Terremoto, il “post” tra emergenza e criticità. I Geologi del Lazio fanno il punto

Terremoto, il “post” tra emergenza e criticità. I Geologi del Lazio fanno il punto

28/03/2018 0 Di Marco Montini

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Il pres­i­dente dei Geolo­gi del Lazio, Rober­to Tron­car­el­li, al ritorno dal con­veg­no itin­er­ante “Geolo­gia in movi­men­to”, orga­niz­za­to dall’Ordine dei Geolo­gi del­la Sicil­ia, nelle aree dell’isola in cui si sono reg­is­trati gli even­ti più tragi­ci del­la sto­ria sis­mi­ca d’Italia, ha elab­o­ra­to alcune rif­les­sioni su come si è evo­lu­to il nos­tro modo di affrontare questo tipo di even­ti, a 110 anni dal ter­re­mo­to più cat­a­strofi­co avvenu­to in Italia, quel­lo di Messi­na nel 1908.

Fino ad arrivare al sis­ma dell’Italia cen­trale. “Sono pas­sati qua­si due anni. Sono sta­ti com­piu­ti alcu­ni buoni pas­si ammin­is­tra­tivi durante la ges­tione dell’emergenza, ma anco­ra c’è tan­to da fare per resti­tuire una vita nor­male alla comu­nità locale — affer­ma il Pres­i­dente Tron­car­el­li. Un per­cor­so com­pli­ca­to, spes­so ral­len­ta­to dal­la buro­crazia e dal­la lentez­za del­la macchi­na isti­tuzionale, dal­la sovrap­po­sizione e strat­i­fi­cazione di norme e di enti pre­posti ai con­trol­li, ognuno sin­go­lar­mente legit­ti­mo nelle pro­prie com­pe­ten­ze, ma a cos­ti­tuire com­p­lessi­va­mente una indispo­nente melas­sa (soprat­tut­to per chi è sta­to costret­to a trascor­rere il sec­on­do inver­no in situ­azioni logis­tiche pre­carie) che ral­len­ta ogni deci­sione, ogni sopral­lu­o­go, ogni prog­et­to, ogni real­iz­zazione”. Non si è anco­ra chiusa la fase di emer­gen­za e del com­ple­ta­men­to dei mod­uli abi­ta­tivi per gli sfol­lati del ter­re­mo­to: “Fin dalle set­ti­mane suc­ces­sive al 24 agos­to si è lavo­ra­to per garan­tire sis­temazioni di lun­go peri­o­do ai cit­ta­di­ni con casa inag­i­bile o in zona rossa nei comu­ni mag­gior­mente col­pi­ti attra­ver­so la real­iz­zazione di SAE, Soluzioni abi­ta­tive in emer­gen­za — con­tin­ua Tron­car­el­li -. Ebbene, nel Lazio, stan­do ai dati del­la Regione, ad oggi non sono anco­ra state con­seg­nate tutte le SAE. Per non par­lare delle crit­ic­ità legate alle mac­erie da rimuo­vere: “Nonos­tante i ras­si­cu­ran­ti annun­ci del­la polit­i­ca nelle ore seguen­ti il sis­ma, in Italia cen­trale ad oggi cir­ca il 70% delle mac­erie sarebbe anco­ra da sgomber­are, sen­za con­sid­er­are tutte le demolizioni da eseguir­si a cari­co degli edi­fi­ci in pie­di ma non più agi­bili. Appe­na 728mila ton­nel­late quelle smaltite su 2,3 mil­ioni sti­mate — dice amareg­gia­to il Pres­i­dente dei Geolo­gi del Lazio -. Insom­ma c’è anco­ra tan­to da fare, come tan­to c’è da fare nel cam­po del­la sen­si­bi­liz­zazione col­let­ti­va e del­la con­sapev­olez­za del georis­chio sis­mi­co che — con­clude Rober­to Tron­car­el­li — deve tornare al cen­tro dei pro­gram­ma isti­tuzion­ali, insieme alla cul­tura del­la pre­ven­zione. In questo quadro, non finirò mai di sot­to­lin­ear­lo, la figu­ra del geol­o­go è e sarà sem­pre fon­da­men­tale”.

“D’altra parte, quel­lo in cui siamo andati sem­pre miglio­ran­do, invece, — aggiunge Tiziana Gui­da, vicepres­i­dente del­l’Or­dine dei Geolo­gi del Lazio — è il sis­tema del­la pro­tezione civile, che inter­viene ormai in modo sem­pre più effi­ciente ed effi­cace, nel soc­cor­so in emer­gen­za del­la popo­lazione. Pos­si­amo sen­z’al­tro dire che la nos­tra è una delle migliori Pro­tezioni civili al mon­do, che coin­volge tut­ta l’organizzazione del­lo Sta­to, dai Min­is­teri al più pic­co­lo Comune, e anche la soci­età civile, attra­ver­so le orga­niz­zazioni di volon­tari­a­to. Questo si è reso nec­es­sario con­sideran­do che qua­si ogni area del nos­tro Paese pre­sen­ta qualche tipo di ris­chio, e per­tan­to è nec­es­sario avere un sis­tema che assi­curi, in ogni area, la pre­sen­za di risorse umane, mezzi e capac­ità oper­a­tive e deci­sion­ali in gra­do di inter­venire, in tem­pi bre­vis­si­mi in caso di calamità, ma anche di oper­are con con­ti­nu­ità nel­la pre­vi­sione e pre­ven­zione degli even­ti calami­tosi”.

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