“Sono varie le iniziative che Bibliopop APS (la biblioteca popolare “Giselda Rosati”) esercita nel sociale…

Marino. PCI: sabato 21 prima saremo a Roma e dopo a Bibliopop
20/06/2025Questo articolo è stato letto 592 volte!
In questi giorni si stanno delineando scenari di guerra. Così come movimenti di lotta per la pace. Come comunisti siamo al fianco del popolo palestinese, da sempre. Con determinazione come ci ha indirizzato nella storia precedente Enrico Berlinguer. Negli ultimi decenni sono mutate alcune condizioni basilari degli assetti mondiali. Il riferimento è all’economia, ma, soprattutto, al protagonismo positivo di milioni di uomini e donne che fino a qualche decennio fa erano, di fatto, ai margini dell’umanità. Oggi non è più così. Non esiste più un blocco a due delle superpotenze (USA-Unione Sovietica). Non esiste più infatti il Patto di Varsavia. C’è la Russia, che è una grande potenza (economica e militare) pure se non primeggia. Ci sono gli USA, grande potenza (militare ed economica) pure se sul versante economico non primeggia. Poi ci sono molte nuove grandi potenze (soprattutto economiche, ma anche militari) come la Cina, l’India, il Brasile, e numerose altri stati, come la Turchia, il Sudafrica, l’Iran e associazioni di Stati come quelli della penisola arabica o dell’Africa e dell’estremo oriente o del sudamerica, che sono lì a testimoniare che gli equilibri mondiali non sono risolvibili nè in una falsa partita a due, tanto meno con la concessione a gendarme del mondo agli USA. Ciò vuol dire praticamente, oggi, subito, che se c’è una cosa inutile e dannosa nel mondo è l’esistenza di una struttura “di difesa” occidentale come la NATO. Finito il patto di Varsavia, finito il compito della NATO. A meno che… A meno che, non sia una balla quella della difesa. A meno che l’unico vero intento di questa “macchina bellica” non sia conquistare stati, economie, mercati, popoli, per metterli a servizio di potenti. Ancor di più, quindi, è dimostrata la pericolosa inutilità, ovvero la necessaria scelta per l’umanità di fare a meno della NATO. In subordine, falsando le carte, con accordi “europei” che vengono spacciati per UE, mettono insieme Gran Bretagna, Canada, e alcuni stati, quasi tutti, della UE, per organizzare (alternativamente alla NATO?) la “difesa europea”. Per difenderci da chi? Dai colpi di stato organizzati dalla NATO, dagli USA e dalla Gran Bretagna? L’Europa non può realizzarsi quale gigantesca fabbrica delle armi! Questi due punti di un programma fondamentale — che sicuramente risponde alla analisi dei comunisti, ma che altrettanto sicuramente è condivisibile, perchè vero, da moltissimi altri soggetti politici e sociali e da milioni di uomini e donne in ogni dove- sono stati il motivo di divisione per la manifestazione di sabato 21 a Roma.
Quindi chi è più determinato a chiamare col proprio nome l’origine degli attuali mali, del medio oriente e del mondo, sarà a piazza Vittorio. Chi crede che comunque, poi si potrà vedere e ragionare sulla “difesa europea” e senza stracciare la NATO sarà a Porta San Paolo. Le decine di migliaia di uomini e donne che probabilmente attraverseranno Roma sabato, avranno in comune la forte richiesta di cessate il fuoco. L’indispensabile condanna affinchè si arresti l’assalto di Israele all’Iran. La totale solidarietà, vicinanza e condivisione alla esistenza della Palestina libera ed autodeterminata. Per questo la buona notizia è che seppure da partenze differenti, i signori della guerra, dovranno prendere atto che il Colosseo e via dei Fori imperiali sono il luogo fisico che unirà le due manifestazioni contro i nemici veri: fermare la guerra, fermare il riarmo, liberare il popolo palestinese. Per questo, coerentemente, i comunisti di Marino e dei Castelli romani, oltre a chiunque altro voglia partecipare, ha aderito e parteciperà alla iniziativa di Bibliopop a S. Maria delle Mole, dove verrà proiettato, dalle 18.30, “No Other Land”, e dove sarà presente Yousef Salman, presidente della comunità palestinese di Roma e Lazio.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.