A Giulianello la Festa delle Matticelle di San Giulianitto

A Giulianello la Festa delle Matticelle di San Giulianitto

13/02/2017 0 Di Marco Castaldi

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Come ogni 16 Feb­braio, al Cas­trum Julianum si rin­no­va l’appuntamento con la tradizione. Ver­ran­no accese le mat­ti­celle in onore del San­to Patrono, tra pietanze, musiche, can­ti e bal­li popo­lari. Un rito propizia­to­rio arcaico che trae orig­ine dalle tradizioni con­ta­dine.

La comu­nità di Giu­lianel­lo si prepara a cel­e­brare San Giu­lianit­to con la Fes­ta delle Mat­ti­celle. Come ogni 16 Feb­braio, all’imbrunire, nelle piazzette e nei quartieri dell’antico bor­go, le famiglie accen­der­an­no le ‘mat­ti­celle’, enor­mi mazzi di canne sec­che di vite avvolte in foglie d’alloro, las­cian­do che il fuo­co appic­ca­to dall’alto con un pan­no intriso di alcool si con­su­mi lenta­mente fino alla base.

Gli scroc­chi delle foglie che bru­ciano, uni­ta­mente allo scop­pi­et­tio delle canne, faran­no da colon­na sono­ra alla ser­a­ta in onore di San Giu­liano Mar­tire, san­to patrono del paese, men­tre l’odore emana­to dall’alloro in fiamme si espan­derà per il Cas­trum Julianum. I giu­liane­si, radunati intorno ai fuochi, si scam­bier­an­no pietanze tipiche e vino locale, che manger­an­no in pie­di, tra musiche, can­ti e bal­li popo­lari. Alla fine ver­ran­no con­sumati i tar­tal­ic­chi, frit­telle di pas­ta di pane con lo zuc­chero.

Un rito propizia­to­rio arcaico che trae orig­ine dalle tradizioni con­ta­dine, quan­do si pre­ga­va la Divinità, poi San Giu­liano con l’avvento del Cris­tianes­i­mo. Per invo­care la pros­per­ità dei campi e la pro­tezione dei prodot­ti agri­coli dalle intem­perie inver­nali, si invi­a­vano al San­to mes­sag­gi di fumo pro­fu­mati di alloro, pianta sacra. Oggi non si implo­ra più l’Alto dei Cieli per allon­tanare la gran­dine dal­la vigna, ma non è venu­ta meno la spir­i­tu­al­ità con la quale si vive ques­ta fes­ta pae­sana, occa­sione di ritro­vo e con­di­vi­sione di antichi val­ori (foto dal­la pag­i­na Face­book ‘Giu­lianel­lo’).

Mar­co Castal­di

Addet­to Stam­pa & OLMR

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