Geologi: è necessaria un’unica legge per regolamentare il settore della geotermia

Geologi: è necessaria un’unica legge per regolamentare il settore della geotermia

26/06/2018 0 Di Marco Montini

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“L’ecosostenibilità dell’energia geot­er­mi­ca e l’assenza di emis­sione di anidride car­bon­i­ca non rap­p­re­sen­tano nel nos­tro Paese con­dizioni suf­fi­ci­en­ti per garan­tire lo svilup­po e la dif­fu­sione del­la geot­er­mia a bas­sa entalpia”. È quan­to dichiara Tom­ma­so Mascetti, Con­sigliere e Coor­di­na­tore Com­mis­sione Geot­er­mia del CNG in vista del Con­veg­no Nazionale: “Geot­er­mia a Bas­sa Entalpia”, orga­niz­za­to dal Con­siglio Nazionale dei Geolo­gi, in col­lab­o­razione con l’Ordine dei Geolo­gi del Lazio e la Fon­dazione Cen­tro Stu­di del CNG, che avrà luo­go giovedì 28 giug­no 2018 dalle 09:00 alle 18:30 pres­so il Cen­tro Con­gres­si Frentani (via dei Frentani, 4). 

Il geol­o­go aus­pi­ca l’obiettivo di un quadro nor­ma­ti­vo di rifer­i­men­to per rego­la­mentare il set­tore del­la geot­er­mia in Italia. “Per ques­ta ragione – pros­egue Mascetti – il ‘Decre­to Posa Sonde’ deve ottenere una rap­i­da approvazione: uno stru­men­to indis­pens­abile per la ges­tione delle attiv­ità iner­en­ti la colti­vazione del­la risor­sa geot­er­mi­ca sul ter­ri­to­rio nazionale.Soltanto con una legge per lo svilup­po e il riordi­no del set­tore, diver­rà perseguibile, entro il 2030, l’obiettivo di un incre­men­to del 200% di ener­gia ter­mi­ca, pos­to dal­la Glob­al Geot­her­mal Alliance”.

In Italia, la geot­er­mia non è rego­la­men­ta­ta allo stes­so modo, non esiste, infat­ti, una legge riconosci­u­ta a liv­el­lo nazionale. Un esem­pio vir­tu­oso è rap­p­re­sen­ta­to dal­la legge regionale lom­bar­da come spie­ga Domeni­co Sav­o­ca, Pres­i­dente dell’Associazione Nazionale Ingeg­neri Minerari: “L’installazione delle pompe di calore geot­er­miche è favorita da un sis­tema nor­ma­ti­vo chiaro ed effi­cace che crea un ambi­ente ammin­is­tra­ti­vo adegua­to allo svilup­po di una tec­nolo­gia ind­i­riz­za­ta alla riduzione dei con­su­mi ener­geti­ci. La Regione Lom­bar­dia, sin dal 2009, ha legifer­a­to con l’obiettivo di con­sen­tire l’incremento del numero di pompe di calore geot­er­miche, lib­er­al­iz­zan­done l’installazione dal pun­to di vista ammin­is­tra­ti­vo, in un quadro di rifer­i­men­to ambi­en­tale volto alla mas­si­ma tutela del­la fal­da idri­ca”.

Se la Lom­bar­dia rap­p­re­sen­ta un’eccellenza, la stes­sa cosa non si può dire per il Lazio. “Nel mar­zo 2016 la Regione ha approva­to la legge sulle pic­cole uti­liz­zazioni locali di calore geot­er­mi­co (L.R. n.3 del 21/04/2016). La final­ità del provved­i­men­to è pro­muo­vere inter­ven­ti riv­olti all’­ef­fi­cien­za ener­get­i­ca e allo svilup­po del­la ‘Clean econ­o­my’, anche tramite l’utilizzo delle risorse geot­er­miche a bas­sa entalpia e l’installazione di impianti di pro­duzione di calore dal geoscam­bio: un sis­tema ad alta effi­cien­za che non com­por­ta dan­ni all’ecosistema ma anco­ra poco svilup­pa­to”. Lo affer­ma Rober­to Spalvieri, coor­di­na­tore del­la com­mis­sione Ener­gia dell’Ordine dei Geolo­gi Lazio e mem­bro del­la Com­mis­sione Geot­er­mia del CNG che con­tin­ua: “La cor­ret­ta appli­cazione del­la legge potrebbe con­tribuire a ottimiz­zare il fab­bisog­no ener­geti­co del pat­ri­mo­nio edilizio, oltre che le bol­lette dei cit­ta­di­ni. Purtrop­po, però, non si è anco­ra giun­ti all’applicazione dei rego­la­men­ti attua­tivi, nec­es­sari al com­pi­men­to degli iter pro­ce­du­rali e delle modal­ità oper­a­tive”.

Durante il con­veg­no si farà il pun­to sull’accordo rag­giun­to, lo scor­so 14 giug­no, dal Con­siglio Ue, Europar­la­men­to e Com­mis­sione euro­pea sul­la pro­duzione di energie rin­nov­abili che dovran­no coprire, entro il 2030, il 32% dei con­su­mi ener­geti­ci a liv­el­lo europeo. A tal propos­i­to, i geolo­gi spie­gano che, gra­zie a ques­ta ener­gia puli­ta, si potrebbe sod­dis­fare il 50% dei con­su­mi ener­geti­ci. Le rin­nov­abili rap­p­re­sen­tano il futuro dell’economia del nos­tro Paese, in lin­ea anche con l’obiettivo 7 dell’Agenda 2030 dell’Onu che recita: “Aumentare con­sid­erevol­mente entro il 2030 la quo­ta di energie rin­nov­abili nel con­sumo totale di ener­gia” e con l’Accordo di Pari­gi del 2015, fir­ma­to da 195 Pae­si, che mira a ridurre le emis­sioni di anidride car­bon­i­ca, uno dei prin­ci­pali e più peri­colosi gas ser­ra.

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