Marino. Dal punto di vista del PCI, Marino “fa rima” con Graz! Analogie tra i comunisti protagonisti della conquista seconda città d’Austria e i comunisti marinesi

Marino. Dal punto di vista del PCI, Marino “fa rima” con Graz! Analogie tra i comunisti protagonisti della conquista seconda città d’Austria e i comunisti marinesi

29/09/2021 1 Di Maurizio Aversa

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Elke Khar, la nuo­va Sin­da­ca di Graz, Sti­ria, Austria, che ha con­qui­sta­to la gui­da del­la cit­tà da pochi gior­ni con il Par­ti­to Comu­ni­sta Austria­co


A Graz, il Par­ti­to Comu­ni­sta Austria­co ha con­qui­sta­to il comu­ne. A Mari­no si vote­rà in que­sto fine set­ti­ma­na. Que­sta inter­vi­sta con Ste­fa­no Ender­le, can­di­da­to sin­da­co a Mari­no per il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no, nel­la cit­ta­di­na più impor­tan­te, dopo Roma, che nel­la pro­vin­cia si appre­sta a cono­sce­re dal­le urne cosa ne sarà dell’amministrazione pub­bli­ca da rin­no­va­re, nasce, dal­la rifles­sio­ne di alcu­ni trat­ti ogget­ti­vi di valu­ta­zio­ne poli­ti­ca e dei com­por­ta­men­ti socia­li e cul­tu­ra­li che sia i comu­ni­sti di Graz che quel­li mari­ne­si ten­do­no ad attua­re. Non in cam­pa­gna elet­to­ra­le, ma nor­mal­men­te. Non sono espe­dien­ti e tro­va­te per atti­ra­re atten­zio­ne, ma modi di inter­pre­ta­re il ruo­lo socia­le e poli­ti­co rivol­to al popo­lo, ai lavo­ra­to­ri, ai gio­va­ni, alle don­ne, che i comu­ni­sti – a Graz come a Mari­no – ten­ta­no di appli­ca­re con coe­ren­za.

Ste­fa­no Ender­le, a piaz­za don Stur­zo a Mari­no, vici­no l’ac­ces­so del viot­to­lo che con­du­ce alle case popo­la­ri retro­stan­ti a Mari­no cen­tro


“Cer­to il para­go­ne tra una cit­tà, Graz, in Sti­ria, la secon­da del Pae­se per abi­tan­ti (300.000), e Mari­no, cit­ta­di­na impor­tan­te di cir­ca 50.000 abi­tan­ti alle por­te del­la capi­ta­le, è un po’ squi­li­bra­to – rico­no­sce Ste­fa­no Ender­le -. Tut­ta­via è vero che quan­to si sta leg­gen­do in que­ste ore nel­le noti­zie fram­men­ta­rie (non mi sem­bra di aver sen­ti­to dai TG nazio­na­le la noti­zia, ecce­zio­na­le, del­la secon­da cit­tà d’Austria gui­da­ta da un sin­da­co, anzi una sin­da­ca, comu­ni­sta. Come se nascon­des­si­mo chi sia il sin­da­co dopo il voto di Mila­no o di Napo­li!) fa emer­ge­re del­le simi­li­tu­di­ni.”. Infat­ti chie­den­do al can­di­da­to comu­ni­sta, e appre­se le pri­me infor­ma­zio­ni da blog di gior­na­li­sti di Udi­ne (diret­ti con­fi­nan­ti con l’Austria) e da ser­vi­zi de Il Mani­fe­sto, abbia­mo alla fine rile­va­to i trat­ti comu­ni. “Intan­to per serie­tà d’approccio dicia­mo che l’amministrazione uscen­te di Graz ha svol­to parec­chi erro­ri ed ha subi­to un tra­col­lo di con­sen­si. – spie­ga Ender­le — Insom­ma un po’ come ci si atten­de da noi sia a cau­sa dei guai deri­van­ti dal­la per­di­ta di fidu­cia poli­ti­ca dei cit­ta­di­ni nei con­fron­ti del M5S che ha qua­si dimez­za­to i con­sen­si; uni­ta­men­te a parec­chi erro­ri che spes­so han­no fat­to per­fi­no per­de­re di vista qual­che cosa azzec­ca­ta fat­ta. Un altro pun­to di con­tat­to è il modo di vive­re la poli­ti­ca e la socia­li­tà da par­te dei comu­ni­sti di Graz (e di Sti­ria, che è un po’ la regio­ne ros­sa d’Austria) che la attua­no stan­do vici­no alle ini­zia­ti­ve non solo poli­ti­che, ma socia­li e di aiu­to, — con­ti­nua a riflet­te­re il can­di­da­to ope­ra­io comu­ni­sta mari­ne­se — diret­to e disin­te­res­sa­to (per esse­re chia­ri: non rivol­to solo agli iscrit­ti al par­ti­to ma ai cit­ta­di­ni), sia uti­liz­zan­do il cana­le del Par­ti­to, sia uti­liz­zan­do asso­cia­zio­ni, grup­pi orga­niz­za­ti tema­ti­ci, biso­gni minu­ti. Que­sta cosa qui, i comu­ni­sti di Mari­no, non da quest’anno, non dal solo pun­to di vista del Par­ti­to ma uti­liz­zan­do altri stru­men­ti e aggre­ga­zio­ni, lo fan­no da parec­chio tem­po. Cer­to la pan­de­mia ha ral­len­ta­to e ricon­ver­ti­to una par­te di que­sto approc­cio, ma mai abban­do­nan­do­lo.

Elke Khar ad una mani­fe­sta­zio­ne


C’è addi­rit­tu­ra una ana­lo­gia di vita. – con­ti­nua Ste­fa­no Ender­le — La sin­da­ca di Graz vive in case popo­la­ri nel quar­tie­re ope­ra­io e popo­la­re del­la cit­tà. Pro­prio come Ste­fa­no Ender­le vive in una casa popo­la­re a Cava dei Sel­ci real­tà d’origine ope­ra­ia e popo­la­re. La linea per­se­gui­ta da Elke Kahr, la sin­da­ca comu­ni­sta di Graz, cre­sciu­ta nel quar­tie­re Gries, abi­ta­ta dai più pove­ri e dai migran­ti, (lì la Kpoe/comunisti austria­ci ha rag­giun­to il 38%) l’impegno socia­le con­cre­to, al pri­mo posto per la casa, con aiu­ti pra­ti­ci e bat­ta­glie di pro­spet­ti­va. Aiu­to anche finan­zia­rio in situa­zio­ni di emer­gen­za – una lava­tri­ce rot­ta, l’affitto, cibo…- pos­si­bi­le gra­zie all’autotassazione di due ter­zi di sti­pen­dio che gli elet­ti comu­ni­sti si impon­go­no. Sem­pre a dispo­si­zio­ne dei cit­ta­di­ni, che fan­no la coda per incon­trar­la al Comu­ne o nel Volk­shaus sede del­la Kpoe. Intor­no al Volk­shaus e la Kpoe che orga­niz­za fre­quen­ti dibat­ti­ti, let­tu­re e anche con­cer­ti si è crea­to un sen­so di comu­ni­tà che altro­ve man­ca. Anche qui, gran­dis­si­ma l’analogia dei comu­ni­sti mari­ne­si, — sot­to­li­nea il can­di­da­to sin­da­co Ste­fa­no Ender­le -, a dispo­si­zio­ne di chi ha biso­gno – pro­prio pochi gior­ni fa abbia­mo rac­con­ta­to del­la vicen­da del­la fami­glia rom giun­ta alle case popo­la­ri -. Come è la loro pre­sen­za assi­dua, disin­te­res­sa­ta a far vive­re la cul­tu­ra dif­fu­sa, la frui­zio­ne popo­la­re del bene cul­tu­ra, in orga­ni­smi ormai noti oltre i con­fi­ni comu­na­li e regio­na­li. Basti pen­sa­re a spon­sor nazio­na­li che sosten­go­no le atti­vi­tà di tale orga­niz­za­zio­ne (Biblio­Pop e il suo pre­mio let­te­ra­rio nazio­na­le) pro­ve­nien­ti da altre regio­ni. A chi ha chie­sto del per­ché del suc­ces­so alla sin­da­ca comu­ni­sta di Graz, lei ha rispo­sto: «Alcu­ni fan­no pro­mes­se alcu­ne set­ti­ma­ne pri­ma del­le ele­zio­ni, noi ci sia­mo ogni gior­no, e da anni a dispo­si­zio­ne del­le per­so­ne, soprat­tut­to dei più pove­ri» ha spie­ga­to Kahr. E’ la stes­sa linea che il PCI di Mari­no con in testa il pro­prio segre­ta­rio, il can­di­da­to sin­da­co Ste­fa­no Ender­le, ha adot­ta­to da sem­pre. Coe­ren­te, que­sto, con la rico­stru­zio­ne del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no.

Il Can­di­da­to sin­da­co Ste­fa­no Ender­le, rispon­de a que­si­ti duran­te l’in­con­tro a La Far­nia


Cioè un par­ti­to dei lavo­ra­to­ri e degli ulti­mi, pre­sen­te sul ter­ri­to­rio 365 gior­ni di ogni anno. – con­clu­den­do dice Ste­fa­no Ender­le — Un pic­co­lo esem­pio orga­niz­za­ti­vo, mol­ti in cam­pa­gna elet­to­ra­le “apro­no” comi­ta­ti elet­to­ra­li, non si sa bene fina­liz­za­ti a cosa. Il PCI di Mari­no, da quest’anno, dopo tan­ti sacri­fi­ci, ha ri-aper­to una sezio­ne comu­ni­sta (a Mari­no cen­tro in via Mat­tia Mon­tec­chi, 14, vici­no piaz­za Mat­teot­ti) ed è per­no di incon­tro e ini­zia­ti­ve, ora e anche dopo le ele­zio­ni. Aggiun­gia­mo, nel­la descri­zio­ne del­le simi­li­tu­di­ni tra Graz e Mari­no, che nono­stan­te una for­te pre­sen­za del­la destra, ci sono sta­ti segna­li nel­la cit­ta­di­na austria­ca che indi­ca­va­no una pre­fe­ren­za dei cit­ta­di­ni a guar­da­re alle for­ze di pro­gres­so e non a quel­le xeno­fo­be, e di destra. Da noi non è così mar­ca­to, ma qual­co­sa tra i cit­ta­di­ni ser­peg­gia. Infi­ne, a Graz, il Par­ti­to Comu­ni­sta Austria­co non ave­va con­cor­ren­ti ana­lo­ghi. A Mari­no, è da parec­chio che le diver­se espe­rien­ze, sia nomi­nal­men­te comu­ni­ste che di con­te­nu­to comu­ni­sta, non sono più orga­niz­za­te, lascian­do al Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no il com­pi­to di acco­glie­re, rispet­tan­do le diver­se acce­zio­ni e sen­si­bi­li­tà, i tan­ti com­pa­gni e com­pa­gne non più orga­niz­za­ti. Ovvia­men­te la ana­lo­ga rica­du­ta posi­ti­va del con­sen­so elet­to­ra­le potreb­be esse­re la chiu­su­ra del cer­chio.

Inau­gu­ra­zio­ne sezio­ne PCI Mari­no


Insom­ma, come com­men­ta­no mol­ti osser­va­to­ri (non nazio­na­li) su Graz, lì i comu­ni­sti si sono dimo­stra­ti esse­re pro­prio la seria sini­stra cre­di­bi­le. Sen­za fal­sa mode­stia, — chio­sa il can­di­da­to sin­da­co comu­ni­sta — sono anni che que­sto Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no a Mari­no ha pun­ta­to sul­la pro­pria cre­di­bi­li­tà – che va ben oltre il “loca­le” – e sul­la coe­ren­za con cui con­du­ce la pro­pria linea di con­dot­ta. Noi il “mira­co­lo” di pre­sen­ta­re la pro­po­sta e il sim­bo­lo sto­ri­co del PCI l’abbiamo com­piu­to. Ora la scel­ta di soste­gno è nel­le mani di chi ave­va sto­ri­ca­men­te vota­to comu­ni­sta, di chi vuol soste­ne­re le scel­te socia­li e poli­ti­che che il PCI di Mari­no pro­po­ne. Per­ché di cer­to un con­si­glio comu­na­le a Palaz­zo Colon­na con i Comu­ni­sti a rap­pre­sen­ta­re biso­gni ha un tipo di valo­re, sen­za ne ha un altro. A voi la mati­ta”.

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