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Priverno,LT. Parte il progetto “Il Cammino di San Tommaso d’Aquino”. Il via dalla sindaca Bilancia, L’illustrazione da Pucci del Gruppo dei Dodici
23/02/2025Questo articolo è stato letto 375 volte!

Intervento della sindaca di Priverno Anna Maria Bilancia
Giovedì scorso nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del triennio tomistico è stato presentato al PIT di Fossanova il progetto “Il Cammino di San Tommaso d’Aquino”. La giornata è iniziata con il saluto della Sindaca di Priverno Annamaria Bilancia, Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio Tomistico, che ha colto l’occasione per ricordare che quest’anno ricorre l’800° Anniversario della nascita del Santo Teologo e filosofo. La Sindaca Bilancia ha, inoltre, sottolineato l’importanza del Cammino che il Gruppo dei Dodici ha proposto di riconoscere, dando vita ad un desiderio che, da anni, accomunava i soci dell’Associazione e gran parte delle realtà locali interessate dalla vita del Santo e nel suo territorio di riferimento.
Il Gruppo dei Dodici, che è storicamente legato alla promozione e valorizzazione della Via Francigena nel Sud, considerato che molti sono i luoghi della Francigena del Lazio Meridionale che vantano legami con la figura di San Tommaso d’Aquino ha, quindi, voluto studiare e proporre un nuovo percorso per valorizzarli. A descrivere il Cammino ci ha pensato il Vice Presidente del Gruppo dei Dodici Giuseppe Pucci, che ha illustrato, con grande chiarezza, il sentiero individuato e che è profondamente legato alla vita del Santo Aquinate. Con una rapida ed efficace ricerca storica avvalorata anche da informazioni assunte dai Vescovi, dai Parroci e dai Sindaci i volontari del Gruppo dei Dodici hanno ricercato e tracciato il percorso più idoneo rilevandone la fattibilità, le criticità, i tempi di percorrenza, e infine, lo hanno tracciato, come sempre, con cura e precisione.
Il Cammino di San Tommaso d’Aquino, ha spiegato ancora Giuseppe Pucci, inizia da Aquino paese della famiglia originaria del Santo e fa tappa a Roccasecca suo paese natale dove si trova la Rocca degli Aquino. Il Cammino attraversa Arpino, Monte San Giovanni Campano, passa per l’Abbazia di Casamari, prosegue per Castro dei Volsci, Villa Santo Stefano, Prossedi, Maenza e, infine, giunge a Priverno presso l’Abbazia di Fossanova dove il Santo morì il 7 marzo 1274. È previsto anche un prosieguo fino a Fondi dove le reliquie del Santo furono custodite per 12 anni prima di essere trasferite a Tolosa.
Durante l’incontro di presentazione i tanti Sindaci e rappresentanti dei comuni coinvolti dal tracciato hanno apprezzato il lavoro fatto e il progetto presentato. Anche le parole dei rappresentanti regionali, degli assessorati al turismo, alla cultura e il dirigente del dipartimento del turismo hanno avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento rispetto alla possibilità di ufficializzare presto il cammino. Stesso proposito è stato espresso anche dal rappresentante della Compagnia dei Lepini che ha sottolineato come il Cammino di San Tommaso d’Aquino va ad affiancarsi ai cammini dedicati a San Benedetto e San Francesco molto frequentati dai camminatori. Un plauso è stato espresso anche dal rappresentante della Camera di Commercio, Industria e Artigianato delle Province di Latina e Frosinone.
Al termine dell’incontro la dott.ssa Cristina Storti Dirigente dell’Area Programmatica del Turismo, che ha la competenza per riconoscere e ufficializzare il Cammino di San Tommaso d’Aquino come cammino religioso della Regione Lazio, ha condiviso importanti e significative parole di apprezzamento per il lavoro fin qui fatto e ha suggerito le modalità e le coordinate tecniche per presentare la domanda tesa a formalizzare il Cammino.

L’evento dell’avvio del progetto Il Cammino di San Tommaso d’Aquino
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.