Ambiente, Confeuro: “Allarme incendi a Roma e provincia: più monitoraggio e prevenzione”

Ambiente, Confeuro: “Allarme incendi a Roma e provincia: più monitoraggio e prevenzione”

02/08/2024 1 Di Marco Montini

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“Let­te­ral­men­te una esta­te di fuo­co per il ter­ri­to­rio di Roma e del­la sua pro­vin­cia: una que­stio­ne deli­ca­ta e com­ples­sa, quel­la degli incen­di, una vera e pro­pria emer­gen­za che più in gene­ra­le inte­res­sa pur­trop­po tut­to il nostro pae­se. Dopo i deva­stan­ti roghi a Pon­te Mam­mo­lo e Mon­te Mario e dopo gli incen­di dei gior­ni scor­si in alcu­ne zone del­la area metro­po­li­ta­na — ad esem­pio sul Mon­te Tusco­lo e in diver­si pun­ti dei Castel­li Roma­ni — poli­ti­ca, isti­tu­zio­ni e comu­ni­tà han­no riac­ce­so i riflet­to­ri media­ti­ci su que­sta anno­sa real­tà: mano uma­na, cal­do tor­ri­do, incu­ria, cri­mi­na­li­tà, cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, caren­za di moni­to­rag­gio? Le cau­se degli incen­di sono sì mol­te­pli­ci ma, a giu­di­zio di Con­feu­ro, è chia­ro ed evi­den­te quan­to sia neces­sa­ria un approc­cio mag­gior­men­te coor­di­na­to, siste­ma­ti­co, mul­ti­fat­to­ria­le, che coin­vol­ga innan­zi­tut­to auto­ri­tà nazio­na­li, comu­ni­tà loca­li, e sin­go­li cit­ta­di­ni. La col­la­bo­ra­zio­ne e l’in­no­va­zio­ne, infat­ti, sono essen­zia­li per affron­ta­re effi­ca­ce­men­te que­sta sfi­da cre­scen­te. Allo stes­so tem­po, è natu­ra­le che deb­ba­no esse­re intra­pre­se e raf­for­za­te alcu­ne misu­re spe­ci­fi­che per pre­ve­ni­re e con­tra­sta­re il rischio roghi: dal­la sen­si­bi­liz­za­zio­ne pub­bli­ca all’incremento del­la manu­ten­zio­ne del ter­ri­to­rio nazio­na­le (ad esem­pio, la puli­zia del­le aree boschi­ve e agri­co­le per ridur­re la quan­ti­tà di mate­ria­le com­bu­sti­bi­le), dal con­trol­lo del­le atti­vi­tà uma­ne alla pia­ni­fi­ca­zio­ne urba­na. E anco­ra biso­gna lavo­ra­re per l’incremento del­la sor­ve­glian­za, uti­liz­zan­do stru­men­ti tec­no­lo­gi­ca­men­te all’avanguardia, e pre­di­spor­re mag­gio­ri risor­se eco­no­mi­che per le assun­zio­ni del cor­po dei vigi­li del fuo­co e di tut­ti que­gli enti auto­riz­za­ti al con­trol­lo del ter­ri­to­rio. Insom­ma, que­sta la sfi­da che ci atten­de se voglia­mo con­tra­sta­re dav­ve­ro il feno­me­no degli incen­di, che soprat­tut­to in esta­te met­to­no a repen­ta­glio vite uma­ne, ani­ma­li e ambien­te. In que­ste con­te­sto, infi­ne, c’è un prin­ci­pio com­ples­si­vo da non dimen­ti­ca­re mai: anche il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co sta gio­can­do un ruo­lo fon­da­men­ta­le nel­la fre­quen­za degli incen­di e nel­la loro capa­ci­tà di pro­pa­ga­zio­ne. Le esta­ti sem­pre più lun­ghe, cal­de e sec­che infat­ti crea­no le con­di­zio­ni per la pro­pa­ga­zio­ne del fuo­co e inne­sca­no un vero e pro­prio cir­co­lo vizio­so ambien­ta­le”.

Così, in una nota stam­pa, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli Agri­col­to­ri Euro­pei e del Mon­do.

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