“Ok commissione agricoltura Pe ma più attenzione piccole e medie imprese” 

“Ok commissione agricoltura Pe ma più attenzione piccole e medie imprese” 

18/09/2025 0 Di Marco Montini

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“Espri­mia­mo sod­di­sfa­zio­ne per la mis­sio­ne in Ita­lia degli euro­de­pu­ta­ti del­la Com­mis­sio­ne Agri­col­tu­ra del Par­la­men­to Euro­peo. La visi­ta a impor­tan­ti real­tà del set­to­re agroa­li­men­ta­re — dall’Autorità euro­pea per la sicu­rez­za ali­men­ta­re all’Autorità nazio­na­le per il riso, fino al sito pro­dut­ti­vo del Par­mi­gia­no Reg­gia­no — dimo­stra l’attenzione dell’Eurocamera per le istan­ze del mon­do agri­co­lo”, dichia­ra Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro. “Ci augu­ria­mo — pro­se­gue Tiso — che que­sto viag­gio rap­pre­sen­ti un vero pun­to di par­ten­za per un ripen­sa­men­to del­la futu­ra PAC, che nel­la pro­po­sta del­la Com­mis­sio­ne Von der Leyen si è rive­la­ta for­te­men­te pena­liz­zan­te per gli agri­col­to­ri euro­pei. Ser­ve una visio­ne più giu­sta ed equa, che met­ta al cen­tro la riso­lu­zio­ne del­le dif­fi­col­tà quo­ti­dia­ne del­le azien­de agri­co­le, e non solo le eccel­len­ze. C’è un pun­to, però, che ci ram­ma­ri­ca — aggiun­ge-: se da un lato è apprez­za­bi­le la valo­riz­za­zio­ne del­le filie­re di pun­ta, dall’altro ser­ve più atten­zio­ne ver­so le pic­co­le e medie impre­se agri­co­le, spes­so in cri­si e dura­men­te col­pi­te dagli effet­ti del cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, come nel caso del­le allu­vio­ni in Emi­lia Roma­gna. Azien­de che fati­ca­no a ripar­ti­re e che rap­pre­sen­ta­no il tes­su­to vivo dell’agricoltura ita­lia­na. La nuo­va Pac — con­clu­de Tiso — dovrà ave­re il corag­gio di cam­bia­re pro­spet­ti­va: soste­ne­re l’intero indot­to agri­co­lo, inclu­den­do chi ogni gior­no lavo­ra per garan­ti­re sicu­rez­za ali­men­ta­re, pre­si­dio del ter­ri­to­rio e tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca. Solo così si potrà costrui­re un futu­ro soste­ni­bi­le e dav­ve­ro euro­peo per l’agricoltura. Par­la­men­to e Com­mis­sio­ne Euro­pee non pos­so­no non ripar­ti­re da que­sti con­cet­ti se voglio­no dav­ve­ro lavo­ra­re per il rilan­cio del set­to­re pri­ma­rio”.

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