Marino. Svolti congressi del PD. Tendenze ancora non univoche mostrano un circolo arrembante: a Marino centro si sconfessa il PD sulla vicenda nazismo/europa

Marino. Svolti congressi del PD. Tendenze ancora non univoche mostrano un circolo arrembante: a Marino centro si sconfessa il PD sulla vicenda nazismo/europa

05/06/2025 0 Di Maurizio Aversa

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La neoe­let­ta segre­ta­ria del cir­co­lo PD “Bru­no Astor­re”, Danie­la Pace


For­se pros­si­ma­men­te giun­ge­rà qual­che indi­ca­zio­ne più pre­ci­sa di uni­tà a livel­lo comu­na­le, intan­to sono sen­si­bil­men­te dif­fe­ren­ti i con­te­nu­ti che ven­go­no rac­con­ta­ti e pro­mos­si, oppu­re no, dai due cir­co­li del PD mari­ne­se.
Nel­la scor­sa set­ti­ma­na, i due cir­co­li del PD di Mari­no (“Bru­no Astor­re” a S. Maria del­le Mole, “Mari­no cen­tro” a Mari­no appun­to) han­no svol­to i rela­ti­vi con­gres­si. Abbia­mo rac­col­to infor­ma­zio­ni, da varie fon­ti, e fat­to rife­ri­men­to ai comu­ni­ca­ti uffi­cia­li. Per quan­to al cir­co­lo “Astor­re”, come ripor­ta­to su que­sto gior­na­le dal col­le­ga Mon­ti­ni, abbia­mo rice­vu­to il salu­to di ben­ve­nu­to alla neoe­let­ta segre­ta­ria — Danie­la Pace — da par­te del segre­ta­rio uscen­te ‑Ser­gio Ambro­gia­ni -. Dopo ulte­rio­re richie­sta cir­ca docu­men­ti o mozio­ni o altro, nul­la è per­ve­nu­to. Al con­tra­rio, il par­te­ci­pa­to con­gres­so di “Mari­no cen­tro” a cui sono sta­ti invi­ta­ti for­ze poli­ti­che e socia­li e asso­cia­zio­ni, ha visto la par­te­ci­pa­zio­ne e lo scam­bio di opi­nio­ni — anche aper­ta­men­te dis­so­nan­ti dal PD, anzi oppo­ste — che comun­que han­no, maga­ri indi­ret­ta­men­te, con­tri­bui­to a far licen­zia­re docu­men­ti e dichia­ra­zio­ni dal nuo­vo grup­po diri­gen­te e dal nuo­vo segre­ta­rio — Mar­co Coman­di­ni -.

Mar­co Coman­di­ni, neoe­let­to segre­ta­rio del PD “Mari­no cen­tro”


Ad esem­pio il docu­men­to poli­ti­co con­gres­sua­le con­tie­ne que­sti con­cet­ti, espres­si con let­tu­ra da Mar­co Coman­di­ni: “In Ita­lia, in Regio­ne Lazio ed a Mari­no gover­na la destra e lo fa non tan­to sul­la vali­di­tà del­la sua
pro­po­sta poli­ti­ca quan­to sul­la divi­sio­ne e fran­tu­ma­zio­ne del “cam­po pro­gres­si­sta”: di divi­sio­ni
ali­men­ta­te al più da per­so­na­li­smi, da scar­sa visio­ne poli­ti­ca, dal ricer­ca­re più gli argo­men­ti che
sono divi­si­vi anzi­ché con­ver­ge­re su quel­li che acco­mu­na­no.
I dan­ni di tut­to ciò li vedia­mo ogni gior­no con una pro­pa­gan­da del­le destre sen­za fine e di risul­ta­ti
scar­si o nul­li: una poli­ti­ca nazio­na­le dedi­ta a tute­la­re pote­ri for­ti: ban­che, assi­cu­ra­zio­ni, ma non chi
non arri­va alla fine del mese, una Regio­ne Lazio in cui la sani­tà ha liste di atte­sa inter­mi­na­bi­li, un
Comu­ne di Mari­no abban­do­na­to a sé stes­so e sen­za una pro­spet­ti­va di svi­lup­po, sen­za una visio­ne
di cit­tà.
La rab­bia per un decli­no che ha coin­vol­to tan­ti set­to­ri del­la socie­tà ha gene­ra­to:
• La pau­ra per un futu­ro che non dà cer­tez­ze
• La disil­lu­sio­ne rispet­to a pro­mes­se trop­po spes­so disat­te­se”, Quin­di più avan­ti, il docu­men­to pro­po­sto con­ti­nua così: “L’o­biet­ti­vo dichia­ra­to deve esse­re quel­lo, di met­te­re nero su bian­co su ciò che inten­dia­mo fare, e
cioè por­re il PD come moto­re di una nascen­te coa­li­zio­ne, che pun­ti a for­ma­re uno schie­ra­men­to
pro­gres­si­sta capa­ce di esse­re pro­po­si­ti­vo, uni­to e com­pe­ti­ti­vo, lo si può e lo si deve fare met­ten­do
via per­so­na­li­smi ed inte­res­si par­ti­co­la­ri, non repli­can­do ai mol­ti erro­ri fat­ti in pas­sa­to, rico­min­cian­do
da noi.
L’obiettivo è quel­lo di alza­re le con­di­zio­ni di vita dei nostri cit­ta­di­ni, al loro benes­se­re a quel­lo che
occor­re alla cit­tà, di una cit­tà a misu­ra di per­so­na, lo fare­mo con anco­ra più for­za ed impe­gno da
mino­ran­za coin­vol­gen­do i con­si­glie­ri comu­na­li di rife­ri­men­to, la nostra voce nel­le isti­tu­zio­ni, ma
anche sol­le­ci­tan­do tut­ti quel­li dell’opposizione pro­gres­si­sta.
Orga­niz­ze­re­mo dei tavo­li di lavo­ro tema­ti­ci aper­ti: sul socia­le, sul­la cul­tu­ra, su lavo­ri pub­bli­ci, sul­la
scuo­la, sui ser­vi­zi e sul­la sani­tà, su com­mer­cio ed arti­gia­na­to, sul recu­pe­ro di spa­zi abban­do­na­ti
ed in disu­so, sul deco­ro e gestio­ne del ver­de, su svi­lup­po del­la cit­tà e del­la Mul­ti­ser­vi­zi. La
defi­ni­zio­ne di un meto­do, for­se non nuo­vo, ma effi­ca­ce, linea­re e tra­spa­ren­te, che sia il pun­to di
par­ten­za per la for­ma­zio­ne di un pro­gram­ma da pre­sen­ta­re al pros­si­mo appun­ta­men­to elet­to­ra­le,
con l’obbligo di tut­ti a rea­liz­zar­lo, per­ché impe­gno, costan­za e tem­po spe­so, si tra­sfor­mi­no in fat­ti
e buo­na pra­ti­ca.”. Quin­di, dopo aver affron­ta­to pro­po­si­ti­va­men­te alcu­ne tema­ti­che — ambien­te, ecc — il docu­men­to, met­te l’ac­cen­to sul PD-Par­ti­to: “Dob­bia­mo defi­ni­re un par­ti­to nuo­vo anche nel meto­do: che rico­no­sca l’im­por­tan­za del­la
con­sul­ta­zio­ne del­la base sul­le scel­te, che ripren­da un lavo­ro di for­ma­zio­ne poli­ti­ca al pas­so
con i tem­pi per ricu­ci­re rela­zio­ni, acqui­si­re nuo­ve idee, co-pro­get­ta­ta­re solu­zio­ni per il ter­ri­to­rio,
ricer­can­do il mas­si­mo del­la par­te­ci­pa­zio­ne.
Un cir­co­lo, quin­di, che diven­ti con for­za un pun­to di rife­ri­men­to per il cam­bia­men­to, per la
costru­zio­ne di un cam­po pro­gres­si­sta.”. Anco­ra più deci­sa l’in­no­va­zio­ne auto­cri­ti­ca offer­ta da Mar­co Coman­di­ni cir­ca la anti­sto­ri­ca pro­vo­ca­to­ria vicen­da (voto euro­peo: nazi­smo ugua­le comunismo)quando nel gior­no post con­gres­sua­le com­men­ta un docu­men­to che alle­ghia­mo. Que­sto il com­men­to “Gra­zie alla Elly Schlein, si stan­no cor­reg­gen­do alcu­ni erro­ri del pas­sa­to, che sia­no le nor­me del Job Act e del lavo­ro dei Refe­ren­dum, che la que­sto­ne sol­le­va­ta in Par­la­men­to Euro­peo sull”equiparazione tra nazi­fa­sci­smo e comu­ni­smo sovie­ti­co. Lo ha fat­to con deci­sio­ne for­za e corag­gio. Ne va dato atto a lei ed alla comu­ni­tà poli­ti­ca che la sostie­ne. Una rifles­sio­ne su quan­to acca­du­to nel 2019 e poi nel 2025 nel Par­la­men­to Euro­peo.”.
que­sto il docu­men­to:

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