Intervista a Genise: “l’unicità è nell’essere se stessi”

Intervista a Genise: “l’unicità è nell’essere se stessi”

27/12/2020 0 Di Carola Piluso

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 1736 vol­te!

Geni­se lan­cia una nuo­va ver­sio­ne di “Ti sen­to”. Il bra­no è una rivi­si­ta­zio­ne del­la sto­ri­ca hit dei Matia Bazar. In que­sta ver­sio­ne Geni­se duet­ta con Sil­via Mez­za­not­te voce sto­ri­ca del grup­po voca­le che ha por­ta­to al suc­ces­so il bra­no. Noi l’ab­bia­mo incon­tra­to, ecco cosa ci ha rac­con­ta­to.

Par­tia­mo da “Ti sen­to” bra­no pro­dot­to in ita­lia­no spa­gno­lo e ingle­se. Rac­con­ta­ci come nasce que­sto pro­get­to. 

Ti sen­to nasce sul muro di All toge­the Now ormai giun­to alla ter­za edi­zio­ne, dopo varie ver­sio­ni sen­ti­te da me e da Sil­via, ho pen­sa­to ad una rivi­si­ta­zio­ne maschi­le che anco­ra non era sta­ta sen­ti­ta. L’idea è quel­la di omag­gia­re arti­sti con cui ho col­la­bo­ra­to in que­sti ulti­mi anni e di ripro­por­re bra­ni sto­ri­ci in chia­ve moder­na in modo da avvi­ci­na­re il mon­do gio­va­ne alla nostra sto­ria musi­ca­le

In que­sta can­zo­ne sei in com­pa­gnia di Sil­via Mez­za­not­te, come nasce la vostra col­la­bo­ra­zio­ne?

Ci sia­mo cono­sciu­ti pro­prio sul Muro ed è sta­to subi­to amo­re a pri­ma vista

Il video è sta­to gira­to all’in­ter­no del­la Lam­bret­to Fac­to­ry a Mila­no, un luo­go che evo­ca  The Fac­to­ry di Andy Warhol, per­so­nal­men­te cosa rap­pre­sen­ta que­sto luo­go per te? 

Duran­te il loc­k­do­wn non solo la musi­ca si è fer­ma­ta ma ogni for­ma di arte…e fin da tem­pi sto­ri­ci basti pen­sa­re anche ai pri­mi mani­fe­sti, l’arte ha sem­pre sot­to­li­nea­to gli avve­ni­men­ti sto­ri­ci, ho tro­va­to assur­do che ora fos­se l’ultima ad esse­re con­si­de­ra­ta, ho volu­to regi­strar­lo pro­prio li dove l’arte la si crea con arti­sti fan­ta­sti­ci e man­da­re piu segna­li all’interno del video.

Ti sen­to anti­ci­pa un con­cept album, puoi sve­lar­ci qual­co­sa sul­l’al­bum? Qua­li tue sfu­ma­tu­re arti­sti­che done­rai al pub­bli­co? 

Non voglio spoi­le­ra­re ma di sicu­ro affron­te­rò sem­pre temi diver­si con chia­vi di let­tu­ra com­ple­ta­men­te diver­so con un solo comu­ne… rispet­ta il pas­sa­to ama  il pre­sen­te e inna­mo­ra­ti del futu­ro.

Che mes­sag­gio vuoi far arri­va­re a chi ascol­ta le tue can­zo­ni?

Il mio mes­sag­gio vuo­le esse­re una for­ma di comu­ni­ca­zio­ne che uti­liz­za tre cano­ni prin­ci­pa­li, visi­vo, audi­ti­vo e cine­ste­si­co, riu­sci­re a far imme­de­si­ma­re lo spet­ta­to­re che ascol­ta e vede e sen­tir­si coin­vol­to. Non sto lavo­ran­do a un disco di ine­di­ti ma un omag­gio ad arti­sti con loro cover, occu­pan­do­mi di for­ma­zio­ne vole­vo capi­re come pote­vo avvi­ci­na­re i gio­va­ni alla nostra sto­ria musi­ca­le, mol­ti dico­no che la “TRAP” abbia rovi­na­to la musi­ca, io mi sono chie­sto in real­tà cosa attraes­se mol­to se fos­se­ro i testi, i video, o il tipo di suo­no! Ho pro­va­to a man­te­ne­re i testi ma a stra­vol­ge­re la comu­ni­ca­zio­ne visi­va e l’arrangiamento ai gior­ni nostri, e vede­re che “Ti Sen­to” rien­tra in play­li­st con Achil­le Lau­ro o altri del momen­to signi­fi­ca che ho fat­to cen­tro.

Sei nel muro di All Toge­ther Now, cosa deve ave­re un arti­sta per far­ti “bal­za­re” dal­la sedia? 

Sono 3 fat­to­ri fon­da­men­ta­li che si basa­no sul­la voce: voce-cor­po, voce-men­te, voce e ani­ma, se anche solo uno di que­sti vie­ne a man­ca­re e dif­fi­ci­le che mi alzi.

 Secon­do te la vetri­na di un talent può diven­ta­re arma a dop­pio taglio per un arti­sta?

Asso­lu­ta­men­te SI!!! Pur­trop­po i Talent tele­vi­si­vi non sem­pre rie­sco­no a far espri­me­re tut­te le capa­ci­tà di un arti­sta, ma è pur vero che se uno ha tena­cia ed insi­ste può far­ce­la, uni­co con­si­glio che voglio dare agli spet­ta­to­ri ricor­da­te­vi che oltre al talent vi è un pro­gram­ma Tv e quin­di biso­gna sem­pre accon­ten­ta­re ogni fascia di pub­bli­co.

Sei vocal coach di big del­la musi­ca ita­lia­na, quan­to è impor­tan­te il vocal coach per un arti­sta? Ti è mai capi­ta­to di lavo­ra­re con qual­cu­no che non seguis­se i tuoi inse­gna­men­ti?

Acca­de che qual­cu­no non segua ma dif­fi­cil­men­te è un Big. Il mio ruo­lo è quel­lo di ras­si­cu­ra­re e nel momen­to in cui è richie­sto il mio aiu­to signi­fi­ca che già l’artista segui­rà i miei con­si­gli. Par­la­re di inse­gna­men­ti lo tro­vo erra­to poi­che un vocal coach non inse­gna ma fa sco­pri­re cose che già han­no! Per un arti­sta è fon­da­men­ta­le ave­re un Vocal Coach, in Ita­lia anco­ra è visto come un inse­gnan­te di can­to pur­trop­po ma non è cosi.

Rac­con­ta­ci un ricor­do, un aned­do­to sim­pa­ti­co tra te e un arti­sta con il qua­le hai lavo­ra­to. 

Di soli­to non si sve­la­no mai i segre­ti di rap­por­to tra vocal coach e arti­sta, un po come il rap­por­to medi­co e pazien­te. Una cosa che mi fece diver­ti­re tan­to è sta­ta la descri­zio­ne radio­fo­ni­ca di un appa­rec­chio che uti­liz­zai con Luca Bar­ba­ros­sa pri­ma di un suo con­cer­to a Mila­no.  Per spie­gar­lo agli ascol­ta­to­ri via radio dis­se sem­pli­ce­men­te “mi ha fat­to bol­li­re l’acqua con il sof­fio” e poi ero pron­to …. Cre­do di aver riso a cre­pa­pel­le a sen­tir­lo.

Al gior­no d’og­gi ci sono mol­ti inse­gnan­ti di can­to e vocal coach, come fa un arti­sta o un emer­gen­te a capi­re che quel­lo che ha davan­ti è un pro­fes­sio­ni­sta e sta facen­do un buon lavo­ro sul­la sua voce sen­za “rovi­nar­lo”, sen­za rovi­na­re anche le sue “carat­te­ri­sti­che arti­sti­che”?

Par­tia­mo col dire che inse­gnan­te di can­to non è vocal coach sono due mon­di com­ple­ta­men­te diver­si. Per quan­to riguar­da il vocal coach, cre­do che per rico­no­scer­lo come meto­do di para­go­ne sia quan­do vai ad un incon­tro e la solu­zio­ne al pro­ble­ma vie­ne risol­ta nell’arco di un ora sen­za dover fis­sa­re con­ti­nui appun­ta­men­ti suc­ces­si­vi. Se que­sto avvie­ne ecco che si è tro­va­to il vocal coach giu­sto.

Dal pun­to di vista voca­le qua­li sono i mag­gio­ri erro­ri che gli emer­gen­ti com­met­to­no quan­do si avvi­ci­na­no allo stu­dio del can­to?

Da un pro­fi­lo tec­ni­co. L’errore piu comu­ne è la par­te respi­ra­to­ria, e quel­la che noi chia­mia­mo zona di pas­sag­gio. Da un pun­to di vista inter­pre­ta­ti­vo inve­ce un erro­re è quel­lo di aver pau­ra di rac­con­tar­si e far emer­ge­re chi sono. Mol­te vol­te pen­sa­no a crear­si un per­so­nag­gio quan­do in real­tà l’unicità è nell’essere se stes­si.

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