Marino, Ambrogiani(Pd): “Appia Antica patrimonio inestimabile”

Questo arti­co­lo è sta­to let­to 1500 volte!

Mari­no, Ambrogiani(Pd): “Appia Anti­ca pat­ri­mo­nio ines­tima­bile”

“Negli scor­si giorni abbi­amo appre­so con grande piacere e viva sod­dis­fazione che il Min­istro del­la Cul­tura Dario Frances­chi­ni ha uffi­cial­mente inizia­to l’iter di can­di­datu­ra del­la Via Appia Anti­ca per l’iscrizione nel­la lista del pat­ri­mo­nio mon­di­ale dell’Unesco. Si trat­ta di un pas­so impor­tante per l’ulteriore val­oriz­zazione del­la Regi­na Viarum, vero e pro­prio tesoro ines­tima­bile e pat­ri­mo­nio stori­co e cul­tur­ale del­la nos­tra splen­di­da Mari­no. Siamo infat­ti orgogliosi che la via più impor­tante al mon­do attra­ver­si i nos­tri ter­ri­tori e, anzi, cogliamo l’occasione per ringraziare tut­ti col­oro — volon­tari, realtà cit­ta­dine e isti­tuzioni — che nel cor­so degli anni si sono spe­si per la riqual­i­fi­cazione e la val­oriz­zazione dell’Appia Anti­ca. In par­ti­co­lare, Legam­bi­ente Appia Sud Il Ric­cio, che da tem­po sen­si­bi­liz­za e sol­lecita gli enti com­pe­ten­ti ad oper­are per la com­ple­ta rinasci­ta del­la Regi­na Viarum. In queste set­ti­mane l’associazione del pres­i­dente Mirko Lau­ren­ti, dopo l’e­mer­gen­za pan­dem­i­ca, ha ripreso le lode­voli e autorevoli inizia­tive nel­la sede di San­ta Maria delle Mole, con per­cor­si for­ma­tivi, ambi­en­tali e cul­tur­ali per gran­di e pic­coli. Una azione preziosa, davvero fon­da­men­tale per la nos­tra comu­nità”.
Così, in una nota, il seg­re­tario Pd Mari­no, Ser­gio Ambro­giani.

Related Images:

Marco Montini

Classe ’82, gior­nal­ista pub­blicista dal 2012, cro­nista di stra­da dal 2007, scri­vo ormai da tem­po di sport, polit­i­ca, sociale e cul­tura. Attual­mente col­laboro con tes­tate dei Castel­li Romani e del­la Cap­i­tale, for­nen­do al con­tem­po prestazioni e con­sulen­ze di comu­ni­cazione per numerose realtà ter­ri­to­ri­ali, pri­vate e pub­bliche. Laziale, teatrante, ani­male sociale, adoro viag­gia­re, conoscere e nutrir­mi del­la diver­sità, del nuo­vo, del­lo sconosci­u­to.