Violenza donne, Accademia IC: “Anche tra giovani, serve rispetto e prevenzione”

Violenza donne, Accademia IC: “Anche tra giovani, serve rispetto e prevenzione”

18/04/2025 0 Di Marco Montini

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 247 vol­te!

Vio­len­za don­ne, Acca­de­mia IC: “Anche tra gio­va­ni, ser­ve rispet­to e pre­ven­zio­ne”

“Negli ulti­mi anni, l’Italia si tro­va a fare i con­ti con un feno­me­no inquie­tan­te: la vio­len­za sul­le don­ne non solo non accen­na a dimi­nui­re, ma coin­vol­ge in misu­ra cre­scen­te i più gio­va­ni. Gli ulti­mi dati e fat­ti di cro­na­ca rac­con­ta­no sto­rie di aggres­sio­ni, abu­si, fino ad arri­va­re ai fem­mi­ni­ci­di, com­mes­si anche da ado­le­scen­ti o ragaz­zi poco più che mag­gio­ren­ni. Un segna­le allar­man­te di una cul­tu­ra patriar­ca­le che con­ti­nua a radi­car­si sin dal­la gio­va­ne età. Ciò che più col­pi­sce è pro­prio la pre­co­ci­tà con cui atteg­gia­men­ti pos­ses­si­vi e vio­len­ti si mani­fe­sta­no nei con­te­sti rela­zio­na­li tra ado­le­scen­ti, nel­la con­vin­zio­ne illo­gi­ca che l’amore giu­sti­fi­chi il pos­ses­so, che la liber­tà dell’altro sia qual­co­sa da limi­ta­re per “pro­te­zio­ne”. E in que­sto con­te­sto, i social media gio­ca­no un ruo­lo ambi­guo: da un lato, offro­no spa­zi di denun­cia e con­sa­pe­vo­lez­za; dall’altro, ali­men­ta­no dina­mi­che tos­si­che, ampli­fi­ca­no la visi­bi­li­tà del­le rela­zio­ni e favo­ri­sco­no un con­trol­lo per­va­si­vo. In mol­ti casi, le gio­va­ni vit­ti­me non rie­sco­no a usci­re da rela­zio­ni mal­sa­ne per­ché temo­no l’isolamento, la ver­go­gna o ritor­sio­ni. Alla base di tut­to, però, c’è anco­ra una cul­tu­ra patriar­ca­le che edu­ca i ragaz­zi al domi­nio e le ragaz­ze alla sot­to­mis­sio­ne. E così, quan­do una don­na deci­de di chiu­de­re una rela­zio­ne, in trop­pi casi la rispo­sta è la vio­len­za. Con Il fem­mi­ni­ci­dio che è l’ultimo sta­dio, il più tra­gi­co, di un per­cor­so di vio­len­za. Secon­do alcu­ni dati auto­re­vo­li, ogni anno deci­ne di don­ne ven­go­no ucci­se da part­ner o ex part­ner, e l’età media dei car­ne­fi­ci si sta­reb­be abbas­san­do. È il segno che la pre­ven­zio­ne deve par­ti­re mol­to pri­ma, già nel­le scuo­le e nei con­te­sti edu­ca­ti­vi infor­ma­li. La rispo­sta a que­sto feno­me­no deve esse­re cul­tu­ra­le, pri­ma anco­ra che repres­si­va. Ser­ve edu­ca­zio­ne affet­ti­va, ses­sua­le ed emo­ti­va già dal­le scuo­le pri­ma­rie. Ser­vo­no model­li posi­ti­vi, dia­lo­go nel­le fami­glie, ma anche for­ma­zio­ne per inse­gnan­ti e ope­ra­to­ri socia­li. Solo così potre­mo garan­ti­re un futu­ro dove l’amore non sia mai più con­fu­so con la vio­len­za”.

Così, in una nota, il por­ta­vo­ce nazio­na­le di Acca­de­mia Ini­zia­ti­va Comu­ne, Car­me­la Tiso.

Related Images: