IL QUARTIERE DELLA CAPITALE PROTAGONISTA DI UN DOCUMENTARIO: “PARLARE D’ARTE. AL PIGNETO”

IL QUARTIERE DELLA CAPITALE PROTAGONISTA DI UN DOCUMENTARIO: “PARLARE D’ARTE. AL PIGNETO”

05/04/2019 0 Di Marco Montini

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Attori, can­tan­ti, fotografi, illus­tra­tori, musicisti, per­form­ers, pit­tori, poeti, reg­isti e scrit­tori. La cit­tad­i­nan­za di questo quartiere sit­u­a­to nel quad­rante est del­la Cap­i­tale è molto var­ie­ga­ta, tan­to da far­gli mer­itare l’accostamento con il cele­bre Green­wich Vil­lage newyorch­ese.

La Mostra si apre alle ore 19.00 con le opere, esposte nel foy­er del cin­e­ma, di alcu­ni artisti del Pigne­to: pit­tura, fotografia, scul­tura, instal­lazioni, per rac­con­tare come l’arte pos­sa gener­are inte­grazione e dial­o­go.  Alle 20.30 la proiezione del lun­gome­trag­gio.

In questi ulti­mi decen­ni, il quartiere del Pigne­to, a Roma, è diven­ta­to un cen­tro di aggregazione di even­ti cul­tur­ali, nonché luo­go di res­i­den­za di molti artisti. Fra questi c’è anche il reg­ista Jo Amodio, nato a Brook­lyn che dal 1987 vive nel quartiere dove ha real­iz­za­to un doc­u­men­to fil­ma­to dal tito­lo “Par­lare d’arte. Al Pigne­to”. Il doc­u­men­tario sarà pre­sen­ta­to mart­edì 9 aprile, a par­tire dalle ore 19.00, con una mostra di artisti del Pigne­to, segui­ta dal­la proiezione (ore 20.30), pres­so il Nuo­vo Cin­e­ma Aquila (via l’Aquila 66 al Pigne­to).  L’in­gres­so è libero fino ad esauri­men­to dei posti.

L’idea del reg­ista Jo Amodio è nata dal­la volon­tà di evi­den­ziare l’attuale sta­to del­la pro­duzione d’arte e di creare una tes­ti­mo­ni­an­za stor­i­ca dell’importante lavoro svolto dagli artisti che vivono o lavo­ra­no al Pigne­to. Altro aspet­to del doc­u­men­tario è quel­lo di rac­con­tare di artisti che lot­tano in modo paci­fi­co aspi­ran­do a un mon­do migliore.

“Par­lare d’arte. Al Pigne­to” affer­ma il reg­ista Amodio vuol essere un viag­gio attra­ver­so le opere e i rac­con­ti di alcu­ni artisti del quartiere romano di cui si pre­sen­ta il vero volto, fat­to di arte, cul­tura e sen­so civi­co. Cre­do che l’arte sap­pia inter­cettare il bisog­no di dial­o­go e inte­grazione in ogni lat­i­tu­dine del mon­do, poiché si esprime con un lin­guag­gio uni­ver­sale” – spie­ga Amodio. “Tan­to che il prog­et­to “Par­lare d’arte”, a cui ho dato inizio in Mozam­bi­co, con­tin­ua oggi al Pigne­to di Roma e pros­eguirà in futuro per rac­con­tare le per­iferie degra­date del mon­do che, attra­ver­so l’arte, pos­sono sper­are in una rinasci­ta e riqual­i­fi­cazione dei tes­su­ti sociali. Allo stes­so tem­po riten­go che nel nos­tro Paese e nel­la nos­tra epoca sia sem­pre più dif­fi­cile pro­durre arte”, pre­cisa il reg­ista.

Al Pigne­to, quartiere di  Roma già accosta­to al cele­bre Green­wich Vil­lage newyorch­ese,  trop­po spes­so etichet­ta­to dalle cronache come degrada­to, vio­len­to e modaio­lo, in realtà vive e lavo­ra, oltre a una paci­fi­ca cit­tad­i­nan­za, una ric­ca rap­p­re­sen­tan­za di artisti: attori, can­tan­ti, fotografi, illus­tra­tori, musicisti, per­form­ers, pit­tori, poeti, reg­isti e scrit­tori che nell’opera di Jo Amodio fan­no conoscere, attra­ver­so le pro­prie creazioni, luoghi, ambi­en­ti, col­ori ed emozioni di questo ango­lo di Roma. “Sono con­vin­to - spie­ga anco­ra il reg­ista — che la felic­ità e la sper­an­za di cam­bi­a­men­to socio-cul­tur­ale, abiti­no nell’arte”.

Autore delle musiche orig­i­nali è Andrea Alber­ti che, gra­zie alle sue melodie jazz di ani­mo mediter­ra­neo, accom­pa­gna le immag­i­ni del doc­u­men­tario con la poe­sia che spes­so man­ca alla realtà. La proiezione di “Par­lare d’arte. Al Pigne­to”, sarà pre­ce­du­ta dal­la mostra allesti­ta nel foy­er del Nuo­vo Cin­e­ma Aquila. A par­tire delle ore 19.00 sarà pos­si­bile vision­are le opere di alcu­ni artisti fig­u­ra­tivi del Pigne­to già pro­tag­o­nisti del doc­u­men­tario: Moko­du Fall, pit­tore sene­galese; Rino Bianchi, fotografo photonov­el­ist; Michela Lambriola,pittrice; Francesco Impellizzeri,artista per­former; Pasquale Restuc­cia, pit­tore; Ric­car­do Man­nel­li, artista (pit­tore e vignettista); Antonel­la Aver­sa, pit­trice e scul­trice; Mar­co G. Fer­rari, videoartista italoamer­i­cano. Alla mostra si aggiun­gono anche i pit­tori Loren­zo Budel­lo, Anto­nio Tamil­ia e Michele Abramo.

Gli altri artisti pro­tag­o­nisti del doc­u­men­tario sono:

Andrea Alber­ti, pianista e com­pos­i­tore, diret­tore dell’Orchestra Mediter­ranea; Car­o­la Susani, scrit­trice; Pino Borsel­li, reg­ista di cin­e­ma e di teatro; Lau­ra Scarpa, fumet­tista e illus­tra­trice; Enri­co Astolfi, scrit­tore e autore di “Casili­na. Ulti­ma fer­ma­ta”; Gina Merul­la, reg­ista, attrice e diret­trice artis­ti­ca del “Teatro Ham­let” di Roma; Ger­ar­do Casiel­lo, com­pos­i­tore e can­tante; Igia­ba Scego, scrit­trice; Sukran Moral, artista per­former.

Jo Amodio, classe 1966, nato a Brook­lyn, è un reg­ista e doc­u­men­tarista che da anni opera con pas­sione nel set­tore del­la pro­duzione e post-pro­duzione audio­vi­si­va, con speci­fi­co rifer­i­men­to alla regia e ripresa, per la real­iz­zazione di doc­u­men­tari sui temi dei cam­bi­a­men­ti cli­mati­ci, del recu­pero ambi­en­tale, del­la Coop­er­azione inter­nazionale, in ambito socio-san­i­tario e inoltre nel cam­po di arte, sto­ria ed even­ti sportivi. Lau­re­ato in Let­tere Mod­erne con ind­i­riz­zo Dis­ci­pline del­lo Spet­ta­co­lo all’Università “La Sapien­za “ di Roma, si ded­i­ca anche all’insegnamento di “Regia tele­vi­si­va, “Lin­guag­gio cin­e­matografi­co” e “Tec­niche di ripresa”. “Par­lare d’arte. Al Pigne­to” è un prog­et­to che parte da lon­tano: Amodio ha inizia­to nel 2003 a real­iz­zare e pro­durre doc­u­men­tari sul­l’arte, tra cui “Par­lare d’arte in Mozam­bi­co”, in cui era­no pro­tag­o­nisti artisti africani.

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