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Braille: un’invenzione passata con un brillante futuro
25/02/2025Questo articolo è stato letto 184 volte!
di Giacomo Policardo
Un’invenzione tutt’altro che superata. Sono passati 200 anni da quando Luis Braille inventò un sistema che permette e permetterà ai non vedenti di poter scrivere e leggere in assoluta autonomia. Appunto il codice Braille, intestato al suo inventore Luis.
Una sorta di puntini su carta che apparentemente sembrano dei codici criptati, ma che permettono il poter leggere, il poter scrivere, il poter svolgere calcoli numerici.
Grazie al sistema Braille molti non vedenti hanno anche imparato a leggere gli spartiti musicali e infatti grazie anche a questa invenzione molti non vedenti adesso riescono a suonare addirittura nei conservatori.
Ma non c’è solo il codice di scrittura e lettura, perché giustamente questo codice oltre ad aver aiutato ai non vedenti a far parte di questa società, a laurearsi, diplomarsi, questa invenzione è stata anche una sorta di innovazione industriale, perché per creare il codice Braille occorrono anche gli strumenti per poter far sì che queste lettere vengano improntate su carta ed è per questo che sono nate le prime macchinette Braille, comunemente chiamate tavolette.
È una sorta di book dove metti un foglio dentro, un righello, un punteruolo, uno si mette a digitare delle lettere, delle lettere che sono delle forme su carta. Chi non le conosce dirà: “Ma che cosa sono questi puntini?”
Grazie a queste lettere si è potuto anche inventare il cosiddetto Alfabeto Braille, ad esempio per fare la lettera A ci vuole un puntino, per la B due puntini quindi punto 1 e punto 2. Questo codice ha permesso anche l’inventare il cosiddetto Display Braille perché oltre a scrivere su carta, prima che fossero inventati gli ausili vocali, si è potuto scrivere sul computer.
Infatti, attraverso la tastiera di un computer con i polpastrelli delle dita un non vedente
può leggere quello che appare in uno schermo, questo sempre prima di inventare i codici di lettura vocale.
Quindi cosa possiamo dire? Che il codice Braille è stato sicuramente un’invenzione passata che serve nel presente, ma servirà anche nel futuro, perché con questo sistema si possono prendere appunti in maniera veloce e simultanea senza creare particolari disturbi anche a chi segue le lezioni se si usano queste macchinette.
Parlavamo del Display Braille, ma prima del display Braille è stata inventata la cosiddetta Dattilo Braille: che cos’è? È una sorta di macchina da scrivere con sei tasti più il tasto spazio che permette al non vedente di digitare dei codici.
Per esempio, tre tasti per fare una lettera, quattro tasti per farne un’altra, un tasto per farne un’altra, quindi una sorta di macchina dove uno pigia e quello che viene pigiato viene impresso su carta.
Sicuramente molti di voi hanno visto anche nelle farmacie dei talloncini nelle medicine con questi puntini, e vi siete chiesti: “Ma che cosa sono?” Ebbene quelle sono le parole del nome del farmaco improntato su questi talloncini.
Quindi grazie Luis Braille per questa invenzione che è stata un’invenzione del passato, è un’invenzione presente, ma siamo certi sarà un’invenzione che varrà ancora per il futuro.
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Giacomo Policardo è un ragazzo pantesco, radioamatore, speaker e dj che ha collaborato per anni con varie radio storiche e occupandosi di sport e sociale. A Pantelleria è membro dell’associazione L’Albero Azzurro che si occupa di ragazzi speciali come lui, che è non vedente e che nella nostra Redazione porterà allegria e temi importanti riguardanti soprattutto il sociale.