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Olivicoltura, Confeuro: “Italia in crisi. Serve riforma strutturale”
19/02/2025Questo articolo è stato letto 201 volte!
“Nel 2024–25 la produzione di olio d’oliva Made in Italy non andrà oltre le 244mila tonnellate, crollando al quinto posto tra i principali Paesi e con un calo complessivo del ‑26%. Numeri allarmanti, quelli diffusi recentemente dalla ricerca Ismea, che raccontano di un Bel Paese in grande crisi e in forte arretramento rispetto a un comparto che storicamente rappresenta un vera e propria eccellenza agroalimentare. L’olivicoltura nostrana, infatti, sta vivendo un momento senza precedenti, aggravata dai cambiamenti climatici, dalla siccità e dall’aumento dei costi di produzione. Confeuro lancia un appello alle istituzioni affinché si intervenga con misure strutturali volte a garantire la sostenibilità e la competitività di un comparto strategico per l’economia. La riduzione della produzione nazionale di olio d’oliva evidenzia, d’altronde, la necessità di una strategia a lungo termine. È fondamentale investire nelle infrastrutture idriche per contrastare gli effetti della siccità – si guardi il caso siciliano — e migliorare la gestione delle risorse, evitando così il progressivo abbandono degli oliveti. Servono anche incentivi statali per il rinnovamento degli impianti e il sostegno alle aziende colpite dalle criticità economiche, che attendono ancora troppo tempo per risarcimenti e ristori. Insomma, senza azioni efficaci, l’olivicoltura italiana rischia di perdere definitivamente la sua posizione di primato, con gravi conseguenze sul tessuto economico e occupazionale delle zone agresti. Sollecitiamo il Governo Meloni e l’Unione Europea per un piano di rilancio basato su innovazione, sostenibilità e tutela del reddito degli agricoltori. Così, non si può più andare avanti”.
Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.