Al Teatro “Vittoria Colonna” di Marino successo per “Felici e maleducati”

Al Teatro “Vittoria Colonna” di Marino successo per “Felici e maleducati”

07/04/2025 0 Di Anna Maria Gavotti

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Nostra intervista all’autore Enrico Maria Falconi

 

Dome­ni­ca 6 apri­le alle ore 18,00 pres­so il Tea­tro “Vit­to­ria Colon­na” di Mari­no la Com­pa­gnia Blue in the face ha pre­sen­ta­to “Feli­ci e male­du­ca­ti”,  l’esilarante com­me­dia scrit­ta e diret­ta da Enri­co Maria Fal­co­ni.
Sul pal­co gli atto­ri: Enri­co Maria Fal­co­ni, Ramo­na Gar­ga­no, Simo­ne Lucia­ni, Filip­po Gra­na­ti, Fede­ri­ca Cor­da e Mat­teo Tuscu­la­no.
Sce­ne di Luca Gar­ra­mo­ne e Patri­zio De Pao­lis. Costu­mi di Simo­ne Lucia­ni.
Al ter­mi­ne del­lo spet­ta­co­lo ne abbia­mo par­la­to con l’autore Enri­co Maria Fal­co­ni.
Spet­ta­co­lo diver­ten­tis­si­mo e ori­gi­na­le dove ci si può vede­re mol­to: Paso­li­ni, ma anche per­so­nag­gi mol­to par­ti­co­la­ri ben deli­nea­ti, ben defi­ni­ti che ci han­no fat­to pen­sa­re ai film di Car­lo Ver­do­ne, per arri­va­re anche a un tra­gi­co comi­co, qua­si a una comi­ci­tà grot­te­sca, per­ché tu sul pal­co­sce­ni­co non hai fat­to una sto­ria qua­lun­que, hai por­ta­to il mon­do. Hai por­ta­to pro­prio un rias­sun­to del­la socie­tà toc­can­do temi socia­li impor­tan­ti: innan­zi­tut­to una per­so­na che esce dal car­ce­re e si tro­va una vita cam­bia­ta: que­sto è un fat­to vero, quo­ti­dia­no, un padre che si tro­va a dover fare i con­ti con una real­tà total­men­te cam­bia­ta.
“Lo spet­ta­co­lo nasce – ci spie­ga Fal­co­ni — per­ché io per mol­ti anni ho inse­gna­to al car­ce­re, lavo­ran­do con dete­nu­ti anche di alta sicu­rez­za, erga­sto­la­ni ecc. e con loro abbia­mo par­la­to del­la pau­ra di tor­na­re in liber­tà per­ché san­no che il mon­do ti cam­bia sot­to gli occhi sen­za che te ne accor­gi. Da lì è sta­ta la pri­ma istan­za: crea­re una paren­te­si di vent’anni e vede­re come si era tra­sfor­ma­ta la pro­pria fami­glia e quin­di mi ero imma­gi­na­to que­sta moglie che lo ave­va abban­do­na­to per­ché ave­va tro­va­to un’altra per­so­na e que­sti figli lascia­ti a loro stes­si. Quin­di vole­vo par­la­re in qual­che manie­ra del­la cen­tra­li­tà del­la fami­glia per cui l’importanza dei ruo­li di un padre e di una madre, di una tran­quil­li­tà di. Fami­glia in que­sto sen­so. Paso­li­ni mi fareb­be mol­to pia­ce­re. Car­lo Ver­do­ne pro­ba­bil­men­te sì, c’è un respi­ro di cer­ti per­so­nag­gi. Che sia una tra­gi­com­me­dia sì per­ché vor­rei lascia­re al pub­bli­co que­sta dop­pia idea: di una volon­tà di rista­bi­li­re una fami­glia, tan­to è vero che lui si tran­quil­liz­za quan­do rie­sce a ritro­va­re una moglie e una madre e i figli che ritor­na­no tut­ti a casa per cui c’è un richia­mo alla fami­lia­ri­tà e alla fami­glia stes­sa”.
Quel­lo che ci ha col­pi­to è un padre che ha sof­fer­to che riman­da anche a Piran­del­lo: il sor­ri­so tra le lacri­me, tra­smet­te tan­to que­sta figu­ra pater­na. Cosa pro­va que­sto padre?
“E’ una fami­glia male­du­ca­ta. Nell’immaginario lui che è sta­to ven­ti anni in gale­ra si ritro­va due figli una che fa la mas­sag­gia­tri­ce, l’altro che fa il pro­dut­to­re musi­ca­le, un mon­do nuo­vo per cui anche del­le novi­tà nel­la vita di que­sto padre, in Feli­ci e male­du­ca­ti que­sto richia­mo è for­se la ricet­ta di una buo­na vita: esse­re sì feli­ci ma anche anda­re un po’ con­tro le rego­le, esse­re un po’ male­du­ca­ti, che però ti aiu­ta a non pren­der­ti trop­po sul serio e a poter vive­re una nor­ma­li­tà”.

Rice­via­mo e pub­bli­chia­mo dal­l’As­so­cia­zio­ne Trous­se

FOTOFoto commedia FELICI E MALEDUCATI

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