Autonomia Differenziata, Confeuro: “Per agricoltura unità, non ulteriore frammentazione”

Autonomia Differenziata, Confeuro: “Per agricoltura unità, non ulteriore frammentazione”

15/11/2024 0 Di Marco Montini

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“Con­feu­ro pren­de atto del recen­te pro­nun­cia­men­to del­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le, che ha rite­nu­to non fon­da­ta la que­stio­ne di costi­tu­zio­na­li­tà dell’intera leg­ge sull’autonomia dif­fe­ren­zia­ta del­le regio­ni ordi­na­rie, con­si­de­ran­do inve­ce ille­git­ti­me spe­ci­fi­che dispo­si­zio­ni del­lo stes­so testo legi­sla­ti­vo. In que­sto con­te­sto, rite­nia­mo pre­co­ce lan­ciar­si in giu­di­zi poli­ti­ci tran­chant e affret­ta­ti sul­la deci­sio­ne dei giu­di­ci, e per cono­sce­re nel det­ta­glio le ragio­ni che han­no por­ta­to alla deci­sio­ne, cre­dia­mo cor­ret­to atten­de­re metà dicem­bre, quan­do saran­no depo­si­ta­te le moti­va­zio­ni del­la sen­ten­za. Su un pun­to, tut­ta­via, Con­feu­ro inten­de riba­di­re la pro­pria posi­zio­ne, ossia gran­de pre­oc­cu­pa­zio­ne per le impli­ca­zio­ni che la rifor­ma del­la auto­no­mia dif­fe­ren­zia­ta potreb­be ave­re sui ter­ri­to­ri, sul­la comu­ni­tà, e anche sul siste­ma agri­co­lo ita­lia­no, rap­pre­sen­tan­do un peri­co­lo per la coe­sio­ne nazio­na­le, con effet­ti poten­zial­men­te anco­ra più desta­bi­liz­zan­ti per il com­par­to pri­ma­rio. L’agricoltura, infat­ti, è un set­to­re che, per sua natu­ra, è lega­to alla tra­di­zio­ne e alle spe­ci­fi­ci­tà loca­li, ma anche a una serie di poli­ti­che di pro­gram­ma­zio­ne nazio­na­le che garan­ti­sco­no uni­for­mi­tà nel­le pra­ti­che e negli inve­sti­men­ti. La even­tua­le fram­men­ta­zio­ne del­le poli­ti­che tra regio­ni con dif­fe­ren­ti livel­li di auto­no­mia potreb­be com­por­ta­re un’ul­te­rio­re disu­gua­glian­za tra le aree, pena­liz­zan­do le regio­ni più debo­li e aumen­tan­do le dif­fe­ren­ze tra Nord e Sud. Ed effet­ti­va­men­te già oggi le regio­ni deten­go­no una cer­ta auto­no­mia nel­la pro­gram­ma­zio­ne agri­co­la, ad esem­pio nel redi­ge­re il Psr, il pia­no di svi­lup­po regio­na­le, e già oggi pur­trop­po si evi­den­zia­no enor­mi dif­fe­ren­ze in ter­mi­ni di rea­liz­za­zio­ne del­le misu­re lega­te a que­sto tipo di pia­ni­fi­ca­zio­ne, con mol­te regio­ni del Set­ten­trio­ne rapi­de nel­la rea­liz­za­zio­ne dei ban­di, e nume­ro­si ter­ri­to­ri del meri­dio­ne, inve­ce, ata­vi­ca­men­te in ritar­do. Per cui, l’autonomia dif­fe­ren­zia­ta rischia di con­dur­re a ulte­rio­ri diver­si­fi­ca­zio­ni che non fareb­be­ro altro che dan­neg­gia­re il nostro com­par­to. Sen­za con­si­de­ra­re l’alta fram­men­ta­zio­ne in rife­ri­men­to ai vari orga­ni­smi paga­to­ri regio­na­li, che sta com­por­tan­do cri­ti­ci­tà ope­ra­ti­ve e dispa­ri­tà di trat­ta­men­to tra agri­col­to­ri. Tut­to que­sto sce­na­rio, dun­que, è già di per se for­te­men­te pena­liz­zan­te, per un set­to­re che inve­ce dovreb­be agi­re all’unisono e garan­ti­re com­pat­tez­za sopra­tut­to nei con­fron­ti del mer­ca­to este­ro. Un’e­ven­tua­le e aggiun­ti­va diso­mo­ge­nei­tà nel­le poli­ti­che agri­co­le regio­na­li — deri­van­ti dal­la auto­no­mia dif­fe­ren­zia­ta -, a giu­di­zio di Con­feu­ro, potreb­be crea­re altri pro­ble­mi a un com­par­to, che sta già affron­tan­do nume­ro­se sfi­de cri­ti­che e pro­ble­ma­ti­che con­tin­gen­ti. Con­feu­ro, dun­que, sol­le­ci­ta Gover­no e Par­la­men­to a con­si­de­ra­re con atten­zio­ne que­sti aspet­ti e a garan­ti­re che l’autonomia dif­fe­ren­zia­ta, non met­ta a repen­ta­glio la coe­sio­ne del nostro siste­ma agri­co­lo. Più in gene­ra­le, la nostra Con­fe­de­ra­zio­ne con­ti­nue­rà a vigi­la­re su ogni evo­lu­zio­ne legi­sla­ti­va che pos­sa impat­ta­re nega­ti­va­men­te sul­la agri­col­tu­ra del nostro Pae­se”.

Così, in una nota, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le di Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli Agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do.

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