Come Partito Comunista Italiano abbiamo ritenuto doveroso, prima di fare un comunicato ufficiale, attendere che…
Il Comune di Pomezia vince il Premio Humana Eco-Solidarity Award 2019
16/04/2019Questo articolo è stato letto 2272 volte!
Pomezia si aggiudica il premio “HUMANA Eco-Solidarity Award 2019” ed è prima nella categoria Kg/abitante per Comuni con oltre 50 mila abitanti.
Nel 2018 sono stati raccolti oltre 287 mila chili di abiti, ben 4 chili per abitante. Il dato è frutto della raccolta effettuata su tutto il territorio comunale nell’anno 2018 da “HUMANA People to People Italia”. Anche quest’anno, Pomezia ha dato quindi il suo contributo alla realizzazione di 43 progetti di sviluppo nel Sud del Mondo in diversi ambiti di intervento da parte di Umana Italia.
“Su tutto il nostro territorio sono stati raccolti ben 287.685 chili di abiti e questo determina impatti positivi dal punto di vista sociale, economico e ambientale, ulteriore dimostrazione di come i pometini siano attenti a selezionare cosa destinare in discarica e cosa no.” Ha dichiarato Stefano Ielmini Assessore al Bilancio e alla Raccolta Differenziata.
“Sono orgoglioso dei miei concittadini, il premio ricevuto da Humana dimostra ancora una volta quanto sia grande il cuore di Pomezia.” Ha dichiarato Adriano Zuccalà Sindaco di Pomezia che ha poi aggiunto: “un ringraziamento va agli uffici comunali e ad Humana, che nonostante le difficoltà attraversate nei mesi scorsi, continua il suo lavoro con impegno ed entusiasmo.”
“Siamo particolarmente felici di premiare il comune di Pomezia. È grazie al rinnovato rapporto di fiducia con le Amministrazioni comunali e alla generosità dei cittadini che possiamo continuare a realizzare progetti di sviluppo nel sud del mondo e azioni sociali in Italia”. Ha dichiarato Ulla Carina Bolin, Presidente di HUMANA People to People Italia ONLUS.
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.