Matera, Confeuro: “Morte braccianti è immane tragedia: serve più sicurezza”

Matera, Confeuro: “Morte braccianti è immane tragedia: serve più sicurezza”

07/10/2025 0 Di Marco Montini

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“Con pro­fon­do cor­do­glio espri­mia­mo la nostra vici­nan­za alle fami­glie del­le vit­ti­me del gra­vis­si­mo inci­den­te avve­nu­to a Scan­za­no Joni­co, in pro­vin­cia di Mate­ra, in cui han­no per­so la vita brac­cian­ti agri­co­li e altri sono rima­sti feri­ti. Sti­pa­ti in die­ci su un’auto omo­lo­ga­ta per set­te, tor­na­va­no da un’altra este­nuan­te gior­na­ta di lavo­ro nei cam­pi. È un fat­to dram­ma­ti­co che ci addo­lo­ra pro­fon­da­men­te e che ripor­ta con for­za al cen­tro dell’attenzione la que­stio­ne del­la sicu­rez­za stra­da­le e, soprat­tut­to, del­la tute­la dei lavo­ra­to­ri agri­co­li”, dichia­ra Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le di Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli Agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do. “Anco­ra una vol­ta — pro­se­gue Tiso — i brac­cian­ti agri­co­li si con­fer­ma­no l’anello più debo­le del­la filie­ra. Le loro con­di­zio­ni di lavo­ro resta­no trop­po spes­so inde­gne, pri­ve di dirit­ti e tute­le basi­la­ri. La dina­mi­ca di que­sto inci­den­te potreb­be rive­la­re una real­tà fat­ta di sfrut­ta­men­to, degra­do e assen­za di rispet­to per la digni­tà uma­na. Non è accet­ta­bi­le che nel 2025 si muo­ia così, in con­di­zio­ni disu­ma­ne, solo per poter lavo­ra­re. Sia­mo giun­ti a un pun­to in cui non si può più par­la­re sola­men­te di sicu­rez­za sul lavo­ro: qui è in gio­co la dife­sa del­la digni­tà, del­la vita stes­sa di chi lavo­ra nei cam­pi. Chie­dia­mo con for­za che si inter­ven­ga subi­to, con con­trol­li seve­ri, nor­me più effi­ca­ci e una nuo­va respon­sa­bi­li­tà eti­ca che coin­vol­ga l’intera filie­ra agri­co­la, isti­tu­zio­ni com­pre­se. Non pos­sia­mo più vol­ta­re lo sguar­do altro­ve”, con­clu­de il pre­si­den­te nazio­na­le del­la Con­feu­ro.

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