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Genzano. PCI: dolore per la scomparsa di Vittorio Mignucci
13/09/2024Questo articolo è stato letto 1156 volte!
E’ con estremo dolore che apprendiamo della scomparsa di Vittorio Mignucci.
Uno straordinario compagno che ha impegnato tutta la sua vita al servizio dei suoi, nostri, ideali e alla difesa degli interessi dei più deboli. Un impegno sempre in primissima linea senza mai chiedere nulla in cambio.
Lo ricordiamo dai tempi della nascita di Rifondazione Comunista prima e dei Comunisti Italiani poi, sempre presente in tutti i momenti in cui il Partito chiamava all’impegno ed alla lotta, “rubando” tempo agli affetti familiari. Affetti che, comunque, è riuscito sempre a mantenere nei confronti della propria bellissima famiglia.
Valori assoluti, per Vittorio, l’amore per la famiglia e l’amore per il Partito.
In tutti i momenti, anche quando non si sentiva in piena forma, lo vedevamo in prima linea. Una forza da eterno giovinetto che tutti gli invidiavamo.
Vittorio è stato uno di quei compagni di cui non si poteva mai fare a meno, sempre pronto ad impegnarsi e a spronare e a dare l’ esempio agli altri.
Sarebbero tantissimi i momenti per ricordarlo ma in mente ci rimane impressa una immagine che riteniamo sia la migliore sintesi della sua vita e dei suoi sentimenti.
L’immagine di Vittorio che, al termine delle tantissime feste di Partito che abbiamo vissuto insieme a tantissimi altri compagni, prendeva sempre per mano la moglie Angela e, letteralmente, la trascinava a ballare davanti all’orchestrina, nonostante la stanchezza dopo intere giornate a lavorare per la riuscita della festa.
Mentre tutti noi cercavamo di riposare un attimo, Vittorio sembrava stesse iniziando una nuova giornata….
Alla moglie Angela, ai figli Serena, Maurizio e Roberta, ai nipoti e a tutti gli altri familiari l’abbraccio e l’affetto del PCI di Genzano di Roma.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.