Olivicoltura, Confeuro: “Italia in crisi. Serve riforma strutturale”

Olivicoltura, Confeuro: “Italia in crisi. Serve riforma strutturale”

19/02/2025 0 Di Marco Montini

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“Nel 2024–25 la pro­du­zio­ne di olio d’o­li­va Made in Ita­ly non andrà oltre le 244mila ton­nel­la­te, crol­lan­do al quin­to posto tra i prin­ci­pa­li Pae­si e con un calo com­ples­si­vo del ‑26%. Nume­ri allar­man­ti, quel­li dif­fu­si recen­te­men­te dal­la ricer­ca Ismea, che rac­con­ta­no di un Bel Pae­se in gran­de cri­si e in for­te arre­tra­men­to rispet­to a un com­par­to che sto­ri­ca­men­te rap­pre­sen­ta un vera e pro­pria eccel­len­za agroa­li­men­ta­re. L’olivicoltura nostra­na, infat­ti, sta viven­do un momen­to sen­za pre­ce­den­ti, aggra­va­ta dai cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci, dal­la sic­ci­tà e dall’aumento dei costi di pro­du­zio­ne. Con­feu­ro lan­cia un appel­lo alle isti­tu­zio­ni affin­ché si inter­ven­ga con misu­re strut­tu­ra­li vol­te a garan­ti­re la soste­ni­bi­li­tà e la com­pe­ti­ti­vi­tà di un com­par­to stra­te­gi­co per l’economia. La ridu­zio­ne del­la pro­du­zio­ne nazio­na­le di olio d’oliva evi­den­zia, d’altronde, la neces­si­tà di una stra­te­gia a lun­go ter­mi­ne. È fon­da­men­ta­le inve­sti­re nel­le infra­strut­tu­re idri­che per con­tra­sta­re gli effet­ti del­la sic­ci­tà – si guar­di il caso sici­lia­no — e miglio­ra­re la gestio­ne del­le risor­se, evi­tan­do così il pro­gres­si­vo abban­do­no degli oli­ve­ti. Ser­vo­no anche incen­ti­vi sta­ta­li per il rin­no­va­men­to degli impian­ti e il soste­gno alle azien­de col­pi­te dal­le cri­ti­ci­tà eco­no­mi­che, che atten­do­no anco­ra trop­po tem­po per risar­ci­men­ti e risto­ri. Insom­ma, sen­za azio­ni effi­ca­ci, l’olivicoltura ita­lia­na rischia di per­de­re defi­ni­ti­va­men­te la sua posi­zio­ne di pri­ma­to, con gra­vi con­se­guen­ze sul tes­su­to eco­no­mi­co e occu­pa­zio­na­le del­le zone agre­sti. Sol­le­ci­tia­mo il Gover­no Melo­ni e l’Unione Euro­pea per un pia­no di rilan­cio basa­to su inno­va­zio­ne, soste­ni­bi­li­tà e tute­la del red­di­to degli agri­col­to­ri. Così, non si può più anda­re avan­ti”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le di Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do.

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