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Roma. Manifestazione oceanica. Mediterraneo/Gaza: Mikeno della GSF ha attraccato
05/10/2025Questo articolo è stato letto 1053 volte!
Ringraziamo Serena Tarabini, di Radio Popolare, per aver resocontato di questa rilevantissima notizia, e di averci consentito di riproporla.
Con breve premessa. Abbiamo confezionato questo servizio, corredandolo della foto della nave Mikeno e di una foto aerea dell’oceano di partecipanti alla manifestazione di Roma. Il perchè è facilmente intuibile: l’adesione dei manifestanti, che da giorni e giorni, in Italia e nel mondo, manifestando e occupando università e licei, rifiutando di caricare e scaricare merci da e per Israele (a cominciare dalle armi), sono mobilitati, lo fanno per alcune cose precise: innanzitutto per dire stop al genocidio in atto. in più per vedere riconosciuto il diritto internazionale umanitario e politico di aiuti umanitari e del diritto della Palestina ad esistere. Quindi anche per buttare a mare tutte le politiche riarmiste che impongono di fatto una economia di guerra, togliendo dai bilanci statali, quindi in Italia, denari pubblici (nostri) per metterli a servizio di multinazionali che producono guerra per ottenere gas, petrolio, materie prime della Palestina e non di altri. Per questo, sapere che la Global Sumud Flotilla, nel suo percorso complessivamente, ha raggiunto i propri scopi — senza interromperli — di mantenere gli occhi del mondo sulla Palestina e il suo popolo, e di rendere possibile, con l’attracco, la manifesta possibilità di creare un corridoio umanitario che annulla la protervia di Israele è una connessione diretta che va qui ricordata.

La Mikeno, comandata da Muhammad Kuchuktigin, ha attraccato a Gaza. Lo ha appena annunciato il governo turco
Rotto il blocco illegale della forza armata più efficiente del mondo
La nave Mikeno è l’unica della Global Sumud Flotilla ad essere riuscita ad eludere il blocco navale israeliano e penetrare nelle acque territoriali di Gaza. A bordo vi sono persone di diverse nazionalità, fra cui l’attivista turco Muhammed Huzeyfe Kucuk Alpektin, avvocato e capitano civile dell’imbarcazione, che sui social turchi per molti è diventato un eroe. La partecipazione sia materiale che morale della Turchia all’iniziativa della Global Sumud Flotilla è importante. Quella turca è una delle delegazioni più numerose fra i paesi partecipanti: è costituita da attivisti, politici, operatori sanitari, difensori dei diritti umani, distribuiti su diverse imbarcazioni. La missione è seguita diffusamente dai mezzi di informazione turchi, sia governativi che di opposizione. Il governo turco ha coordinato la fornitura di cibo e materiale medico alla Flotilla e in più di un’occasione ha dichiarato di stare vigilando sull’iniziativa e che sarebbe intervenuto se necessario con unità di soccorso e anche con navi da guerra. Il ministro degli esteri turco ha firmato una dichiarazione congiunta con altri Paesi sulla sicurezza della Flotilla, chiedendo che non vengano compiute azioni illegali contro i partecipanti. Anche in virtù di questo la procura di Istanbul ha aperto un’indagine contro i primi 24 arresti di cittadini turchi che si trovavano sulle imbarcazioni intercettate da Israele. L’iniziativa dei giudici fa riferimento alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e si indaga nell’ambito di vari reati: dalla privazione della libertà personale, al sequestro o detenzione di mezzi di trasporto, alla rapina aggravata fino al danneggiamento di beni e alla tortura. La stampa turca, in queste ore, non usa mezzi termini e descrive le forze israeliane come barbare. In una dichiarazione ufficiale il portavoce del governo ha richiesto il rilascio immediato dei cittadini turchi e di tutti i membri della Flotilla e ribadito che è il governo di Israele a dover essere punito per i crimini di guerra e il genocidio di cui si sta macchiando. Nel frattempo, da Hatay, sulla costa sud orientale turca, sono partite 45 imbarcazioni civili a sostegno della Flotilla: le immagini mostrano delle barche molto piccole, cariche di persone e bandiere della Palestina che prendono il largo in direzione di Gaza.

l’oceanica partecipazione plurale che ha sfilato, partendo da qui, Porta San Paolo in Roma, per tutta la capitale ieri 4 ottobre
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.

