Al Teatro “Vittoria Colonna” di Marino Anna Karenina conquista il pubblico

Al Teatro “Vittoria Colonna” di Marino Anna Karenina conquista il pubblico

24/03/2025 0 Di Anna Maria Gavotti

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Molto apprezzata la pièce di Alberto Bassetti

 

Una gran­de Anna Kare­ni­na al Tea­tro Vit­to­ria Colon­na di Mari­no che dome­ni­ca scor­sa ha con­qui­sta­to il pub­bli­co, un pub­bli­co atten­to, appas­sio­na­to. Le don­ne, la pas­sio­ne, ma qui sia­mo anda­ti oltre. Tol­stoj ci ren­de par­te­ci­pi di uno straor­di­na­rio viag­gio intro­spet­ti­vo.
Ne abbia­mo par­la­to con i pro­ta­go­ni­sti: gli atto­ri Mad­da­le­na Riz­zi, Bru­no Gover­na­le, Bia­gio Iaco­viel­li e Alio­scia Vic­ca­ro.
Una rifles­sio­ne: non ho visto una inter­pre­ta­zio­ne di Anna Kare­ni­na, ma ho visto mol­to di più, per­ché voi ave­te la gran­de capa­ci­tà di inter­pre­ta­re una nuo­va Anna Kare­ni­na, ope­ra di Alber­to Bas­set­ti. Qui abbia­mo un Tol­stoj vivo, pre­sen­te, con­tem­po­ra­neo. Tan­to è vero che que­sto spet­ta­co­lo è il tem­po che scor­re len­to: è sem­pre pre­sen­te in ogni sua sfac­cet­ta­tu­ra: il pre­sen­te, il pas­sa­to e il futu­ro. Ma anche la sce­no­gra­fia ha tre por­te da dove si entra e si esce. Una sce­no­gra­fia mol­to sin­te­ti­ca e di for­te impat­to. Una gran­de capa­ci­tà di Filip­po D’Alessio di met­te­re in sce­na la rivi­si­ta­zio­ne di un Tol­stoj che vive. Con una Anna Kare­ni­na che dice “Sì sta scri­ven­do di me, vole­te far­ne par­te?”. Quin­di non par­lia­mo di un pas­sa­to ma di un pre­sen­te.
“Sono due linee di pre­sen­te per­ché c’è anche il rac­con­to del con­te di Evin che è ripor­ta­to nel libro, c’è que­sta dop­pia sto­ria, que­sta dop­pia vicen­da amo­ro­sa che si svol­ge in manie­ra diver­sa”.
Anna Kare­ni­na: don­na, moglie e madre. Noi dob­bia­mo sta­re atten­ti a non cader mai. Lei ha due figli. Il pri­mo lo ama più del­la sua stes­sa vita. Ma il secon­do? L‘amava ma non come l’altro figlio, sicu­ra­men­te frut­to di un amo­re diver­so. Lo chie­do a te Mad­da­le­na per­ché tu sei anche madre.
“Nel roman­zo la pic­co­la spa­ri­sce, quin­di Tol­stoj la dimen­ti­ca. Io cre­do che sia per non dar­le trop­pa impor­tan­za, per­ché Anna ave­va pre­so il soprav­ven­to nel roman­zo. Tut­ti vole­va­no que­sta Anna e quin­di lui con­ti­nua a scri­ve­re di lei. Il figlio a un cer­to pun­to spa­ri­sce. Per quel che riguar­da me io cre­do che come tut­te le cose tor­men­ta­te ci tie­ni di più. Il pri­mo figlio che lei non può ave­re, per­ché se lo tie­ne il mari­to, in qual­che modo è il figlio più desi­de­ra­to, ago­gna­to, più ama­to. La secon­da è sua, del suo amo­re, è come se già aves­se. Io di figlie ne ho una sola. Ma se ne aves­si due, uno da un matri­mo­nio ed una dall’altro, pro­ba­bil­men­te il sen­so di col­pa ver­so il pri­mo mi por­te­reb­be ad amar­lo di più, sai i mec­ca­ni­smi uma­ni sono stra­ni. Se non altro a dar­gli più atten­zio­ni. Cre­do sia una que­stio­ne di amo­re, Lei il tuo amo­re ce l’ha già, l’altro figlio, invece,rimane abban­do­na­to per­ché io non pos­so sta­re con lui. E quin­di in quan­do figlio abban­do­na­to è più ama­to”.
L’ultima doman­da la fac­cio a te che sei Tol­stoj. Che è vivo in que­sta com­me­dia. Una com­me­dia toc­can­te, appas­sio­na­ta, dove c’è suspen­ce un tem­po che scor­re len­ta­men­te. Ma c’è anche una for­te nota rap­pre­sen­ta­ta dagli ani­ma­li. Qui par­lia­mo di un con­ta­di­no non del 1829 quan­do nac­que Tol­stoj, ma di un con­ta­di­no moder­no.
“Tol­stoj ha mes­so nel con­te Evin tut­ta la sua filo­so­fia poli­ti­ca che era una sor­ta di socia­li­smo pri­mor­dia­le moder­na per­chè vede­va nei lavo­ra­to­ri del­la ter­ra sfrut­ta­ti una dimen­sio­ne eti­ca del lavo­ro, comun­que distin­ta, però non vole­va sfrut­tar­li fino a far­li mori­re. Mol­to moder­no anche nel­la con­ce­zio­ne filo­so­fi­ca e poli­ti­ca”.
Ph. Giam­pie­ro Rinal­di
Rice­via­mo e pub­bli­chia­mo dal­l’As­so­cia­zio­ne Trous­se
FOTOfoto Anna Karenina 2Foto Anna Karenina 1

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