su più fron­ti a liv­el­lo inter­nazionale. Per esem­pio con la med­i­c­i­na di pre­ci­sione: cioè stu­dian­do far­ma­ci apposi­ti che pren­dano in con­sid­er­azione le carat­ter­is­tiche genetiche di una per­sona, il tipo di tumore, il suo stile di vita, per pre­venire, diag­nos­ti­care e curare pre­co­ce­mente la malat­tia. Per quan­to riguar­da il tumore alla prosta­ta, si stan­no stu­dian­do le cause del­la resisten­za e si cer­cano altre strade per com­bat­ter­lo: come la ter­apia ad ultra­suoni e per quan­to riguar­da i can­cri che colpis­cono l’apparato gas­tro intesti­nale ( come il colon ret­to il sec­on­do tumore più dif­fu­so), si stu­di­ano ali­men­tazioni speci­fiche oltre a far­ma­ci apposi­ti per com­bat­ter­lo”.

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