Lavoro, Tiso(Iniziativa Comune): “IA è rivoluzione tra rischi e opportunità”

Lavoro, Tiso(Iniziativa Comune): “IA è rivoluzione tra rischi e opportunità”

08/01/2025 0 Di Marco Montini

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“L’intelligenza arti­fi­cia­le sta rapi­da­men­te tra­sfor­man­do il mer­ca­to del lavo­ro a livel­lo glo­ba­le. Secon­do un recen­te rap­por­to dell’OCSE (Orga­niz­za­zio­ne per la Coo­pe­ra­zio­ne e lo Svi­lup­po Eco­no­mi­co), que­sta tec­no­lo­gia ha il poten­zia­le di aumen­ta­re la pro­dut­ti­vi­tà e miglio­ra­re la qua­li­tà dei ser­vi­zi, ma — dall’altro lato — com­por­ta anche rischi signi­fi­ca­ti­vi per l’occupazione, in par­ti­co­la­re nei set­to­ri tra­di­zio­nal­men­te a bas­sa qua­li­fi­ca­zio­ne. Il rap­por­to sot­to­li­nea come l’IA pos­sa sia minac­cia­re posti di lavo­ro, sia crear­ne di nuo­vi, dipen­den­do dal modo in cui vie­ne imple­men­ta­ta e gesti­ta. Inol­tre, uno degli effet­ti più evi­den­ti potreb­be esse­re la pola­riz­za­zio­ne del mer­ca­to del lavo­ro. Le man­sio­ni di medio livel­lo, come quel­le ammi­ni­stra­ti­ve o quel­le manua­li non spe­cia­liz­za­te, sono le più a rischio di esse­re sosti­tui­te dall’automazione. Al con­tra­rio, i lavo­ri alta­men­te qua­li­fi­ca­ti, che richie­do­no com­pe­ten­ze tec­no­lo­gi­che avan­za­te o crea­ti­vi­tà, e quel­li a bas­sa qua­li­fi­ca­zio­ne ma for­te­men­te orien­ta­ti all’interazione uma­na, come l’assistenza sani­ta­ria e i ser­vi­zi edu­ca­ti­vi, ten­do­no a bene­fi­cia­re di un aumen­to del­la doman­da. E anco­ra, l’indagine Ocse evi­den­zia come i Pae­si con eco­no­mie avan­za­te sia­no meglio posi­zio­na­ti per trar­re van­tag­gio dall’IA, gra­zie alla pre­sen­za di siste­mi edu­ca­ti­vi più soli­di e di infra­strut­tu­re digi­ta­li avan­za­te. Men­tre, gli Sta­ti in via di svi­lup­po rischia­no di esse­re svan­tag­gia­ti, poi­ché la loro for­za lavo­ro potreb­be non ave­re le com­pe­ten­ze neces­sa­rie per adat­tar­si ai cam­bia­men­ti tec­no­lo­gi­ci. Que­sto diva­rio potreb­be aumen­ta­re le disu­gua­glian­ze eco­no­mi­che a livel­lo glo­ba­le. Cer­ta­men­te, non un buon pre­sa­gio, ma il Cen­tro Stu­di Ini­zia­ti­va Comu­ne inten­de rima­ne­re otti­mi­sta al suo poten­zia­le. Poi­ché se nor­ma­ta e gesti­ta cor­ret­ta­men­te, l’IA può miglio­ra­re la qua­li­tà del­la vita, aumen­ta­re la pro­dut­ti­vi­tà e crea­re nuo­ve oppor­tu­ni­tà di lavo­ro. In defi­ni­ti­va, il suo impat­to dipen­de­rà da come gover­ni, impre­se e socie­tà civi­le sce­glie­ran­no di gesti­re la tran­si­zio­ne. Solo attra­ver­so un approc­cio equi­li­bra­to e lun­gi­mi­ran­te sarà pos­si­bi­le miti­ga­re i rischi e sfrut­ta­re appie­no i bene­fi­ci di que­sta tec­no­lo­gia rivo­lu­zio­na­ria”.

Così, in una nota stam­pa, il por­ta­vo­ce nazio­na­le del Cen­tro Stu­di Ini­zia­ti­va Comu­ne, Car­me­la Tiso.

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