In queste ore in cui si è alzata una onda di protesta circa una strumentalizzazione…
Marino. Coalizione Essere Marino/PCI a forze politiche, liste civiche e candidati sindaco: nessuno di voi ha accolto invito a rispondere su sanità pubblica! Vergogna!
25/07/2021Questo articolo è stato letto 3640 volte!
“E’ una campagna elettorale abbastanza anomala – dichiarano Mauro Avello della coalizione Essere Marino e Stefano Enderle candidato Sindaco a Marino per la stessa coalizione – basti pensare che il Governo ancora non si degna di ufficializzare la data dell’apertura delle urne; o basti pensare la fase pandemica che stiamo attraversando”. “Tuttavia – continuano dalla sponda comunista – valgono, per quanto si può, le vecchie regole della presentazione ai cittadini dei propri programmi, degli accenti su un tema invece che su un altro, il tutto in competizione tra partiti, coalizioni, candidati sindaco. In verità, una qualche nota positiva ad aiutare in questo è stato assunto da due realtà: l’Associazione Artemista, e il Comitato di Quartiere S. Maria delle Mole. Queste due aggregazioni sociali, infatti hanno organizzato su temi specifici, di natura politico-amministrativa confronti con tutti i candidati sindaco. Magari è successo che qualcuno non abbia voluto partecipare alle risposte. E’ un diritto, ma è anche un peccato perché priva i cittadini di un confronto più completo per chi abbia voluto mettere, appunto, alla prova le varie risposte sugli stessi temi.”.”Però, c’è qualcosa di molto più grave che, fino ad ora, e tempo ne è passato, è accaduto nella campagna elettorale. Infatti – proseguono Avello e Enderle — il 10 maggio, quindi oltre due mesi fa, vista la riflessione che veniva proposta in modo critico da molti sulla questione pandemia, e sul risvolto di volere NON TORNARE COME ERA PRIMA sul versante salute pubblica, noi ci siamo assunti la responsabilità e l’iniziativa di indicare un cambio totale sulle politiche sanitarie a livello nazionale, regionale, locale e in chiave alternativo in Europa. Abbiamo quindi invitato tutti i candidati sindaco, a dichiarare, come noi facciamo, che bisogna fare inversione di tendenza: bocciare il PNRR perché non inverte la spesa a favore della sanità pubblica; indicare alla Regione Lazio di non fermarsi a prendere atto delle indicazioni governative ma di trasformare la tragedia pandemia per un ripensamento che riduca fortemente il privato della sanità, che sostenga la sanità pubblica.
A questo invito, di dichiarazione pubblica, semplice ed inequivocabile, che ha il pregio di schierarsi non solo con chi ha sofferto e sta soffrendo per le conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia; ma ha anche il pregio di stabilire quale sarà la futura linea politica sanitaria da seguire, purtroppo – denunciano puntando il dito contro Colizza, Cecchi, De Felice, Martella, Venanzoni, i dirigenti comunisti – nessuno ha condiviso la stessa nostra proposta. Inoltre, non rispondendo al quesito, hanno mostrato anche l’ambiguità di non dire esplicitamente che appoggiano, tutti, le scelte del Governo in questo campo, che del resto è il Governo di tutti loro, che in abbinamento con la sanità privata che resta intoccabile, tramite le politiche economiche — vedi il comportamento sulle crisi aziendali — , sceglie di stare dalla parte dei più forti, del padronato, e non coi lavoratori e con la totale modifica delle scelte economiche che occorrono al nostro Paese.
Lo stiamo ripetendo da tempo, concludono Enderle e Avello: l’Italia era in crisi prima della pandemia e la stessa ha solo accentuato drammaticamente ciò che era. Va cambiato il modello di sviluppo non con una verniciata di verde, ma capovolgendo tutti i parametri. Ci vuole più Stato e meno Mercato. Più pubblico e meno privato. Ma in questo i candidati sindaco, e le forze politiche che sostengono loro e il Governo, pure se fanno finta di litigare, evidentemente la pensano allo stesso modo. Noi siamo l’alternativa. Non lo è la destra, non lo è il M5S, non lo è il PD.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.