Maltempo: Cia, preoccupazione per agricoltura del Nord-Est

Maltempo: Cia, preoccupazione per agricoltura del Nord-Est

06/05/2019 0 Di Redazione

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Vale il 28% della produzione nazionale. Situazione critiche in Emilia-Romagna e Veneto

 

Neve dal­la pri­ma col­li­na alla mon­ta­gna, piog­ge tor­ren­zia­li in pia­nu­ra, ven­to for­te e tem­pe­ra­tu­re in pic­chia­ta che, in alcu­ne zone, potreb­be­ro avvi­ci­nar­si allo zero duran­te la not­te. Il mal­tem­po che ha col­pi­to l’Italia, soprat­tut­to il Nord-Est con Emi­lia-Roma­gna e Vene­to in testa, ha avu­to effet­ti imme­dia­ti sull’agricoltura, in un momen­to mol­to deli­ca­to dell’anno. Così Cia-Agri­col­to­ri Ita­lia­ni, che sta moni­to­ran­do la situa­zio­ne e sti­ma dan­ni sopra il milio­ne di euro.

In par­ti­co­la­re ‑spie­ga Cia- nel Mode­ne­se un man­to di neve ha rico­per­to inte­ri cam­pi di pata­te nell’area dei pre­gia­ti tube­ri di Mon­te­se. Etta­ri di medi­ca e cerea­li sono sta­ti sepol­ti da una col­tre bian­ca insi­dio­sa e ora le gela­te rischia­no di dare il col­po di gra­zia alle col­tu­re del­le aree mon­ta­ne emi­lia­ne. Gela­te che met­to­no in peri­co­lo anche i vigne­ti e i frut­te­ti a quo­te bas­se in tut­ta la regio­ne, quan­do i ger­mo­gli sono fra­gi­li e la frut­ta si comin­cia a rac­co­glie­re dagli albe­ri. Sen­za con­ta­re che, in pia­nu­ra, piog­gia bat­ten­te e ven­to mol­to for­te, oltre a far cade­re rami e albe­ri, han­no allet­ta­to le col­ti­va­zio­ni di fru­men­to e orzo. Pre­oc­cu­pa­zio­ne anche per la gran­di­ne in Vene­to, tra i vigne­ti del Pro­sec­co, ma anche per gli ortag­gi sta­gio­na­li con mol­te pian­te com­pro­mes­se.

Ora biso­gna veri­fi­ca­re sui cam­pi la pre­ci­sa enti­tà dei dan­ni e valu­ta­re con atten­zio­ne, insie­me a tec­ni­ci e asso­cia­ti, se chie­de­re lo sta­to di cala­mi­tà ‑sot­to­li­nea Cia-. Va ricor­da­to che il Nord-Est ha un peso agri­co­lo con­si­sten­te con una pro­du­zio­ne che vale il 28% di quel­la nazio­na­le.

Sia­mo davan­ti a una situa­zio­ne ecce­zio­na­le che, anco­ra una vol­ta, dimo­stra come i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci sia­no una real­tà con­cre­ta con cui fare i con­ti. Gli agri­col­to­ri dovran­no inve­sti­re sem­pre di più in stru­men­ti assi­cu­ra­ti­vi per pro­teg­ge­re le col­tu­re dagli even­ti estre­mi. Si è pas­sa­ti da mesi di pesan­te sic­ci­tà ad abbon­dan­ti pre­ci­pi­ta­zio­ni con­cen­tra­te in pochi gior­ni che, se da un lato han­no por­ta­to bene­fi­ci alle riser­ve idri­che, dall’altro stan­no anche cau­san­do gros­si pro­ble­mi alle col­ti­va­zio­ni. E die­tro l’angolo c’è la pesan­te insi­dia del cal­do afri­ca­no esti­vo.

Per ulti­mo, altra fon­te di pre­oc­cu­pa­zio­ne, i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci stan­no por­tan­do paras­si­ti, pato­ge­ni e inset­ti ‘alie­ni’ che tro­va­no sul nostro ter­ri­to­rio un ambien­te ido­neo per pro­li­fe­ra­re. Una pre­sen­za rischio­sa per l’agricoltura che non deve esse­re sot­to­va­lu­ta­ta.

 

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