Agricoltura, Confeuro: “No a PAC in fondo unico. Pilastro Assicurazioni è la strada”

Agricoltura, Confeuro: “No a PAC in fondo unico. Pilastro Assicurazioni è la strada”

27/06/2025 0 Di Marco Montini

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Agri­col­tu­ra, Con­feu­ro: “No a PAC in fon­do uni­co. Pila­stro Assi­cu­ra­zio­ni è la stra­da”

“Appren­dia­mo dell’incontro svol­to­si tra il Mini­stro dell’Agricoltura Fran­ce­sco Lol­lo­bri­gi­da, e il Mini­stro spa­gno­lo dell’Agricoltura, del­la Pesca e dell’Alimentazione, Luis Pla­nas. Un con­fron­to – com­men­ta Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro – duran­te il qua­le entram­bi i mini­stri han­no espres­so riser­ve sull’ipotesi di un fon­do uni­co per le poli­ti­che euro­pee, riba­den­do la neces­si­tà di man­te­ne­re la PAC auto­no­ma. Una posi­zio­ne che con­di­vi­dia­mo e acco­glia­mo con favo­re. Ma que­sto, pur­trop­po, non è suf­fi­cien­te. Con­feu­ro riba­di­sce con fer­mez­za la pro­pria net­ta oppo­si­zio­ne a qual­sia­si ten­ta­ti­vo di accor­pa­re la Pac ad altri stru­men­ti di spe­sa dell’UE. Una simi­le scel­ta — pro­se­gue Tiso — met­te­reb­be seria­men­te a rischio la sta­bi­li­tà eco­no­mi­ca del set­to­re pri­ma­rio, sot­traen­do risor­se vita­li agli agri­col­to­ri. Ser­ve inve­ce una PAC più for­te, più equa e dav­ve­ro in gra­do di tute­la­re chi lavo­ra la ter­ra. È tem­po di agi­re con con­cre­tez­za: i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci stan­no col­pen­do dura­men­te le impre­se agri­co­le, in par­ti­co­la­re quel­le pic­co­le e medie, lascia­te trop­po spes­so sen­za stru­men­ti di pro­te­zio­ne ade­gua­ti. Per que­sto chie­dia­mo con for­za l’istituzione di un pila­stro spe­ci­fi­co del­la PAC dedi­ca­to alle assi­cu­ra­zio­ni: solo un siste­ma assi­cu­ra­ti­vo soli­do, effi­cien­te e acces­si­bi­le può garan­ti­re red­di­to e con­ti­nui­tà pro­dut­ti­va agli agri­col­to­ri. In que­sto qua­dro — con­clu­de Tiso — salu­tia­mo sì posi­ti­va­men­te i pas­si ver­so una sem­pli­fi­ca­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va e una ridu­zio­ne del­la buro­cra­zia, ma non pos­sia­mo accon­ten­tar­ci di pro­mes­se o pro­cla­mi. Ser­vo­no misu­re con­cre­te, inve­sti­men­ti mira­ti e una deci­sa inver­sio­ne di rot­ta. L’agricoltura euro­pea ha biso­gno di cer­tez­ze, non di com­pro­mes­si al ribas­so. E l’Italia deve esse­re in pri­ma linea per difen­de­re il futu­ro del set­to­re”.

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