Marino, Santarelli replica a Palozzi: lui è indagato, io non lo sono mai stato in 32 anni!

Marino, Santarelli replica a Palozzi: lui è indagato, io non lo sono mai stato in 32 anni!

31/05/2016 0 Di puntoacapo

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Giulio Santarelli

Giulio Santarel­li

MARINO, SANTARELLI (PSI):”LA DIFFERENZA PRINCIPALE TRA ME E PALOZZI 

E’ CHE LUI E’ INDAGATO PER AVER UTILIZZATO I BENI PUBBLICI A SCOPO PRIVATO E FAVORITO GLI AMICI AL COTRAL, MENTRE IO IN 32 ANNI DI ONORATO SERVIZIO AL COMUNE, ALLA REGIONE  E AL GOVERNO, NON SONO MAI STATO RAGGIUNTO DA PROVVEDIMENTI DELLA MAGISTRATURA”
“Di fronte ai miei argo­men­ti Palozzi è capace solo di repli­care con bat­tute pecorec­ce”
“Palozzi ha per­so una grande occa­sione per tacere. A dif­feren­za di me che fac­cio sem­pre rifer­i­men­to a fat­ti speci­fi­ci e dimostro, Codice civile, penale e leg­gi vigen­ti nel cam­po urban­is­ti­co in Italia e nel­la Regione Lazio alla mano, sis­tem­ati­ca­mente vio­late da Palozzi sin­da­co e da Palozzi pres­i­dente di Cotral e  con le quali dimostro che ovunque si è trova­to ad oper­are ha sem­pre pen­sato ai suoi inter­es­si per­son­ali e mai a quel­li dei cit­ta­di­ni e del­la comu­nità ammin­is­tra­ta, tant’è che per entrambe le cariche ha pro­ces­si in cor­so men­tre il sot­to­scrit­to in trentadue anni di ammin­is­trazione al Comune, alla Regione e al Gov­er­no nazionale non è sta­to mai rag­giun­to da alcun provved­i­men­to del­la mag­i­s­tratu­ra”.
Con queste parole Giulio Santarel­li, can­dida­to sin­da­co di Mari­no per il Par­ti­to Social­ista Ital­iano con­trorepli­ca al con­sigliere regionale di Forza Italia, Adri­ano Palozzi all’indomani dell’articolo che sul Cor­riere del­la Sera riferi­va di pesan­ti accuse a cari­co dell’ex sin­da­co di Mari­no, leader del cen­trode­stra locale.
“A uno smem­o­ra­to come lui ricor­do che furono pro­prio i ciampine­si del Pci, del Msi e del­la Dc nel 1966 a votare con­tro e a boc­cia­re il Piano Rego­la­tore da me forte­mente volu­to e da Zac­caria Negroni approva­to con una let­tera che elo­gia­va il lavoro del sin­da­co e degli architet­ti Benedet­ti e Miarel­li. Anche i ciechi pos­sono con­statare che il boom edilizio e demografi­co di Ciampino negli anni  in cui io ho diret­to il Comune di Mari­no fu con­tenu­to entro lim­i­ti fisi­o­logi­ci e che invece esplose pro­prio con la cos­ti­tuzione del comune autonomo nel 1974. Ricor­do anche a Palozzi che nel 2008 ho pub­bli­ca­to un man­i­festo dal titolo:”A Mari­no il Prg è fuori legge” segui­to da una let­tera di quat­tro pagine nel­la quale elen­ca­vo i motivi del­la ille­gal­ità. Ne ricor­do due: la vio­lazione del­la legge regionale 72/75, vara­ta dal­la Regione su mia pro­pos­ta, che fis­sa un vin­co­lo insu­per­abile del 30% di incre­men­to degli abi­tan­ti dei comu­ni; la legge 28/80 da me pro­mul­ga­ta da pres­i­dente del­la giun­ta regionale che obbli­ga i comu­ni pri­ma del varo del Piano Rego­la­tore a perime­trare i nuclei abu­sivi e a sanarli com­pren­den­do gli abi­tan­ti den­tro il lim­ite mas­si­mo di incre­men­to abi­ta­ti­vo del comune”.
“L’incremento del Prg di Mari­no, invece, come affer­ma­to dal­la sen­ten­za del Tar n. 873/2002 sfora­va il 30% e rag­giunge­va il 64%. I nuclei edilizi abu­sivi che era­no sta­ti perime­trati dal­la giun­ta Per­rone ven­nero sospe­si e mai più riprodot­ti nel luglio 2000 dal­la giun­ta Desideri, capogrup­po di An Palozzi.
Infor­mo che per la vio­lazione di queste due leg­gi – va avan­ti Santarel­li —  la giun­ta regionale boc­ciò il Piano Rego­la­tore del Comune di Aric­cia men­tre approvò quel­lo di Mari­no ma Palozzi ha sem­pre con­sid­er­a­to il rispet­to del­la legal­ità un option­al e quin­di non ha ritenu­to che fos­se essen­ziale rimuo­vere dal Piano Rego­la­tore i motivi di ille­git­tim­ità attra­ver­so una vari­ante, come indi­ca­to a pag. 143 del­la delib­era n. 994 del 29 otto­bre 2004 con la quale la giun­ta regionale approvò il Piano Rego­la­tore”.
“Chi, a scopo polemi­co e non aven­do altri argo­men­ti con­creti per con­frontar­si, si attac­ca a un dirit­to come quel­lo dei vital­izi è in malafede, dato che i cos­tituen­ti che elab­o­rarono la Car­ta cos­ti­tuzionale aggan­cia­rono questo dirit­to all’indennità par­la­mentare pro­prio per garan­tire l’autonomia e l’indipendenza di chi ha svolto una fun­zione del­i­ca­ta e impor­tante per la Repub­bli­ca come quel­la di par­la­mentare. Diver­sa è la crit­i­ca dei cit­ta­di­ni ital­iani che arrivano appe­na alla terza set­ti­mana del mese ma per i quali la soluzione non sta nel revo­care un dirit­to cos­ti­tuzionale di cui ben­e­fi­cia qualche migli­aio di ital­iani e che non incide in modo sostanziale né sul bilan­cio del­lo Sta­to, ben­sì in una polit­i­ca del Gov­er­no, delle Regioni e dei comu­ni ind­i­riz­za­ta a pro­muo­vere svilup­po, occu­pazione e ad aumentare le pen­sioni”.
“Ho spie­ga­to, inoltre, nel­la trasmis­sione L’Arena con­dot­ta da Mas­si­mo Gilet­ti, la posizione mia e degli altri ex con­siglieri region­ali e par­la­men­tari. Disponi­bil­ità a una riduzione del vital­izio a con­dizione che il con­trib­u­to sia accom­pa­g­na­to dal­la sol­i­da­ri­età, ovvero che sia indi­ca­ta la des­ti­nazione delle risorse a favore di famiglie dis­agiate e di cat­e­gorie di cit­ta­di­ni con malat­tie gravi o con dis­abil­ità.  Nes­suno fino­ra ci risponde – con­clude Santarel­li — per­ché è molto più utile fare dem­a­gogia ed evitare di dare una spie­gazione sul per­ché il Con­siglio regionale del Lazio si riu­nisce oggi una vol­ta la set­ti­mana men­tre durante la mia pres­i­den­za le sedute era­no per quat­tro giorni la set­ti­mana con un organ­i­co del Con­siglio regionale del­la metà infe­ri­ore a quel­lo attuale e con uno stipen­dio dei con­siglieri region­ali che non rag­giunge­va il 50% di quel­lo attuale. Se fos­si in Palozzi pren­derei atto dei guasti provo­cati a Mari­no che andran­no a scari­car­si in modo dram­mati­co sulle gen­er­azioni future, chiederei scusa ai cit­ta­di­ni di Mari­no e toglierei per sem­pre il dis­tur­bo”.

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