*Fresco di stampa “Fissazioni”, il nuovo libro di Marco Onofrio*

*Fresco di stampa “Fissazioni”, il nuovo libro di Marco Onofrio*

23/06/2025 0 Di Marco Montini

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 204 vol­te!

*Fre­sco di stam­pa “Fis­sa­zio­ni”, il nuo­vo libro di Mar­co Ono­frio*

È un Mar­co Ono­frio sem­pre più libe­ro e pri­vo di fre­ni, quel­lo che ha appe­na dato alle stam­pe – con Ensem­ble Edi­zio­ni di Roma – il suo nuo­vo, enne­si­mo libro, e il curio­so tito­lo è tut­to un pro­gram­ma: “Fis­sa­zio­ni”. Ma anche il sot­to­ti­to­lo, “Spun­ti & Appun­ti”, la dice lun­ga sul­la natu­ra mul­ta­ni­me di un’opera in pro­sa che sem­bra tra­guar­da­re un diver­so gene­re let­te­ra­rio, oltre­pas­san­do quel­li già codi­fi­ca­ti. C’è sicu­ra­men­te la nar­ra­ti­va, poi­ché Ono­frio – ispi­ran­do­si a pre­ce­den­ti illu­stri, del cali­bro di Umber­to Saba, con le sue “Scor­cia­to­ie”, e di Ennio Fla­ia­no, con i suoi cau­sti­ci dia­ri di costu­me – ela­bo­ra tut­ta una serie di micro­rac­con­ti ful­mi­nan­ti e sospe­si, che spes­so sono “ini­zi” di più ampio respi­ro affi­da­ti (come si leg­ge in quar­ta di coper­ti­na) «alla pro­se­cu­zio­ne fan­ta­sti­ca del let­to­re». C’è la sag­gi­sti­ca, poi­ché – sul­la scia di un pre­ce­den­te libro di Ono­frio, “Nuvo­le stra­ne” – abbon­da­no i pen­sie­ri, le rifles­sio­ni filo­so­fi­che, i rilie­vi trat­ti dall’esperienza, così che anche que­ste “Fis­sa­zio­ni” pos­so­no inten­der­si come note “a mar­gi­ne dei gior­ni” attra­ver­so le cose comu­ni e nor­ma­li, che poi così “comu­ni” e “nor­ma­li” non sono. C’è la poe­sia, come inten­si­tà del­lo sguar­do dal par­ti­co­la­re all’universale e, in qual­che caso, come espli­ci­ta com­po­si­zio­ne in ver­si. E c’è infi­ne il tea­tro, come ten­sio­ne dia­lo­gi­ca tra i per­so­nag­gi e i tipi uma­ni che affol­la­no le qua­si 200 pagi­ne del libro.
“Fis­sa­zio­ni” è tut­to que­sto e anche di più. Leg­gia­mo, anco­ra dal­la quar­ta del­la gra­de­vo­le edi­zio­ne bros­su­ra­ta (bel­lis­si­ma la vario­pin­ta imma­gi­ne ripro­dot­ta in coper­ti­na), che i 170 fram­men­ti di cui si com­po­ne segna­no un «per­cor­so asi­ste­ma­ti­co» tra le con­trad­di­zio­ni dell’esistenza, «il dia­rio di un fol­le ideal­men­te pro­te­so a rap­pre­sen­ta­re la pri­sma­ti­ca e calei­do­sco­pi­ca com­ples­si­tà del mon­do, esplo­ra­ta nei suoi anfrat­ti più inso­li­ti, spu­do­ra­ti e dis­so­nan­ti, tal­vol­ta grot­te­schi e sgra­de­vo­li ma sem­pre fun­zio­na­li alla ricer­ca del vero, den­tro e oltre le masche­re quo­ti­dia­ne».

Con­tat­ta­to tele­fo­ni­ca­men­te a Grot­ta­fer­ra­ta – dove il plu­ri­pre­mia­to auto­re roma­no vive da un paio d’anni, dopo la lun­ga paren­te­si mari­ne­se – Ono­frio ha riba­di­to la natu­ra visio­na­ria di que­sto libro che vuo­le inquie­ta­re, sor­pren­den­do volu­ta­men­te con esi­ti irri­sol­ti e stra­lu­na­ti, ma anche invi­ta­re a riflet­te­re e, per­ché no? far diver­ti­re e intrat­te­ne­re, gra­zie ai nume­ro­si pas­sag­gi illu­mi­na­ti da uno spi­ri­to comi­co, di iro­nia leg­ge­ra e argu­ta, spes­so mor­da­ce, tan­to che diver­si let­to­ri, giun­ti alle ulti­me pagi­ne di “Fis­sa­zio­ni”, pare che pro­vi­no un sen­so di dispia­ce­re e nostal­gia per l’esperienza pia­ce­vo­le che vol­ge al ter­mi­ne, “e per uno scrit­to­re” ricor­da Ono­frio “non c’è com­pli­men­to miglio­re”.

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