Marino/Europa. Giorgi: Storia, cultura, politica — e soprattutto economia — , ecco le ragioni dell’ultradestra vittoriosa in Turingia (Germania Est)

Marino/Europa. Giorgi: Storia, cultura, politica — e soprattutto economia — , ecco le ragioni dell’ultradestra vittoriosa in Turingia (Germania Est)

02/09/2024 2 Di Maurizio Aversa

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Il prof. Vla­di­mi­ro Giac­chè


Pochi anni fa a Mari­no, a cura del PCI fu svol­ta una assemblea/Conferenza con mol­ta par­te­ci­pa­zio­ne. Di cit­ta­di­ni, di for­ze poli­ti­che e socia­li, di elet­ti. Ospi­te rela­to­re è sta­to il prof. Vla­di­mi­ro Giac­chè, che pre­sen­ta­va il suo lavo­ro “Anschluss, pre­sen­te Ugo Moro del­la segre­te­ria nazio­na­le comu­ni­sta. L’annessione” dedi­ca­to alla annes­sio­ne del­la Ger­ma­nia del­l’E­st alla repub­bli­ca del­la Ger­ma­nia Occi­den­ta­le. Pas­sag­gio evi­den­te­men­te, pen­sa­to dai gran­di del­la geo­po­li­ti­ca e geo­ca­pi­ta­li­smo inter­na­zio­na­le in chia­ve di Occidente/Nato/Usa per­no del mon­do (chi vuo­le si acco­da, chi non vuo­le vie­ne “obbli­ga­to”). Que­sto con­cet­to, tor­na in un ragio­na­men­to, appro­fon­di­to, che ci vie­ne pro­po­sto dal dott. Corio­la­no Gior­gi, non appe­na lo abbia­mo sol­le­ci­ta­to ad una ana­li­si storico/politica cir­ca una mate­ria che padro­neg­gia con sicu­rez­za a segui­to dei risul­ta­ti elet­to­ra­li in Turin­gia, nel­la Ger­ma­nia orien­ta­le. Quel­lo che segue è una ori­gi­na­le, pla­sti­ca, rap­pre­sen­ta­zio­ne di azio­ni e rea­zio­ni, nel­la sto­ria, nel­la cul­tu­ra e nel­le con­se­guen­ze poli­ti­che di oggi.
Coriolano Giorgi

L’e­co­no­mi­sta, dott. Corio­la­no Gior­gi


TURINGIA 1524 ‑TURINGIA 2024
Il Ritor­no del­la Sto­ria. Un’altra let­tu­ra del­le ele­zio­ni nei Land del­la Ger­ma­nia Orien­ta­le.

Arti­co­lo pri­mo : […] Avan­zia­mo umil­men­te la richie­sta che d’ora in poi l’intera comu­ni­tà pos­sa eser­ci­ta­re il dirit­to di sce­glie­re e di nomi­na­re diret­ta­men­te il suo par­ro­co[..]
Arti­co­lo secon­do : [..] .È nostra volon­tà che d’ora in poi la deci­ma sul gra­no ven­ga rac­col­ta dai mem­bri del pre­sbi­te­ro scel­to dal­la comu­ni­tà e lascia­ta al par­ro­co quan­to basta per un ade­gua­to sosten­ta­men­to suo e dei suoi. Ciò che rima­ne deve esse­re divi­so tra i pove­ri del pae­se a secon­da dei loro biso­gni [..]
Arti­co­lo ter­zo: [ ..] Fino­ra è sta­ta con­sue­tu­di­ne quel­la di con­si­de­rar­ci pro­prie­tà per­so­na­le del signo­re, cosa ripro­ve­vo­le, se si pen­sa che Cri­sto col suo san­gue pre­zio­so ci ha riscal­da­to e reden­do tut­ti, sen­za ecce­zio­ne [..] Non dubi­tia­mo allo­ra che voi, in quan­to veri cri­stia­ni, ci libe­re­te dal­la ser­vi­tù del­la gle­ba [..]
….
Arti­co­lo dodi­ce­si­mo : [..] È nostra deci­sio­ne e con­vin­zio­ne defi­ni­ti­va che, se uno o più arti­co­li di quel­li elen­ca­ti non doves­se­ro esse­re con­for­mi alla paro­la di Dio, allo­ra è nostra opi­nio­ne che essi non deb­ba­no vale­re più .[..] Voglia­mo pre­ga­re Dio, per­ché solo Lui e nes­sun altro ci può dare tut­to que­sto. La pace di Cri­sto sia con tut­ti noi.

Tho­mas Mun­tzer, pre­di­ca­to­re radi­ca­le lute­ra­no capo del­la rivol­ta dei con­ta­di­ni in Turin­gia


Qua­si 500 anni dopo l’ anni­ver­sa­rio del­la bat­ta­glia di Frank­e­n­hau­sen, com­bat­tu­ta il 15 mag­gio 1525, duran­te la qua­le si scon­tra­ro­no i con­ta­di­ni gui­da­ti da Tho­mas Mün­tzer e le trup­pe di Filip­po d’Assia e di Gior­gio di Sas­so­nia. L’evento pose fine alla guer­ra dei con­ta­di­ni in Ger­ma­nia, ma, come vedre­mo, la sua eco sareb­be giun­ta fino ai gior­ni nostri. Non sarà inu­ti­le, quin­di, riper­cor­re­re bre­ve­men­te la para­bo­la di Mün­tzer, ispi­ra­to­re e figu­ra cen­tra­le del­la rivol­ta. La cor­ni­ce degli even­ti era quel­la del­la Rifor­ma ini­zia­ta nel 1517 da Mar­tin Lute­ro. La rot­tu­ra con la Chie­sa cat­to­li­ca avve­nu­ta in segui­to alla sua ope­ra por­tò alla pro­li­fe­ra­zio­ne di nuo­vi pre­di­ca­to­ri. Uno di que­sti era pro­prio Tho­mas Mün­tzer il qua­le, dopo alter­ne vicen­de e pere­gri­na­zio­ni, giun­se nel­la cit­tà di All­stedt, in Turin­gia. Qua, rifa­cen­do­si alle posi­zio­ni ini­zia­li di Lute­ro, ini­ziò a pre­di­ca­re una Rifor­ma assai più radi­ca­le e vio­len­ta di quel­la che, nel frat­tem­po, si sta­va rea­liz­zan­do in segui­to alla “svol­ta mode­ra­ta” del rifor­ma­to­re di Wit­ten­berg. Per meglio com­pren­de­re que­sto aspet­to biso­gna tene­re a men­te due con­si­de­ra­zio­ni: la con­di­zio­ne in cui Mün­tzer si tro­va­va ad ope­ra­re e la natu­ra del­la sua pre­di­ca­zio­ne. Pro­prio ad All­stedt avven­ne una svol­ta fon­da­men­ta­le: i prin­ci­pi, infat­ti, non rispo­se­ro agli appel­li lan­cia­ti da Mün­tzer, men­tre, al con­tra­rio, aumen­ta­va il fer­men­to tra i con­ta­di­ni. Il pre­di­ca­to­re, quin­di, ini­ziò a sca­gliar­si anche con­tro la nobil­tà tede­sca, denun­cian­do­ne l’oppressione e l’opposizione all’instaurazione sul­la Ter­ra del Regno di Dio, ossia di quel­la comu­ni­tà in cui non ci sareb­be­ro più sta­te dif­fe­ren­ze socia­li e alla cui base sareb­be sta­ta la Chie­sa rige­ne­ra­ta.
Pres­so Frank­e­n­hau­sen. Qua, tra il 14 ed il 15 mag­gio 1525, 8000 con­ta­di­ni insor­ti si tro­va­ro­no a fron­teg­gia­re le già vit­to­rio­se arma­te d’Assia e Sas­so­nia. Il lan­gra­vio ed il duca lan­cia­ro­no una sor­ta di ulti­ma­tum ai rivol­to­si: essi avreb­be­ro garan­ti­to l’amnistia a tut­ti in cam­bio del­la con­se­gna di Mün­tzer. I con­ta­di­ni rifiu­ta­ro­no la pro­po­sta (anche se, è bene ricor­dar­lo, due per­so­ne si espres­se­ro per la capi­to­la­zio­ne e, per que­sto, ven­ne­ro fat­te deca­pi­ta­re da Mün­tzer) e lo scon­tro vide vit­to­rio­si Filip­po d’Assia e Gior­gio di Sas­so­nia. Miglia­ia di con­ta­di­ni per­se­ro la vita quel gior­no, men­tre Tho­mas Mün­tzer, dopo una bre­ve fuga, ven­ne cat­tu­ra­to, tor­tu­ra­to e giu­sti­zia­to il 27 mag­gio 1525.

Frie­drich Engels,


La scon­fit­ta di Frank­e­n­hau­sen pose pra­ti­ca­men­te fine a tut­ta quel­la serie di insur­re­zio­ni che pas­sa­ro­no alla Sto­ria sot­to il nome di “guer­ra dei con­ta­di­ni”, di cui Mün­tzer fu una del­le prin­ci­pa­li figu­re di rife­ri­men­to Il vero e pro­prio pun­to di svol­ta fu la pub­bli­ca­zio­ne, avve­nu­ta nel 1870, del libro “La guer­ra dei con­ta­di­ni in Ger­ma­nia” scrit­to da Frie­drich Engels. L’opera, uno stu­dio impor­tan­tis­si­mo su que­sti avve­ni­men­ti, pose al cen­tro la con­trap­po­si­zio­ne tra Mar­tin Lute­ro, fau­to­re, secon­do Engels, di una “rifor­ma bor­ghe­se mode­ra­ta” che tra­dì l’iniziale radi­ca­li­smo, e Tho­mas Mün­tzer, pre­di­ca­to­re, al con­tra­rio, di una rifor­ma radi­ca­le e dal­la ten­den­za comu­ni­sti­ca deri­van­te da cer­ti movi­men­ti ere­ti­ca­li-rivo­lu­zio­na­ri medie­va­li. Mün­tzer, insom­ma, come pro­fe­ta del­la rivo­lu­zio­ne, come anti­ci­pa­to­re del comu­ni­smo, da lui teo­riz­za­to in ter­mi­ni reli­gio­si. L’impressione che resta dal­la let­tu­ra dell’opera di Engels è quel­la di un Tho­mas Mün­tzer eroi­co, figu­ra cen­tra­le nel­la teo­riz­za­ta lot­ta di clas­se che vede­va con­trap­po­sti prin­ci­pi, bor­ghe­si e con­ta­di­ni, ma la cui fine, cau­sa­ta dall’immaturità dei tem­pi, lascia con l’amaro in boc­ca. L’analisi di Engels, spie­ga la cen­tra­li­tà di Mün­tzer nel movi­men­to comu­ni­sta del XIX-XX seco­lo, soprat­tut­to all’interno del­la Repub­bli­ca Demo­cra­ti­ca Tede­sca, la qua­le dedi­cò a que­sta impor­tan­tis­si­ma figu­ra una fol­ta ico­no­gra­fia. Il ritrat­to del rifor­ma­to­re, infat­ti, tro­neg­gia­va sul­la ban­co­no­ta da 5 mar­chi. Alla figu­ra del pre­di­ca­to­re, inol­tre, ven­ne­ro dedi­ca­te diver­se mone­te com­me­mo­ra­ti­ve e una serie di fran­co­bol­li in occa­sio­ne del 500 anni­ver­sa­rio del­la nasci­ta.

Seco­li dopo il Pro­fes­so­re Vla­di­mi­ro Giac­chè , con il suo «Anschluss, L’annessione: ecco come la Ger­ma­nia Ove­st si appro­fit­tò dell’Est con la riu­ni­fi­ca­zio­ne» . L’annessione” recen­te­men­te ripub­bli­ca­to e aggior­na­to (la pri­ma edi­zio­ne risa­le al 2013). «Nel gen­na­io del 1990, Hans Modrow, allo­ra pre­si­den­te del con­si­glio del­la Ger­ma­nia Est, pro­po­se un avvi­ci­na­men­to gra­dua­le tra le due Ger­ma­nie evi­tan­do quel­la “tera­pia shock” poi adot­ta­ta. Era una pro­po­sta ragio­ne­vo­le, ma con due difet­ti: non face­va gli inte­res­si del­le impre­se e del­le ban­che del­la Ger­ma­nia Ove­st, alle qua­li non pare­va vero di poter­si vede­re spa­lan­ca­to da un gior­no all’altro un mer­ca­to di 16 milio­ni di abi­tan­ti sba­ra­glian­do la con­cor­ren­za loca­le, come poi avven­ne con l’unione mone­ta­ria, e che pre­ve­de­va una Ger­ma­nia neu­tra­le, fuo­ri sia del­la Nato che del Pat­to di Var­sa­via. In ogni caso, a que­sta pro­po­sta man­cò anche l’appoggio di Gor­ba­ciov. Fu quin­di abban­do­na­ta pra­ti­ca­men­te subi­to in favo­re di un’unificazione a tap­pe for­za­te». Anschluss. L’annessione, le pre­mes­se di una sto­ria squi­li­bra­ta di cui già si ave­va con­sa­pe­vo­lez­za all’epoca «Cir­ca 10 anni fa Mat­thias Pla­tzeck, allo­ra pre­si­den­te del Land del Bran­de­bur­go, per par­la­re del­la riu­ni­fi­ca­zio­ne in un’intervista allo Spie­gel usò la paro­la Anschluss. Sca­te­nò un puti­fe­rio. Que­sto libro però nasce da un nume­ro, anzi da un rap­por­to: 1 a 4,44. Si trat­ta del cam­bio tra il mar­co ove­st e mar­co del­la Ger­ma­nia Est al qua­le veni­va­no rego­la­te le tran­sa­zio­ni com­mer­cia­li tra le 2 Ger­ma­nie nel 1988/9. Ho tro­va­to que­sto rap­por­to nel libro di Edgar Most, un ban­chie­re del­la Ger­ma­nia Est – era vice­pre­si­den­te del­la Staa­tsbank der DDR – che è sta­to anche il pro­ta­go­ni­sta del­la ven­di­ta a Deu­tsche Bank del­la rete di filia­li del­la ban­ca di Sta­to del­la Ger­ma­nia Est dopo la cadu­ta del Muro. Sapen­do che l’unione mone­ta­ria tra Ger­ma­nia Est e Ger­ma­nia Ove­st nel luglio 1990 è sta­ta rea­liz­za­ta al cam­bio di 1 a 1, ho pen­sa­to che quel rap­por­to cita­to da Most fos­se fal­so. Chiun­que masti­chi un po’ di eco­no­mia sa infat­ti che se tra due pae­si vige un rap­por­to di cam­bio di – sem­pli­fi­chia­mo – 1 a 4,5 – cioè: 4,5 mar­chi est equi­val­go­no a 1 mar­co ove­st., e di col­po si pas­sa a 1 a 1, quel pas­sag­gio equi­va­le a un rin­ca­ro del 350% del prez­zo dei pro­dot­ti fab­bri­ca­ti nel pae­se che ave­va la valu­ta più debo­le. Un’enormità. Ho appro­fon­di­to la ricer­ca e ho dovu­to con­sta­ta­re che quan­to det­to da Most era vero. Que­sto ha cam­bia­to il mio modo di leg­ge­re l’unificazione tede­sca. L’unione mone­ta­ria sareb­be sta­ta comun­que un azzar­do peri­co­lo­so in ter­mi­ni eco­no­mi­ci. Di recen­te, pre­pa­ran­do la secon­da edi­zio­ne del mio libro, ho sco­per­to che un report del mini­ste­ro fede­ra­le per i rap­por­ti inter­te­de­schi ave­va mes­so nero su bian­co que­sto giu­di­zio nel gen­na­io 1990, pochi gior­ni che la pro­po­sta dell’unione mone­ta­ria fos­se lan­cia­ta da Kohl. Ma a quel tas­so di con­ver­sio­ne era chia­ro che essa avreb­be signi­fi­ca­to la distru­zio­ne dell’intero patri­mo­nio indu­stria­le del­la ex Ger­ma­nia Est. Ciò che in effet­ti accad­de. Di nor­ma si ritie­ne che la cata­stro­fe eco­no­mi­ca del 1990/1 in Ger­ma­nia Est sia sta­ta cau­sa­ta dal fat­to che le impre­se tede­sco-orien­ta­li fos­se­ro non com­pe­ti­ti­ve. Ora, la com­pe­ti­ti­vi­tà è il pro­dot­to di diver­si fat­to­ri: ma è chia­ro che un apprez­za­men­to del cam­bio del 350% non è pre­ci­sa­men­te il modo miglio­re per accre­scer­la. Se una Fiat costa 20mila euro e ha pro­ble­mi di mer­ca­to, ven­der­la a 70mila euro vero­si­mil­men­te non accre­sce­rà le sue quo­te di mer­ca­to». I van­tag­gi di un’unione mone­ta­ria tede­sca per l’allora Ger­ma­nia Ove­st «Ovvia­men­te, que­sto modo di vede­re le cose è mol­to distan­te dall’opinione cor­ren­te, secon­do cui la Ger­ma­nia Ove­st avreb­be soc­cor­so una Ger­ma­nia Est ago­niz­zan­te eco­no­mi­ca­men­te. Il qua­dro diven­ta mol­to diver­so: al cen­tro c’è un’unione mone­ta­ria ed eco­no­mi­ca fat­ta in fret­ta e furia per acce­le­ra­re il per­cor­so ver­so l’unione poli­ti­ca, tra­scu­ran­do com­ple­ta­men­te le con­se­guen­ze eco­no­mi­che, o pen­san­do di poter­le supe­ra­re age­vol­men­te. Pur­trop­po, però, l’economia ha le sue leg­gi e non guar­da in fac­cia nes­su­no. Que­sta situa­zio­ne è mol­to più sor­pren­den­te e dif­fi­ci­le da spie­ga­re se si segue la nar­ra­zio­ne uffi­cia­le, quel­la di un pae­se distrut­to eco­no­mi­ca­men­te che vie­ne soc­cor­so e avvia­to su un per­cor­so di rapi­da cre­sci­ta gra­zie agli ingen­tis­si­mi capi­ta­li rega­la­ti dall’Ovest. Ma anche in que­sto caso i nume­ri pur­trop­po ci dico­no una cosa diver­sa: i tas­si di cre­sci­ta in quel­la par­te del­la Ger­ma­nia dal­la riu­ni­fi­ca­zio­ne in poi sono infe­rio­ri a quel­li di tut­ti i pae­si dell’Est euro­peo negli ulti­mi 30 anni». Come le deci­sio­ni dell’epoca con­di­zio­na­no il pre­sen­te degli ex ter­ri­to­ri del­la Ger­ma­nia Est «I risul­ta­ti a cui mi han­no con­dot­to le mie ricer­che sul modo in cui è sta­ta con­dot­ta l’unificazione tede­sca, l’unione mone­ta­ria, che dal mio pun­to di vista è il pec­ca­to ori­gi­na­le, ma anche la pri­va­tiz­za­zio­ne – di fat­to sven­di­ta – del­le impre­se tede­sco orien­ta­li da par­te del­la Treu­han­dan­stalt e altri aspet­ti giu­ri­di­ci dell’unificazione di cui par­lo nel libro, ren­do­no la situa­zio­ne attua­le dei Län­der dell’Est del­la Ger­ma­nia nien­te affat­to sor­pren­den­te. La loro situa­zio­ne eco­no­mi­ca­men­te dif­fi­ci­le – pover­tà e disoc­cu­pa­zio­ne più ele­va­te che all’Ovest, sti­pen­di più bas­si di un quar­to nel set­to­re pri­va­to, popo­la­zio­ne in costan­te calo, prez­zo degli immo­bi­li mol­to più bas­so che all’Ovest, poche gran­di impre­se, ecc. – si spie­ga per­fet­ta­men­te con le con­se­guen­ze di lun­go perio­do di un’unificazione che ha com­por­ta­to la dein­du­stria­liz­za­zio­ne del pae­se».
Si è vota­to oggi 1 set­tem­bre 2024 nei ter­ri­to­ri dell’ex Ger­ma­nia Orien­ta­le. Que­sti al momen­to i risul­ta­ti con l’estrema destra di AFD vici­ni al 33 %, e l’altra Sini­stra che i libe­ra­li chia­ma­no Ros­so-Bru­no del­la com­pa­gna Sah­ra Wagen­k­ne­cht appe­na nato solo qual­che mese fa da una costo­la del­la Lin­ke.

Intan­to il Com­mis­sa­rio euro­peo Pao­lo Gen­ti­lo­ni, com­men­ta così:

Per que­sto il com­men­to fina­le del dott. Corio­la­no Gior­gi — riat­tua­liz­zan­do la que­stio­ne Ucrai­na — è il seguen­te:
La nar­ra­ti­va del main­stream sull’Est Euro­pa gene­ral­men­te è ideo­lo­gi­ca, ma se la Destra che sta avan­ti è più il risul­ta­to del­la delu­sio­ne del­le varie nazio­na­li­tà annes­se dall’ordine neo capi­ta­li­sti­co emer­so dopo l’89 del seco­lo scor­so, piut­to­sto del­la nar­ra­ti­va impe­ran­te come rea­zio­ne all’esperienza fal­li­men­ta­re del socia­li­smo rea­liz­za­to? In Ger­ma­nia orien­ta­le non ven­go­no più pub­bli­ca­ti i son­dag­gi sul gra­do di sod­di­sfa­zio­ne dell’unificazione, l’ultimo fu pub­bli­ca­to nel 2016 dal popo­la­re quo­ti­dia­no Bild, il 70 per cen­to era insod­di­sfat­to, da allo­ra non ven­go­no più pub­bli­ca­ti son­dag­gi. Oggi si è vota­to, In Turin­gia a bre­ve si avran­no i risul­ta­ti in Sas­so­nia, tra due set­ti­ma­ne in Bran­de­bur­go, i risul­ta­ti sono più o meno que­sti, sul­lo sfon­do del tra­di­men­to del gover­no sema­fo­ro tede­sco, al suo popo­lo e dei suoi imba­raz­zan­ti allea­ti, pres­so la UE, con­tro i nostri di popo­li, che sape­va­no dell’attentato alla più impor­tan­te strut­tu­ra civi­le euro­pea , il Nord Stream , che avreb­be libe­ra­to la Ger­ma­nia e l’Europa del Sud dal­le tan­gen­ti da paga­re per il tran­si­to ai pae­si bal­ti­ci ed Ucrai­na, ed esse­re più for­ti eco­no­mi­ca­men­te. La sin­te­si del­la guer­ra dei gasdot­ti l’ha appe­na fat­ta, pochi gior­ni fa il pre­si­den­te di Nomi­sma Davi­de Taba­rel­li: l’Italia e l’Europa paga­no il gas 40 euro a mega­wat­to­ra, gli Usa solo 7.

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