Agricoltura, Tiso(Confeuro): “Fallimento Agricat. Rifondare sistema assicurazioni”

Agricoltura, Tiso(Confeuro): “Fallimento Agricat. Rifondare sistema assicurazioni”

16/06/2025 0 Di Marco Montini

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“Abbia­mo segui­to con gran­de atten­zio­ne l’inchiesta anda­ta in onda dome­ni­ca 15 giu­gno nel­la tra­smis­sio­ne Report, dedi­ca­ta ad Agri­cat, il fon­do mutua­li­sti­co nazio­na­le di Ismea. Quel­lo che è emer­so con­fer­ma pie­na­men­te le nostre pre­oc­cu­pa­zio­ni e rifles­sio­ni espres­se da tem­po: Agri­cat si sta rive­lan­do un disa­stro, un caso emble­ma­ti­co del far­ra­gi­no­so siste­ma buro­cra­ti­co e ammi­ni­stra­ti­vo del nostro Pae­se”, dichia­ra Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le di Con­feu­ro. “In occa­sio­ne dell’alluvione in Emi­lia-Roma­gna del 2023, nume­ro­si pic­co­li e medi pro­dut­to­ri agri­co­li si sono tro­va­ti ad affron­ta­re risto­ri ina­de­gua­ti, paga­men­ti respin­ti, con­teg­gi da rive­de­re e gra­vi ritar­di nei risar­ci­men­ti. Un dan­no nel dan­no per chi ave­va già subi­to pesan­tis­si­me per­di­te a cau­sa degli even­ti cli­ma­ti­ci estre­mi. I dis­ser­vi­zi non sono casua­li, ma il sin­to­mo di un’impostazione sba­glia­ta alla base del fun­zio­na­men­to del fon­do”.

“È neces­sa­rio dire chia­ra­men­te che un fon­do pub­bli­co desti­na­to a risar­ci­re agri­col­to­ri col­pi­ti da cala­mi­tà non può segui­re logi­che pri­va­ti­sti­che. Agri­cat dovreb­be esse­re ani­ma­to da un prin­ci­pio sem­pli­ce ma fon­da­men­ta­le: se un’azienda chie­de un inden­niz­zo, è per­ché si tro­va dav­ve­ro in dif­fi­col­tà. Vor­rei ricor­da­re, in tal sen­so, che la logi­ca dell’indennizzo nel set­to­re pri­ma­rio è mol­to diver­sa da quel­la degli altri set­to­ri eco­no­mi­ci-pro­dut­ti­vi: gli agri­col­to­ri infat­ti svol­go­no una fun­zio­ne socia­le pri­ma­ria, cioè quel­la di for­ni­re cibo alla comu­ni­tà, con­tri­buen­do così alla garan­zia e al benes­se­re ali­men­ta­ri. Dun­que, anche e sopra­tut­to in que­sta otti­ca va con­si­de­ra­to il con­cet­to di risar­ci­men­to e di soste­gno al red­di­to agri­co­lo. E solo par­ten­do da que­sta con­sa­pe­vo­lez­za è pos­si­bi­le garan­ti­re inden­niz­zi equi, tem­pe­sti­vi e fun­zio­na­li a risol­le­va­re le sor­ti del­le azien­de agri­co­le. Inol­tre – pro­se­gue Tiso – non si può igno­ra­re che una par­te del­le risor­se di Agri­cat pro­vie­ne dal­le trat­te­nu­te sui pre­mi PAC degli stes­si agri­col­to­ri. È dun­que dop­pia­men­te inac­cet­ta­bi­le che i bene­fi­cia­ri ven­ga­no trat­ta­ti come sem­pli­ci richie­den­ti di un sus­si­dio, inve­ce che come sog­get­ti che han­no già con­tri­bui­to finan­zia­ria­men­te al fon­do. Agri­cat, così com’è, non fun­zio­ne­rà mai. Occor­re intro­dur­re pena­li in caso di ritar­di nei paga­men­ti e pre­ve­de­re rego­le più chia­re, tra­spa­ren­ti e soli­da­li. Come Con­feu­ro, stia­mo inol­tre lavo­ran­do affin­ché nel­la pros­si­ma PAC a livel­lo euro­peo ven­ga intro­dot­to un siste­ma strut­tu­ra­le di assi­cu­ra­zio­ne del red­di­to per le impre­se agri­co­le, in gra­do di garan­ti­re rea­li tute­le di fron­te a even­ti sem­pre più fre­quen­ti e deva­stan­ti”, chio­sa il Pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro

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