Scoperto legame tra Sclerosi Multipla e osteoporosi. Diagnosi più veloce, casi in aumento

Scoperto legame tra Sclerosi Multipla e osteoporosi. Diagnosi più veloce, casi in aumento

13/04/2017 0 Di puntoacapo

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Car­lo Cis­ari

SIRN – Scoperto legame tra Sclerosi Multipla e osteoporosi. Diagnosi più veloce, casi in aumento

“Le novità trat­tate in sede con­gres­suale saran­no legate agli aspet­ti più tec­no­logi­ci, su cui le scuole di Pisa sono par­ti­co­lar­mente fer­rate — spie­ga la Prof.ssa Pis­tari­ni. 

Scop­er­to un impor­tante legame, fino­ra ipo­tiz­za­to, tra la scle­rosi mul­ti­pla e la debolez­za ossea. Negli ulti­mi stu­di, infat­ti, si è con­fer­ma­ta una mag­gior inci­den­za di frat­ture, specie agli arti infe­ri­ori, rispet­to a sogget­ti di pari età. Questo fat­to non è lega­to solo al mag­gior ris­chio di cadu­ta, sec­on­dario alle prob­lem­atiche neu­ro­logiche, ma anche a una net­ta riduzione del­la mas­sa ossea, una osteo­porosi vera e pro­pria.

“Ciò pare dipen­dere dal­la riduzione sostanziale — dichiara il Dott. Car­lo Cis­ari, Incom­ing Pres­i­dent di SIRN e Diret­tore S.C. Med­i­c­i­na Fisi­ca e Riabil­i­ta­ti­va  dell’AOU “Mag­giore del­la Car­ità” di Novaradel­l’at­tiv­ità fisi­ca, dal­la ridot­ta con­cen­trazione nel sangue di vit­a­m­i­na D e, molto prob­a­bil­mente, anche da fat­tori neu­ro-infi­amma­tori che inducono un aumen­to del­la degradazione dell’osso. Ne con­segue la neces­sità di pren­dere in con­sid­er­azione il ris­chio osteo­porosi in tut­ti i pazi­en­ti con scle­rosi mul­ti­pla, anche se gio­vani e in dis­crete con­dizioni neu­ro­logiche e di impostare ido­neo trat­ta­men­to se del caso”.

 LA SCLEROSI MULTIPLA - Sono cir­ca 2,5 mil­ioni di per­sone in tut­to il mon­do a sof­frire di Scle­rosi Mul­ti­pla, delle quali cir­ca 600 mila in Europa. In Italia, in par­ti­co­lare, si con­tano 180 casi ogni 100 mila abi­tan­ti, per un totale di 108mila casi.  La malat­tia  esor­disce preva­len­te­mente nei gio­vani adul­ti (20–40 anni) nei quali rap­p­re­sen­ta, dopo i trau­mi cranio-spinali da inci­den­ti stradali, la malat­tia neu­ro­log­i­ca inval­i­dante più fre­quente.

  IL CONGRESSO SIRN 2017Se ne par­la a Pisa, pres­so il Palaz­zo dei Con­gres­si, in occa­sione del 17° Con­gres­so Nazionale del­la Soci­età Ital­iana di Riabil­i­tazione Neu­ro­log­i­ca – SIRN, che si chi­ude domani 8 aprile, pre­siedu­to dal­la Prof.ssa Cate­ri­na Pis­tari­ni Diret­tore Isti­tu­ti Clin­i­ci Sci­en­tifi­ci Maugeri Gen­o­va Nervi. Al cen­tro dell’attenzione, ictus, robot­i­ca, dis­abil­ità. “Si va dalle neu­ro­scien­ze alle abil­ità cliniche — dichiara la Prof.ssa Pis­tari­ni —  Sono tem­atiche stret­ta­mente legate anche all’esperienza dell’Università di Pisa, che ha sem­pre dato un grande impul­so alle attiv­ità di neu­ro­r­i­abil­i­tazione del­la Soci­età”.

 DIAGNOSI PIU’ PRECOCE E CASI IN AUMENTO — “Negli ulti­mi anni — aggiunge la Dot­tores­sa Maria Grazia Gras­so, Diret­tore Neu­ro­r­i­abil­i­tazione 5 pres­so la Fon­dazione San­ta Lucia di Roma - è pos­si­bile  antic­i­pare notevol­mente la diag­nosi e aumentare così l’aspettativa di vita dei pazi­en­ti, ma diver­si  stu­di han­no anche evi­den­zi­a­to un aumen­to del­la prevalen­za del­la malat­tia negli ulti­mi 20 anni. Dif­fi­cile dire cosa avver­rà in futuro per­ché al momen­to non è pos­si­bile inter­venire sul­la causa del­la malat­tia stes­sa, non anco­ra chiara­mente iden­ti­fi­ca­ta”.

 LE CONDIZIONI ESTERNEDa quan­to det­to pri­ma i rischi di con­trarre la malat­tia pos­sono essere legati a par­ti­co­lari aspet­ti ambi­en­tali e geneti­ci, per esem­pio il Nord Europa ha una prevalen­za di malat­tia  più alta rispet­to al Sud Europa e le per­sone di col­ore han­no una minor fre­quen­za di malat­tia rispet­to ai Cau­ca­si­ci.

 “L’e­qui­lib­rio — con­clude la Dot­tores­sa Maria Grazia Gras­so è una fun­zione, molto spes­so col­pi­ta dal­la malat­tia, che può com­portare dif­fi­coltà nel­la deam­bu­lazione e nel­la stazione eretta. Tende ad essere un sin­to­mo che pro­gre­disce con il pro­gredire del­la malat­tia e viene con­sid­er­a­to tra i più dis­abil­i­tan­ti, per­ché purtrop­po i trat­ta­men­ti far­ma­co­logi­ci e riabil­i­ta­tivi a nos­tra dis­po­sizione non han­no evi­den­za di  effi­ca­cia”.

 VITAMINA D - C’è un altro impor­tante dato da sot­to­lin­eare, recen­te­mente balza­to agli occhi degli stu­diosi. “Per quan­to riguar­da la vit­a­m­i­na D — spie­ga il Dott. Car­lo Cis­arisi è con­stata­to una sua caren­za nei pazi­en­ti con Scle­rosi Mul­ti­pla, per cui è sem­pre nec­es­sario dosar­la e cor­reg­gere far­ma­co­logi­ca­mente la sua caren­za. La vit­a­m­i­na D, agli stu­di attuali, non deve essere som­min­is­tra­ta come vera e pro­pria cura del­la SM”.

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