Agricoltura, Confeuro: “In 3 anni governo ha fatto il suo. Vero problema è Ue”

Agricoltura, Confeuro: “In 3 anni governo ha fatto il suo. Vero problema è Ue”

23/10/2025 0 Di Marco Montini

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“Da un lato biso­gna rico­no­sce­re che que­sto gover­no ha stan­zia­to ingen­ti risor­se per il set­to­re pri­ma­rio e che, dopo anni di scar­sa atten­zio­ne, l’agricoltura sta final­men­te tor­nan­do al cen­tro del­le poli­ti­che eco­no­mi­che nazio­na­li — dichia­ra Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro -. Rispet­to al pas­sa­to, quan­do il com­par­to agri­co­lo è sta­to spes­so sot­to­va­lu­ta­to, oggi assi­stia­mo a un impe­gno con­cre­to e misu­ra­bi­le. Il Gover­no, sfrut­tan­do anche le oppor­tu­ni­tà offer­te dal PNRR, ha sapu­to atti­va­re stru­men­ti di soste­gno che garan­ti­sco­no nuo­va lin­fa al siste­ma agroa­li­men­ta­re. Det­to que­sto — pro­se­gue Tiso — il gover­no Melo­ni sta facen­do ciò che in real­tà ogni ese­cu­ti­vo dovreb­be fare: rico­no­sce­re il valo­re stra­te­gi­co del set­to­re pri­ma­rio e garan­tir­gli con­ti­nui­tà di inve­sti­men­to e di visio­ne. Tut­ta­via, le prin­ci­pa­li cri­ti­ci­tà non nasco­no solo a Roma, ma sopra­tut­to a Bru­xel­les. Il vero nodo, infat­ti, è a livel­lo comu­ni­ta­rio, dove l’orizzonte per l’agricoltura euro­pea appa­re sem­pre più incer­to. Il bilan­cio plu­rien­na­le 2028–2034, così come deli­nea­to, pre­ve­de un ridi­men­sio­na­men­to signi­fi­ca­ti­vo del­le risor­se desti­na­te alla Poli­ti­ca Agri­co­la Comu­ne, con una fram­men­ta­zio­ne dei fon­di che rischia di inde­bo­li­re ulte­rior­men­te gli agri­col­to­ri. Le pro­mes­se fat­te dal­la Com­mis­sio­ne Von der Leyen — in par­ti­co­la­re quel­le su sem­pli­fi­ca­zio­ne e dife­sa del red­di­to agri­co­lo — sono rima­ste, nei fat­ti, disat­te­se. Il risul­ta­to è un siste­ma agri­co­lo euro­peo pena­liz­za­to, in dif­fi­col­tà e pri­vo di una stra­te­gia coe­ren­te di lun­go perio­do”. Tiso con­clu­de con una valu­ta­zio­ne poli­ti­ca com­ples­si­va: “In Ita­lia sem­bra esser­si aper­ta una sta­gio­ne di mag­gio­re atten­zio­ne ver­so il mon­do agri­co­lo, e que­sto va rico­no­sciu­to. Tut­ta­via, sen­za un cam­bio di rot­ta deci­so nel­le poli­ti­che euro­pee, ogni sfor­zo nazio­na­le rischia di esse­re vani­fi­ca­to. Ser­ve un’Europa che tor­ni ad ascol­ta­re dav­ve­ro gli agri­col­to­ri, a difen­de­re la sovra­ni­tà ali­men­ta­re e a garan­ti­re una Pac for­te e uni­ta­ria. Solo così potre­mo par­la­re di una poli­ti­ca agri­co­la capa­ce di futu­ro”.

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