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Marino. A Bibliopop, vero, efficace “Dibattito aperto” grazie al libro denuncia di Marco Onofrio
07/04/2025Questo articolo è stato letto 595 volte!

A Bibliopop, dialogo sulle Segrete del Parnaso, tra l’autore, Marco Onofrio e Maurizio Aversa
Neppure la logistica avversa ha potuto frenare la riuscita dell’appuntamento con il libro-denuncia dello scrittore Marco Onofrio, “Le segrete del Parnaso”. La logistica avversa è stata quella delle centinaia di persone riversatesi a S. Maria delle Mole in occasione della fiera mercantile “Forte dei Marmi”. Difatti in tutta la frazione c’erano spazi intasati per parcheggiare e recarsi al Bibliopop. Ciononostante, con pochi minuti di ritardo, vi è convenuto un nutrito pubblico, ben ripagato dalla densità emotiva e dalla profondità di riflessioni che si sono succedute durante l’illustrazione del libro, attraverso la viva voce dell’autore. In verità, dato il tema dal forte sapore etico, morale, filosofico e socio-politico, se quel pubblico si fosse ritrovato oggi avrebbe avuto un surplus di cui parlare.

Il Ministro del lavoro, Marina Elvira Calderone, oggetto dell’inchiesta de Il Fatto Quotidiano che ha reso noto le sue “entrature” per far parte della casta
Nel senso che proprio in queste ore, grazie ad una inchiesta del “Fatto Quotidiano”, è emerso che la Ministra Calderone millanta titoli grazie a cui ha ricoperto ruoli e cariche, e continua a farlo, sostenuta da entrature parentali e amicali che nulla hanno a che vedere con le sue capacità. Così “funziona” in Italia! Ecco, il cuore della denuncia mossa da Onofrio, e l’ha ben illustrato ai presenti, è esattamente questo: la riproduzione delle caste – in particolare egli affronta quella letteraria e quindi degli intellettuali, ma è estensibile a tutti gli ambiti della società – che si autoalimentano in “sistema” ed escludono in modo classista ogni merito che chiunque altro abbia o possa giustamente rivendicare. Una aberrazione e una ingiustizia che stravolgono la Costituzione Repubblicana, ispirata ad altro e opposto fondamento. Una stortura che indebolisce la qualità del vivere civile, che sfianca le capacità di singoli che hanno già faticato nel tempo, o che, giovani, si affacciano speranzosi per poter mostrare la propria valentia. Tutto ciò è stato talmente condiviso, in una sorta di rito catartico collettivo, che non appena Onofrio ha chiesto al pubblico se ci fossero riscontri ed eventuali esperienze da condividere (così, sotto forma di “dibattito aperto”, aveva concepito l’incontro), in modo spontaneo e ricco sono fioriti:

Elisa Pellegrini declama una poesia dei
dicata ai luoghi amati: montagne di ciociaria
una poesia declamata da Elisa Pellegrini; una ricca e sentita testimonianza dello scrittore Roberto Pallocca, che ha ampiamente confermato le analisi di Onofrio; un intervento dell’archeologo Paolo Montanari;

Lo scrittore Roberto Pallocca, interviene sostenendo la denuncia del libro di Marco Onofrio
un altro dello scrittore Raul Bianchini; e un contributo finale di Silvia Bazzocchi, già bibliotecaria a Roma, dalla quale è emersa anche una proposta pratica, accolta per il futuro da Bibliopop.

L’incontro era cominciato, come da prassi consueta, con i saluti del presidente Sergio Santinelli, il quale con poche e pungenti parole ha centrato cuore e contorno del tema, predisponendo ad emozione l’assemblea. Il ruolo di interlocutore è stato assunto da Maurizio Aversa, che ha sollecitato le ampie, puntuali, appassionate risposte argomentative di Onofrio, tese a sviscerare alcuni snodi fondamentali racchiusi appunto ne “Le segrete del Parnaso”. La libera esposizione che sabato 5 a Bibliopop, Onofrio ha potuto condividere con l’insieme degli attenti partecipanti – notata una prevalenza di giovani donne – ha sottolineato l’attualità della denuncia e la necessità di invertire questa rotta perniciosa che altrimenti è destinata a deprimere e ad impoverire il nostro Paese.

Sergio Santinelli, presidente di Acab Bibliopop, durante il suo saluto di presentazione dell’incontro
Per questo Onofrio si è espresso come segue: «Malgrado i successi nazionali e internazionali, dopo trent’anni di carriera d’autore e quarantacinque libri editi ho sentito la necessità etica di demistificare la “realtà vera” del mondo letterario italiano, scorporandola dalle favole speciose e analizzandone lucidamente le dinamiche alla luce del sistema-Italia. La letteratura è una jungla di ipocrisie, invidie, maldicenze, opportunismi, caste e congreghe in perenne lotta tra di loro» ha continuato nella sua interlocuzione, «Ma è soprattutto una valigia con il doppio fondo, piena di giochi truccati, dove oggi contano sempre meno il merito, il lavoro serio, l’appartato e fruttuoso raccoglimento, ovvero il riscontro oggettivo delle “sudate carte”, e sempre più – purtroppo – l’abilità sociale di vendersi, presenziando, sgomitando e scavalcando, o la condizione aprioristica di chi con le prebende e i privilegi ci si ritrova fin da bambino, a prescindere dal merito, grazie alle entrature familiari. Il libro diventa così, in filigrana, un itinerario di approfondimento sulla democrazia in Italia, sui diritti costituzionali, sulle trasformazioni storiche che stanno riportando in auge le formule del più vieto e deteriore classismo. Ho “semplicemente” detto ciò che molti sanno ma che, per timore e opportunità, preferiscono fingere di non sapere. Il libro vorrebbe aprire gli occhi agli autori, esordienti e non, ancora illusi che il campo sia libero e aperto onestamente al merito. Auspico infine» ha concluso Onofrio «che questa operazione smuova altri professionisti a parlare fuori dai denti, denunciando l’inquinamento massonico da qualche anno in atto nei rispettivi settori. L’Italia deve tornare ad essere un Paese a base meritocratica, o è destinata a non avere un futuro».

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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.