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Palazzo Grutter ospita Valentina Squillacioti
15/06/2024Questo articolo è stato letto 1458 volte!
Presentato a Grottaferrata il suo libro “Una madre”
Una serata densa di emozioni con un pubblico attento e partecipe
Sono andata ieri giovedì 14 giugno 2024 a Grottaferrata per la presentazione di un libro. Non ne conoscevo il contenuto.
Un evento culturale da coprire mediaticamente. Mi sono trovata all’interno di Palazzo Grutter in compagnia di tante donne e man mano che si andava avanti le emozioni galoppavano dentro di me.
Le relatrici stavano parlando di cancro, non da un punto di vista medico, ma di come colpisca all’improvviso e stravolga la vita, le aspettative, i progetti delle persone coinvolte. Una terribile malattia che, nonostante tutto, “insegna”.
Tutto questo nel libro “Una madre” scritto da Valentina Squillacioti e pubblicato dalla casa editrice ”You can print” sulla esperienza da lei vissuta a contatto con la sua di madre, dalla scoperta della malattia fino, purtroppo, all’epilogo culminato nella scomparsa della mamma.
Come lei stessa dice nelle prime pagine “questo scritto inizialmente è nato come semplice raccolta di pensieri ed emozioni, come sfogo personale per gridare al mondo il dolore che si prova in certe situazioni, un modo per ribellarsi in silenzio ad un qualcosa che sembra già scritto, definito, una sfida tacita e decisa contro il destino, contro il fatto che si accanisce all’improvviso nei confronti di qualcun che in quel momento ha altri progetti per il futuro, altri impegni … Ma pensandoci bene questa raccolta di pensieri potrebbe essere utile anche per fornire una dose di speranza a chi si trova nella mia stessa situazione, di figlia/sorella/madre di una persona malata o, al posto di mia madre, da malato silenzioso che soffre senza farsene una ragione; potrebbe essere un supporto emotivo che faccia comprendere che, in certe circostanze, non si è soli, anzi, intorno vi è un esercito invisibile che avanza al buio, giorno dopo giorno, con le stesse identiche paure, sensazioni, drammi personali e psicologici, alternando momenti di disperazione a momenti in cui si assapora la bellezza della vita”,
Un pubblico attento e partecipe si è stretto intorno a Valentina e alla sua esperienza che ha avuto il coraggio di raccontare pubblicamente non soltanto a Grottaferrata ma anche in altri Comuni limitrofi (Frascati e Montecompatri) che hanno avuto la sensibilità di concederle uno spazio per presentare il suo libro che le è valso anche un riconoscimento da parte della Commissione Cultura della Camera dei Deputati che 31 gennaio scorso l’ha convocata per discutere del suo libro ritenuto di “Alto interesse culturale e sociale per l’Italia intera”.
Valentina ha anche rapporti con le scuole recandosi nel plessi scolastici e dialogando con studenti e insegnanti. Ha anche ricevuto l’omaggio di un cortometraggio dedicato alla sua storia da parte del regista Giovanni Ciaciara che è stato proiettato nel corso della serata.
Un altro contributo video è stato quello della 1^ Sfilata tenutasi nel 2023 a Reggio Calabria a cura dell’Associazione Grace, alla quale va il ricavato delle vendite del libro di Valentina acquistabile anche on line. In passerella tutte donne oncologiche trasformate per l’occasione dalle sapienti mani di professionisti messisi a disposizione per operare un piccolo “miracolo” estetico che è poi la mission dell’associazione stessa: Aiutare le donne colpite dal cancro a sentirsi belle come lo erano prima della malattia.
Toccante è stata l’esperienza raccontata da Paola Nicolò, una mamma tenace, determinata, lavoratrice, carica di vita (anche lei oggetto di un video con la propria figlia) che a un certo punto ha dovuto fare i conti con il cancro. “Sono tornata con piacere a Grottaferrata dove ho vissuto la mia malattia. Sono passati 11 anni da allora e ora posso dire che si può essere sereni e felici anche in quei momenti. La vita è in quei momenti. Non ho mai mentito a mia figlia ed oggi ne vedo i frutti. Ho tenuto nel cassetto questo video per 10 anni, ma ora ho capito che la vita merita un applasuo”.
Molto importante anche il contributo fornito dalla psicologa Daniela Sanacore, dal 2015 presente sul territorio. Ha parlato delle classiche 5 fasi del dolore ideate nel 1969 da Elizabeth Kübler-Ross, lavorando con pazienti terminali: diniego, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione. E di come la malattia faccia talmente paura che in tanti preferiscono non parlarne proprio. “La psicooncologia aiuta a liberarsi – ha detto la Sanacore – Lo psicologo è una figura con cui non c’è bisogno di barare, non è da proteggere (come i figli o la famiglia), da preservare. Chi ha il cancro vive in uno stato di ansia continuo. Noi proviamo a sostenere le emozioni, la mancanza di coraggio che spesso caratterizza questa tipologia di malati cercando di far acquisire loro la consapevolezza che la morte è parte della vita”.
Presenti per il Comune di Grottaferrata che ha promosso l’evento la Consigliera delegata alla Cultura Veronica Pavani che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale ringraziando le relatrici di questo ultimo appuntamento della Rassegna letteraria permanente che riprenderà a settembre la propria attività.
Quindi l’Assessore alle Politiche Sociali Francesca Maria Passini la quale ha sottolineato come il libro di Veronica sia denso e pieno di sentimenti pur nelle sue 70 pagine. “Ogni capitolo è una storia e leggere aiuta ad imparare” soffermandosi poi su cosa insegna il libro riprendendo le parole della copertina del volume stesso: “Insegna a tirar fuori la forza che ognuno di noi ha dentro, senza neanche saperlo. Insegna ad apprezzare le tante piccole sfumature della vita, ormai nascoste dalla quotidianità e dalla frenesia del raggiungimento di obiettivi banali. Insegna a soffermarti, a guardare, ad osservare, a pensare, a dare il giusto valore alle cose. Insegna a considerare prezioso il tempo che viviamo, ma anche quello che sprechiamo. Insegna a vivere e ad apprezzare tutto ciò che diamo per scontato”.
Impeccabile il lavoro di coordinamento dell’evento fatto dalla moderatrice Marina Gentilini che ha sottolineato i momenti più densi di emozioni del libro dialogando in profondità con l’autrice e le altre relatrici presenti.
Inutile dire che sono tornata a casa con il ricordo di un evento bello sì, ma pieno di spunti di riflessione e di domande (cosa posso fare io in situazioni simili? Come mi approccerei a questa problematica che provoca tanto dolore in chi ne è colpito e nei suoi familiari?) proprio nel giorno in cui mia madre avrebbe compiuto 93 anni e invece se n’è andata tre mesi fa. Un dolore diverso nella causa, ma che mi ha avvicinato tantissimo all’autrice del libro “Una madre” Valentina Squillacioti.
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Anna Maria Gavotti nasce a Grottaferrata (RM) il 20 luglio 1956 e all’età di 13 anni si trasferisce con la famiglia a Marino dove tuttora risiede. Si diploma nel 1974/75 al Liceo Classico “Ugo Foscolo” di Albano Laziale e nel 1983 comincia a lavorare presso il Comune di Marino fino all’agosto 2023, data del suo pensionamento, con una parentesi importante al Parco Regionale dei Castelli Romani dal 1989 al 1998. Dal 1993 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti di Roma e del Lazio, che le ha permesso di svolgere l’attività di Addetto Stampa all’interno dell’Ente negli ultimi venticinque anni. Appassionata anche di Cerimoniale vanta numerosi Corsi di formazione con i massimi esperti italiani nel settore. Attualmente è iscritta al 3° anno del Corso di laurea in Comunicazione e Multimedia presso l’Università telematica Mercatorum (perché aveva un sogno nel cassetto da realizzare), svolge attività di ufficio stampa per associazioni socio-culturali e collabora con la testata giornalistica Castelli Notizie.