Speciale Commercianti a Marino: è scontro con l’Amministrazione

25/02/2019 0 Di Francesca Marrucci

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Nell’incontro tenutosi giovedì scorso, l’Amministrazione, assente, non è stata risparmiata dalle critiche. Qui troverete le relazioni complete delle categorie di commercianti, artigiani ed agricoltori, la lettera dell’Amministrazione per giustificare l’assenza e gli interventi delle associazioni. Non poche le lamentele del pubblico sulla presenza dei politici.

di Francesca Mar­ruc­ci

La Sala Lep­an­to di Mari­no, giovedì 21 feb­braio 2019 era gremi­ta di gente e com­mer­cianti, di tutte le specie. Rara­mente è cap­i­ta­to di ved­er­li tut­ti uni­ti, i com­mer­cianti, in questi 30 anni, ma sì, giovedì era­no tut­ti lì, chi pri­ma chi dopo sono arrivati e in molti sono rimasti fuori per­ché la Sala era già piena.

Chi dice che non c’er­a­no e c’er­a­no solo politi­ci dice o ripor­ta una bugia, non giri­amo­ci intorno. Di politi­ci ce n’er­a­no pochi, quel­li che sono inter­venu­ti alla fine, forse un paio di più, ma si trat­ta di 6–7 indi­vidui su più di un centi­naio che affolla­vano l’as­sise. 

La let­tera del­l’Am­min­is­trazione Comu­nale

L’Assenza dell’Amministrazione Comunale

L’in­con­tro, inizia­to pun­tuale, è sta­to mod­er­a­to da Gian­ni Alfon­si ed ha vis­to subito l’assen­za, rimar­ca­ta con una sedia vuo­ta las­ci­a­ta in pri­ma fila, del­l’Am­min­is­trazione Comu­nale. A gius­ti­fi­car­la, una mail invi­a­ta agli orga­niz­za­tori in cui si affer­ma che ‘per la totale trasparen­za dei rap­por­ti’ non avreb­bero pre­sen­zi­a­to all’in­con­tro e che si prende ‘atto delle Vostre rimostranze espresse in questi ulti­mi giorni’ con­fer­man­do la ‘disponi­bil­ità al dial­o­go sug­li argo­men­ti pro­posti, pro­po­nen­do la con­vo­cazione di un Tavo­lo di con­fron­to stra­or­di­nario riguardante tut­to il com­mer­cio.’ 

All’uopo, ‘il sin­da­co e la Giun­ta si pro­pon­gono di illus­trare in det­taglio la Lin­ea Polit­i­ca già espres­sa in sede di pre­sen­tazione del Pro­gram­ma Elet­torale, aggior­na­ta con le attiv­ità avvi­ate o in fase di avvi­a­men­to.’ 

La let­tura del­l’in­tero mes­sag­gio è sta­ta accol­ta, come pre­vis­to, da biasi­mo e deri­sione dal pub­bli­co. Del resto, si sa, in polit­i­ca come altrove, chi las­cia un vuo­to, non solo lo vede riem­pire da altri, ma chi è assente ha sem­pre tor­to, in specie se si trat­ta di rap­p­re­sen­tan­ti dei cit­ta­di­ni, elet­ti da questi, che sono chia­mati a ren­dere con­to del loro oper­a­to.

Sbri­ga­ta la ques­tione Ammin­is­trazione Comu­nale, le tre cat­e­gorie di com­mer­cianti han­no let­to delle relazioni sul­la situ­azione che sta viven­do non solo il com­mer­cio mari­nese, ma l’in­tero paese.

L’ACCS

tavolo relatori commercianti marino Il tavo­lo dei rela­tori

Ha inizia­to Cinzia Fran­chit­ti per l’ACCS, l’As­so­ci­azione Com­mer­cianti del cen­tro Stori­co, che con veemen­za ha elen­ca­to tutte le crit­ic­ità del Cen­tro stori­co, sof­fer­man­dosi in par­ti­co­lare sul­la man­can­za di pulizia, sul­l’in­erzia sui locali sfit­ti e igien­i­ca­mente peri­colosi, sul­l’ab­ban­dono dei parchi, sul­la man­can­za di una cartel­lonis­ti­ca adegua­ta, posti auto gra­tu­iti e così via (leg­gi la relazione). Ha ricorda­to anche che le lumi­nar­ie natal­izie per le piazze e Cor­so Tri­este sono state intera­mente pagate dal­l’ACCS e il comune ha solo dato il suo­lo pub­bli­co.

In cam­pagna elet­torale si sono mes­si le maglie gialle e sono andati a pulire,” ha affer­ma­to la Fran­chit­ti. “Allo­ra, se le rimettessero anche ora e lo facessero che questo Cen­tro Stori­co fa schi­fo! Ci han­no mes­so 8 mesi solo per met­tere 2 fior­iere e 2 ces­ti­ni dopo che abbi­amo man­i­fes­ta­to, protes­ta­to e mes­so dei cartel­li. Otto mesi! Siamo arrab­biati, siamo stu­fi di essere pre­si in giro! Lot­ti­amo tut­ti uni­ti per far capire a questi sig­nori che c’è bisog­no del­l’im­peg­no di tut­ti e che non sono sta­ti elet­ti solo per occu­pare le poltrone!

marino commercianti La sedia vuo­ta las­ci­a­ta per il Sin­da­co Col­iz­za assente — Foto di Alessan­dro Pace

L’Unione Commercianti Marino

Un appel­lo acco­ra­to e molto applau­di­to, segui­to da quel­lo di Rober­to Frez­za del­l’Unione Com­mer­cianti Mari­no che è par­ti­to dal­la trasfor­mazione del com­mer­cio negli ulti­mi 30 anni per arrivare alla crisi eco­nom­i­ca che ha col­pi­to soprat­tut­to i pic­coli com­mer­cianti. Le pro­poste del­l’UC sono quelle di riv­ol­ger­si ad un tur­is­mo di nic­chia che cer­ca prodot­ti e servizi di qual­ità, altri­men­ti si rimar­rà fagoc­i­tati dal­la Cap­i­tale che atti­ra i gran­di flus­si tur­is­ti­ci. “Per fare ciò c’è bisog­no di curare il Cen­tro Stori­co con inter­ven­ti strut­turali ed infra­strut­turali,” ha sot­to­lin­eato Frez­za, elen­can­do alcune pri­or­ità come i parcheg­gi, l’arredo urbano, il rifaci­men­to delle fac­ciate dei palazzi, il trasporto locale, il recu­pero dei parchi e dei palazzi stori­ci e l’in­cen­ti­vazione di strut­ture ricettive come l’ostel­lo, affida­to, invece, con ban­do a servizi sociali e tut­t’o­ra chiu­so dopo due anni, sen­za che se ne conosca il reale imped­i­men­to all’aper­tu­ra.

Frez­za ha rib­a­di­to che il com­pi­to del Comune sarebbe anche trovare fon­di parte­ci­pan­do a ban­di region­ali, nazion­ali ed europei e che anche l’UC non ha rice­vu­to risposte dal Comune a queste richi­este, por­tate più volte. (leg­gi la relazione)

La Confesercenti

A seguire, Patrizia Ludovisi, del­la Con­fe­ser­centi ha rin­car­a­to la dose intro­ducen­do il tema pro­poste prog­et­tuali. “Dopo 3 anni di ammin­is­trazione non abbi­amo vis­to nes­sun prog­et­to di svilup­po. Le feste di un giorno non cam­biano la situ­azione e il giorno dopo è tut­to uguale a pri­ma. L’am­min­is­trazione dovrebbe creare le con­dizioni per fare impre­sa. Abbi­amo por­ta­to un prog­et­to per far aprire varie attiv­ità con brand inter­nazion­ali in fran­chis­ing che avreb­bero potu­to fare la dif­feren­za, ma l’am­min­is­trazione ha las­ci­a­to cadere il tut­to nel nul­la. Anche la pro­pos­ta sul­l’al­ber­go dif­fu­so l’ave­va­mo por­ta­ta noi. Abbi­amo anche noi smes­so di andare al Tavo­lo men­sile per­ché non ha avu­to alcun risul­ta­to. Ci vuole cor­ag­gio e amore per la pro­pria cit­tà e qui non c’è.” (leg­gi la relazione)

La Coldiretti

Gugliel­mo Schi­affi­ni, Pres­i­dente del­la Coldiret­ti ha let­to una relazione incen­tra­ta sul­la rinasci­ta del ter­ri­to­rio attra­ver­so la con­cer­tazione e la con­di­vi­sione con tutte le realtà del ter­ri­to­rio. Ha ricorda­to che ormai la mag­gior parte delle can­tine storiche del Cen­tro Stori­co sono ridotte  fatis­cen­ti abitazioni insalu­bri, ‘spre­co del pat­ri­mo­nio del ter­ri­to­rio’, e le respon­s­abil­ità sono da indi­vid­uare nel pas­sato, non solo nelle respon­s­abil­ità del­l’am­min­is­trazione attuale. “Cer­to, alcune cose i 5 Stelle le avreb­bero potute fare in questi 3 anni. Com­in­cian­do dal parcheg­gio sel­vag­gio che affligge questo paese tutte le sere e impedisce la cir­co­lazione non solo agli ospi­ti, ma anche ai res­i­den­ti. Per­ché qual­cuno dovrebbe aprire un locale in un ambi­ente così degrada­to? Noi agri­coltori abbi­amo investi­to in prodot­ti di qual­ità, ma qual è la vet­ri­na che dovrebbe pro­muover­li? Una Sagra di scarsa qual­ità? Quali sono state le scelte cor­ag­giose di ques­ta ammin­is­trazione? L’or­di­nan­za di pedonal­iz­zazione del Cen­tro Stori­co è rimas­ta let­tera mor­ta. Se le ordi­nanze si fan­no si devono far anche rispettare! Spero che l’am­min­is­trazione pren­da spun­to da queste nos­tre istanze.” (leg­gi la relazione)

La Confartigianato

Per la Con­far­ti­giana­to ‘Zac­caria Negroni’ ha par­la­to Lucia Lan­ciot­ti: “A Mari­no è nec­es­sario super­are innanzi tut­to il nos­tro scetti­cis­mo nei con­fron­ti delle altre aziende locali, bisogna dare spazio alla col­lab­o­razione. Gli arti­giani si met­tono a dis­po­sizione per l’arredo urbano e il restau­ro delle fac­ciate, ma per far­lo ci vuole strate­gia e pro­gram­mazione. L’am­min­is­trazione deve obbli­gare i nos­tri elet­ti a chiedere finanzi­a­men­ti europei e bisogna coin­vol­gere chi­unque si disponi­bile a sosten­er­ci. È ora di iniziare a fare aut­o­crit­i­ca e di riap­pro­pri­ar­ci del nos­tro ter­ri­to­rio. Tut­ta la polit­i­ca ha delle respon­s­abil­ità, quel­la pas­sa­ta e quel­la pre­sente e solo se i mari­ne­si saran­no uni­ti potran­no risoll­e­vare le sor­ti di questo paese.” (leg­gi la relazione)

Sono state invi­tate ad inter­venire anche le asso­ci­azioni di Vivi­Mari­no e del­la Con­sul­ta. Non essendo sta­to pos­si­bile riu­nire tutte pri­ma del­l’even­to e portare una tes­ti­mo­ni­an­za con­giun­ta, sono inter­venute Pun­to a Capo Onlus, rap­p­re­sen­ta­ta da Francesca Mar­ruc­ci, il Pres­i­dente, e l’Archeo­club, per voce del suo Pres­i­dente Fabi­ana Giansan­ti, tra le asso­ci­azioni più attive e pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio.

Le Associazioni

Francesca Mar­ruc­ci ha rib­a­di­to come da ormai 30 anni scri­va del­la situ­azione del com­mer­cio mari­nese e ques­ta è sem­pre peg­giore ed arriva­ta ormai ad un pun­to di non ritorno che deve, però, vedere un impeg­no di tutte le realtà civili e sociali per­ché la crisi non è solo del com­mer­cio ma del paese tut­to.

Pri­ma di tut­to dob­bi­amo essere ben con­sci che la respon­s­abil­ità del­lo sta­to attuale di Mari­no è di tut­ti noi, non solo del­la polit­i­ca, anche per­ché i politi­ci li abbi­amo elet­ti noi. La dis­grazia di questo paese è innanzi tut­to che non esiste col­lab­o­razione e con­di­vi­sione, solo com­pe­tizione, in tut­ti i set­tori. Poi, che la col­pa è sem­pre di qual­cun altro e non si fa mai aut­o­crit­i­ca e ci si assumono le pro­prie respon­s­abil­ità. O si fa una riv­o­luzione nelle teste e nel modo di vedere la cosa pub­bli­ca, sen­za pen­sare solo al pro­prio orti­cel­lo, o non se ne esce.

La situ­azione è più che dram­mat­i­ca e nes­suno può pen­sare di risolver­la da solo. Anche noi abbi­amo scon­tri con­tinui con l’am­min­is­trazione, non rius­ci­amo a col­lab­o­rare per­ché ci sono figli e figlias­tri, ma se vogliamo trovare una soluzione bisogna met­tere in cam­po una strate­gia comune con tut­ti e tut­ti allo stes­so liv­el­lo: com­mer­cianti, arti­giani, agri­coltori, asso­ci­azioni e ammin­is­trazione comu­nale o non se ne esce.

Tante teste e tante idee diverse si pos­sono met­tere insieme solo su fat­ti e pro­poste con­crete. Noi, di teorie, non ne vogliamo sen­tire più. O si lavo­ra tut­ti uni­ti per quel­lo che deve essere inte­so come pat­ri­mo­nio comune o siamo già sepolti. Oggi, i finanzi­a­men­ti non ven­gono più dalle casse comu­nali, ma dai ban­di a vari liv­el­li e o si fa rete e non arrivano sol­di. Se usci­amo da qui con una pro­pos­ta conc­re­ta in questo sen­so, le asso­ci­azioni saran­no moti­vate a parte­ci­pare, altri­men­ti ci sti­amo par­lan­do addos­so, questo incon­tro non sarà servi­to a niente e sare­mo tut­ti cor­re­spon­s­abili di questo.”

Fabi­ana Giansan­ti ha pun­ta­to il dito pro­prio sul­la respon­s­abil­ità con­di­visa: “Dob­bi­amo dire le cose come stan­no, sen­za nascon­der­ci la realtà. È vero che l’am­min­is­trazione man­ca in tan­ti impeg­ni, che il paese è sporco e non offre niente ai tur­isti e ai res­i­den­ti, ma anche i mari­ne­si devono assumer­si la respon­s­abil­ità se Mari­no è risot­to così. Noi ges­ti­amo le grotte e dob­bi­amo pas­sare dal sot­topas­so di Palaz­zo Mat­teot­ti. Chi fa le scritte e lo riduce in quelle con­dizioni sono i figli ed i nipoti di qual­cuno che è qui den­tro. Gli anziani con prob­le­mi alla prosta­ta che invece di chiedere ad un bar, la van­no a fare nel sot­topas­so ed in altri angoli del paese, sono mari­ne­si, non ci ven­gono da altri posti.

Quan­do i tur­isti ven­gono nei fine set­ti­mana a vis­itare le grotte e poi vogliono acquistare del vino, dove li por­ti­amo che non c’è un pos­to aper­to che vende vino? Allo­ra, o ognuno fa la sua parte o a poco var­ran­no gli sforzi degli altri. Le asso­ci­azioni con­tin­u­ano a fare il loro lavoro nonos­tante tut­to, sen­za aiu­ti e cer­cano sem­pre più spes­so col­lab­o­razioni con le imp­rese locali. Noi il pas­so l’ab­bi­amo già fat­to. lo aspet­ti­amo da tut­ti gli altri.”

Gli interventi politici

Ci sono sta­ti poi una serie di inter­ven­ti di politi­ci, a com­in­cia­re dal Con­sigliere Regionale Adri­ano Palozzi, ex-sin­da­co, che ha dife­so le sue ammin­is­trazioni, segui­to da Ste­fano Cec­chi, Enri­co Iozzi, Mar­co Coman­di­ni, Mas­si­mo Prinzi, Ivano Moret­ti ed infine Sab­ri­na Min­uc­ci. Bisogna dire che in sala c’era anche la Con­sigliera Comu­nale Fran­ca Sil­vani che però non è inter­venu­ta.

Le conclusioni

Ad onor del vero non si può dire che il pub­bli­co abbia molto apprez­za­to gli inter­ven­ti politi­ci, tan­to che più di un cit­tadi­no e com­mer­ciante ha ritenu­to di dover par­lare pro­prio per esprimere dis­senso in questo sen­so e nei giorni suc­ces­sivi in molti han­no crit­i­ca­to la scelta del­l’or­ga­niz­zazione per la scelta.

Ovvi­a­mente, i con­siglieri di mag­gio­ran­za e l’Asses­sore al Com­mer­cio, Ada San­ta­mai­ta, han­no pre­so spun­to da queste pre­sen­ze per par­lare sui social di ‘man­i­fes­tazione elet­torale’ e ‘con più politi­ci che com­mer­cianti’. In polit­i­ca, si sa, ognuno dice la sua e cer­ca di gio­car­si le carte a pro­prio favore. Cer­to è che lim­itare a quat­tro inter­ven­ti politi­ci, facil­mente iden­ti­fi­ca­bili come tali, il lamen­to usci­to dal­la Sala Lep­an­to, sig­nifi­ca sot­to­va­l­utare o peg­gio, vol­er igno­rare una protes­ta che invece è ben per­cepi­ta da tut­ta la cit­tad­i­nan­za che assiste sem­pre più sgo­men­ta alla morte del paese.

In polit­i­ca ogni cosa che si fa dà un mes­sag­gio pre­ciso. E l’assen­za mostra o suf­fi­cien­za, o arro­gan­za o debolez­za. Quale che sia il caso del­l’am­min­is­trazione mari­nese, il rifi­u­to del con­fron­to con gli elet­tori non è mai una scelta intel­li­gente, in specie se si ritiene di aver ragione e si devono difend­ere le pro­prie posizioni.

Ora, men­tre si cer­ca di cos­ti­tuire un tavo­lo uni­tario anche con le asso­ci­azioni, il prossi­mo pas­so avver­rà il 4 mar­zo in Aula Con­sil­iare e noi seguire­mo per voi ques­ta ennes­i­ma pun­ta­ta.


LE RELAZIONI DEGLI ORGANIZZATORI

 

Relazione di Cinzia Franchitti, ACCS

In qual­ità di Pres­i­dente dell’ACCS (Asso­ci­azione com­mer­cianti cen­tro stori­co di Mari­no) ques­ta sera porterò in risalto le crit­ic­ità in cui verte il nos­tro cen­tro stori­co e di con­seguen­za anche la nos­tra cat­e­go­ria, che già vive di per sé un peri­o­do dif­fi­cile a causa del­la situ­azione di crisi in cui attual­mente si tro­va l’Italia ed il con­tin­uo espan­der­si dei cen­tri com­mer­ciali e delle multi­nazion­ali di ven­di­ta on-line… Tutte situ­azioni che cer­to non aiu­tano la cresci­ta e lo svilup­po delle pic­cole realtà com­mer­ciali, se a questo andi­amo ad aggiun­gere una totale man­can­za di prog­et­ti, pro­poste, idee ed inizia­tive da parte del­la nos­tra ammin­is­trazione comu­nale, quel­lo che ci aspet­ta è un futuro incer­to e la certez­za di ulte­ri­ori ser­rande chiuse. Per con­trastare tut­to ciò dob­bi­amo par­tire da cosa non si è fat­to in questi tre anni di Gov­er­no,  quante promesse ci sono state fat­te che non sono state man­tenute . Par­tirei da Mag­gio 2017 quan­do abbi­amo dovu­to pre­sentare una rac­col­ta di 100  firme per essere rice­vu­ti da un Sin­da­co lati­tante e sot­to­porre a ques­ta ammin­is­trazione le nos­tre richi­este. Noi siamo sem­pre sta­ti pre­sen­ti ogni mese al “tavo­lo di con­cer­tazione”, con l’assessore alle attiv­ità pro­dut­tive, per indi­vid­uare insieme un per­cor­so di svilup­po che val­orizzi tutte le risorse pre­sen­ti sul Ter­ri­to­rio (umane, ambi­en­tali, cul­tur­ali, eco­nomiche , pro­dut­tive ed infra­strut­turali) come:

  • Arredo urbano
  • Riqual­i­fi­cazione dei parchi pub­bli­ci
  • Adegua­men­to degli impianti di illu­mi­nazione del cen­tro stori­co e dei suoi prin­ci­pali mon­u­men­ti
  • Pulizia delle strade, mar­ci­apie­di e piazze
  • Cal­en­dariz­zazione e pro­mozione even­ti e prodot­ti tipi­ci del ter­ri­to­rio
  • Pro­mozione dei mag­giori luoghi d’interesse cul­tur­ale (ad esem­pio il Mitreo e la Mari­no sot­ter­ranea)
  • Strate­gie com­mer­ciali ed incen­ti­vazioni alle nuove attiv­ità com­mer­ciali

Il risul­ta­to!!!! … solo per posizionare delle nuove fior­iere su Cor­so Tri­este e 4 ces­ti­ni dei rifiu­ti su Cor­so Vit­to­ria Colon­na ci sono volu­ti ben sei mesi. Per non par­lare del Mitreo, sem­bra­va man­casse solo una fir­ma per ved­er­lo aper­to al pub­bli­co. Dopo tre mesi di nos­tre sol­lecitazioni ci sen­ti­amo rispon­dere che a causa di un prob­le­ma di allaga­men­to l’iter buro­crati­co dovrà ripar­tire dall’inizio… Anche ques­ta promes­sa è svani­ta.

Più e più volte abbi­amo richiesto lo sta­to di avan­za­men­to dei lavori alla fac­cia­ta lat­erale del­la Basil­i­ca di San Barn­a­ba che da svariati mesi ha trasfor­ma­to il nos­tro cen­tro stori­co in un cantiere aper­to, e non dà la pos­si­bil­ità ai cit­ta­di­ni di usufruire dei posti auto sot­tostan­ti cre­an­do non pochi dis­a­gi al com­mer­cio… Indov­inate un po’?? Anche in questo caso l’Amministrazione non ha saputo dar­ci una rispos­ta ed ha scar­i­ca­to ogni respon­s­abil­ità ai Beni Cul­tur­ali.

Alla fine di Luglio 2018 … abbi­amo invi­a­to al Sin­da­co ed all’amministrazione comu­nale una rac­col­ta di 1200 firme per la richi­es­ta del­la mod­i­fi­ca del­la via­bil­ità su Cor­so Tri­este e mod­i­fi­ca dei posti auto a spina di pesce, per aumentare la disponi­bil­ità di posti auto sia per i res­i­den­ti che per i cit­ta­di­ni tut­ti…. Ad oggi non ci è per­venu­ta anco­ra nes­suna rispos­ta uffi­ciale da parte del Sin­da­co e degli organi com­pe­ten­ti, la quale cosa è un atto dovu­to, come è un atto dovu­to la pulizia delle strade, dei mar­ci­apie­di, delle piazze, dei parchi pub­bli­ci e delle aree  ludiche ded­i­cate ai bam­bi­ni noi non dovrem­mo essere qui oggi a chiedervi l’adempimento di una ordi­nar­ia ammin­is­trazione. Come è ordi­nar­ia ammin­is­trazione con­trol­lare lo sta­to di abban­dono dei locali sfit­ti ed imporre ai rel­a­tivi pro­pri­etari la riqual­i­fi­cazione del locale.

Ci è sta­ta promes­sa la pedonal­iz­zazione dei Borghi del cen­tro stori­co, addirit­tura con aff­is­sione del­la cartel­lonis­ti­ca che indi­ca­va le aree pedonal­iz­zate, ques­ta inizia­ti­va avrebbe per­me­s­so l’apertura delle can­tine storiche e quin­di la creazione di un per­cor­so tur­is­ti­co che avrebbe attrat­to tur­is­mo e dato una ven­ta­ta di aria nuo­va al Paese… Forse a ques­ta Ammin­is­trazione il tur­is­mo non piace per­ché a qualche giorno di dis­tan­za la cartel­lonis­ti­ca è sta­ta cop­er­ta e del­la pedonal­iz­zazione non se ne è vista l’ombra. Come non tro­vi­amo la cartel­lonis­ti­ca che indichi il per­cor­so per arrivare al parcheg­gio di Piaz­za­le degli Eroi. A nos­tra richi­es­ta quel­lo che sono rius­ci­ti a fare è sta­to riac­cen­dere i dis­play che indi­cano la sola esisten­za di un parcheg­gio, ma non la sua ubi­cazione, per non par­lare di Piaz­za­le degli Eroi, che si tro­va pro­prio sopra il parcheg­gio mul­ti­p­i­ano, beh che dire è sporco, abban­do­na­to e mal gesti­to, un vero pec­ca­to per­ché da quel piaz­za­le si può godere di un panora­ma invidi­a­bile, andrebbe val­oriz­za­to , esalta­to , reso ritro­vo di una gioven­tù, quel­la mari­nese , che per trovare un po’ di bellez­za è costret­ta ad uscire da Mari­no. Non abbi­amo parole.

Ad esclu­sione del­la Sagra dell’Uva che è l’unico even­to che coin­volge tut­to il cen­tro stori­co e viene orga­niz­za­ta a spese dell’Amministrazione comu­nale tut­ti gli altri even­ti in pro­gram­mazione ven­gono orga­niz­za­ti dalle Asso­ci­azioni e dai comi­tati di quartiere sen­za il sup­por­to e la spon­soriz­zazione da parte del Comune e molto spes­so non coin­vol­go­no tut­to il cen­tro stori­co di Mari­no , ma sono rel­e­gati ad even­ti o sagre di quartiere . Vor­rem­mo far pre­sente alla cit­tad­i­nan­za che se questo Natale 2018 si è acce­so di luci sulle vie prin­ci­pali del cen­to stori­co è sta­to mer­i­to esclu­si­vo del­la nos­tra asso­ci­azione com­mer­cianti che auto­tas­san­dosi ha per­me­s­so l’installazione delle lumi­nar­ie. L’unico con­trib­u­to che ci ha for­ni­to il Comune è sta­to l’allaccio alla cor­rente elet­tri­ca… Avrebbe potu­to fare di meglio come ad esem­pio parte­ci­pare al ban­do regionale che for­ni­va fon­di ai Comu­ni richieden­ti per l’apposizione delle lumi­nar­ie natal­izie… Ma si vede che a ques­ta Ammin­is­trazione non sta a cuore neanche il Natale. Cre­di­amo sia gius­to parte­ci­pare atti­va­mente agli even­ti sul nos­tro ter­ri­to­rio e non ci siamo mai tirati indi­etro, ma cre­di­amo sia anco­ra più gius­to che a far­si cari­co dell’organizzazione, spon­soriz­zazione e pub­bli­ciz­zazione di even­ti e sagre sia un com­pi­to dell’Amministrazione. Noi siamo com­mer­cianti e non orga­niz­za­tori di even­ti.

Di incon­tri come ho det­to ce ne sono sta­ti e tra le tante promesse già citate c’era sta­ta prospet­ta­ta la des­ti­nazione di alcune sedi di pro­pri­età del Comune ad enti come un dis­tac­ca­men­to ASL pres­so la Sala Lep­an­to e un dis­tac­ca­men­to di un altro ente pres­so Palaz­zo Mat­teot­ti che avreb­bero di rif­lesso aumen­ta­to l’afflusso di per­sone sul nos­tro Ter­ri­to­rio. Anche ques­ta promes­sa è sta­ta dis­at­te­sa, quel­lo che ci chiedi­amo è cosa sia d’impedimento alla real­iz­zazione di uffi­ci volti ai servizi al Cit­tadi­no, per­ché preferire che alcu­ni sta­bili, come l’Ostello del­la Gioven­tù, ver­tano in uno sta­to di degra­do ed abban­dono. Cre­di­amo che gli sta­bili appe­na citati rap­p­re­senti­no lo spec­chio di ques­ta Ammin­is­trazione, che ci ha prospet­ta­to un cam­bi­a­men­to, ma sta las­cian­do morire pian piano un Paese, che per anni è sta­to il fiore all’occhiello dei Castel­li Romani, in uno sta­to di incu­ria ed abban­dono.

Noi siamo con­vin­ti che ques­ta cit­tà ha anco­ra tan­tis­si­mo da dare , c’è tan­tis­si­ma voglia di inve­stire sul­la rinasci­ta di questo paese , ci sono tan­tis­sime idee, ma c’è anche bisog­no che ques­ta ammin­is­trazione si impeg­ni seri­amente con strate­gie di svilup­po cul­tur­ale, tur­is­ti­co e com­mer­ciale , che sosten­ga i gio­vani all’avviamento di un attiv­ità com­mer­ciale… e invece ci ren­di­amo con­to che alcune delle eccel­len­ze pro­dut­tive del nos­tro paese vengano las­ci­ate sole . Attual­mente questo paese non viene pro­mosso a liv­el­lo tur­is­ti­co ‚e lo si sta  pian piano trasfor­man­do in una lan­da des­o­la­ta.

La Sper­an­za è che questo incon­tro sia l’inizio di un vero cam­bi­a­men­to per questo paese e del­la rinasci­ta del com­mer­cio e del­la nos­tra cit­tà, lot­ti­amo uni­ti come non mai per il rag­giung­i­men­to di obi­et­tivi comu­ni che porti­no ques­ta ammin­is­trazione a ren­der­si con­to che c’è bisog­no di un impeg­no serio da parte di tut­ti, sen­za di questo il cam­bi­a­men­to non avrà mai luo­go.

Vi ringrazio di cuore per la vos­tra pre­sen­za ed il vostro sup­por­to.

 

Relazione di Roberto Frezza, Unione Commercianti Marino

La situ­azione di crisi trenten­nale del com­mer­cio mari­nese, in par­ti­co­lare di quel­lo del cen­tro stori­co, ha orig­i­ni che potrem­mo definire “antiche”, vis­to che nell’era del­la glob­al­iz­zazione com­mer­ciale e delle comu­ni­cazioni social trent’anni rap­p­re­sen­tano un’era ed in par­ti­co­lare gli ulti­mi tren’anni han­no vis­to la pro­fon­da trasfor­mazione del­la soci­età nazionale e locale, delle abi­tu­di­ni, dei gusti, delle aspet­ta­tive e delle pri­or­ità di un intero mon­do, quel­lo occi­den­tale e mod­er­no, a cui, mal­gra­do tut­to, anche Mari­no appar­tiene.

Quel com­mer­cio a Km 0 che conosce­va­mo quan­do erava­mo bam­bi­ni ha las­ci­a­to il pas­so pri­ma al richi­amo del­la grande cit­tà (Roma), poi all’attrattiva (qua­si da paese dei baloc­chi) dei gran­di cen­tri com­mer­ciali e degli out­let, oggi al com­mer­cio delle gran­di e con­cor­ren­ziali piattaforme inter­net (Ama­zon, Ebay, etc.).

A questo bisogna aggiun­gere la crisi eco­nom­i­ca che ha col­pi­to tut­ta l’Italia negli ulti­mi 10 anni, orig­i­na­ta da una scon­sid­er­a­ta polit­i­ca eco­nom­i­ca Euro­pea, figlia di una altret­tan­to scon­sid­er­a­ta deci­sione di strut­turare una mon­e­ta uni­ca euro­pea sen­za le fon­da­men­tali basi politiche che ne dove­vano essere alla base. Inim­mag­in­abile avere una mon­e­ta uni­ca sen­za avere uno sta­to, ovvi­a­mente fed­erale, uni­co nel quale i dirit­ti ed i doveri di tut­ti fos­sero allineati alle reali esi­gen­ze dei popoli e non alle spec­u­lazioni dei gran­di grup­pi finanziari.

Nel nos­tro pic­co­lo tut­to ciò è sta­to dirompente ed ha cre­ato un vor­tice neg­a­ti­vo di con­tin­ua ero­sione delle nos­tre pecu­liar­ità eco­nomiche e pro­dut­tive che era­no e riman­gono fon­date sulle pecu­liar­ità enogas­tro­nomiche, sul­la tradizione del­la pro­duzione vitivini­co­la, sulle eccel­len­ze arti­gianali e su un asset com­mer­ciale che ad esse deve essere col­le­ga­to.

Come uscire da tut­to ciò in questo con­veg­no sti­amo cer­can­do di capir­lo e di pro­porre soluzioni di breve, medio e lun­go rag­gio, con­sapevoli che, una vol­ta scelti gli obi­et­tivi da rag­giun­gere e le strate­gie oper­a­tive, solo il tem­po e la costan­za potran­no dar­ci le risposte che tut­ti ci atten­di­amo.

Sicu­ra­mente è nec­es­sario avere un PIANO, un’ Idea Prog­et­tuale, una VISIONE di quel­lo che nel futuro può essere strut­tura­to e real­iz­za­to nel nos­tro ter­ri­to­rio.

Il mio com­pi­to oggi è quel­lo di tentare di met­tere in cam­po idee per quan­to riguar­da le strut­ture ed infra­strut­ture di cui avrebbe bisog­no il nos­tro cen­tro stori­co e che potreb­bero risultare deter­mi­nan­ti per il rilan­cio non solo del com­mer­cio ma, più in gen­erale, dell’intera econo­mia ter­ri­to­ri­ale.

Non vi è dub­bio che il cen­tro stori­co deve puntare tut­to sul­la tradizione enogas­tro­nom­i­ca, cul­tur­ale, stor­i­ca e pae­sag­gis­ti­ca. Cosci­en­ti, però, che i flus­si tur­is­ti­ci che con­tano sono inevitabil­mente ad esclu­si­vo appan­nag­gio  del­la Cit­tà Eter­na che dista neanche 20 km da noi e che nel­lo sca­lo are­o­por­tuale di Ciampino ha impor­tante pun­to di acces­so.

Pos­si­amo noi inserir­ci in tale con­testo? La rispos­ta è NO per il tur­is­mo di mas­sa, quel­lo con i pac­chet­ti visi­ta già con­fezionati e ven­du­ti dalle agen­zie tur­is­tiche nazion­ali e straniere.

SI per il tur­is­mo di nic­chia, selet­ti­vo, di qual­ità che è alla ricer­ca del­la par­ti­co­lar­ità e del­la qual­ità del servizio e dell’offerta.

Quin­di dob­bi­amo diventare qual­i­ta­ti­va­mente eccel­len­ti, set­to­rial­mente ind­i­riz­za­ti e, con­tes­tual­mente, doven­do nel frat­tem­po “cam­pare”, dob­bi­amo recu­per­are il tur­is­mo a por­ta­ta di mano, quel­lo romano e laziale del­la gita fuori por­ta che non dis­deg­na, anzi cer­ca costan­te­mente, il luo­go carat­ter­is­ti­co, dove si man­gia bene e, mag­a­ri, che ti può offrire anche tradizioni, sto­ria, scor­ci di pae­sag­gio per­du­to.

Mari­no cen­tro, ma anche alcu­ni luoghi delle frazioni, pos­sono offrire tut­to ciò.

Per il nos­tro cen­tro stori­co neces­si­tano, però, degli inter­ven­ti strut­turali ed infra­strut­turali su vari fron­ti:

  • Il recu­pero di aree di parcheg­gio a ridos­so del cen­tro stori­co;
  • Un migliore col­lega­men­to alla stazione fer­roviaria;
  • Il rein­ser­i­men­to del­la vil­la comu­nale Vil­la Desideri nel con­testo di vita quo­tid­i­ana del­la cit­tà;
  • Il recu­pero architet­ton­i­co dei fab­bri­cati;
  • Una nuo­va visione dell’utilizzo delle can­tine storiche, sia dal pun­to di vista urban­is­ti­co che di attiv­ità;
  • Incen­tivi alla real­iz­zazione di strut­ture ricettive quali le case vacan­za o i bed & break­fast;
  • Infra­strut­ture sco­las­tiche (liceo o scuo­la media supe­ri­ore) che riporti­no i ragazzi all’interno del tes­su­to sociale e urbano del cen­tro stori­co;
  • Una razionale arti­co­lazione del trasporto pub­bli­co che ren­da facile e con­fortev­ole l’accesso con mezzi pub­bli­ci a tut­to il cen­tro stori­co ed il costante col­lega­men­to di esse con le aree di parcheg­gio ester­no.

 

Un pri­mo stru­men­to per pot­er porre in essere quan­to sopra era e rimane il piano par­ti­co­lareg­gia­to del cen­tro stori­co che, fati­cosa­mente dopo lunghi anni di lavoro ave­va vis­to qualche tem­po fa l’adozione da parte del Con­siglio Comu­nale e l’inizio dell’iter per la sua approvazione.

Ora non vogliamo qui richia­mare o spon­soriz­zare inizia­tive di ques­ta o quel­la Ammin­is­trazione; a noi inter­es­sano le azioni e sen­za stru­men­ti nor­ma­tivi e rego­la­men­ta­tori il Comune dif­fi­cil­mente può dare cor­so a prog­et­tual­ità di spes­sore e che abbiano un min­i­mo di sen­so logi­co. Se quel­lo fat­to non è pien­amente con­di­vis­i­bile o va cor­ret­to gli stru­men­ti per inter­venire ci sono ma dif­fi­cil­mente si pos­sono creare infra­strut­ture sen­za stru­men­ti urban­is­ti­ci idonei che con­sen­tano l’accesso a fonti di finanzi­a­men­to pub­bliche.

Altro stru­men­to è il piano del col­ore per il recu­pero delle fac­ciate dell’abitato del cen­tro stori­co. Anche questo stru­men­to deve essere colti­va­to, per­ché no anche miglio­ra­to se ci sono nuove idee, ma poi bisogna ren­der­lo oper­a­ti­vo e cer­care le fonti di finanzi­a­men­to per aiutare i pro­pri­etari a ridare qual­ità e bellez­za ai loro fab­bri­cati.

Immag­inare un nuo­vo uti­liz­zo dei palazzi stori­ci Palaz­zo Colon­na e l’Ostello, oppor­tu­na­mente adeguati, sareb­bero ottime sedi per scuole o licei. Questo non vuol dire trasferire la sede Comu­nale ma inte­grar­la in un con­testo diver­so, stori­co – cul­tur­ale educa­ti­vo in una mod­er­na visione logis­ti­co oper­a­ti­va, con l’utilizzo delle nuove tec­nolo­gie infor­matiche, di comu­ni­cazione e di ges­tione delle attiv­ità ammin­is­tra­tive che, di fat­to, por­tano i servizi dell’Ente diret­ta­mente nel­la case dei cit­ta­di­ni.

Come è facil­mente com­pren­si­bile par­liamo di prog­et­ti che non si real­iz­zano con lo schioc­co delle dita ma neces­si­tano di una visione glob­ale, inte­gra­ta e, come dice­va­mo sopra, che preve­da inter­ven­ti di breve, medio e lun­go peri­o­do.

Soluzioni spot las­ciano il tem­po del­la chi­ac­chiera da bar o da social, non cre­ano quel vir­tu­oso volano di cui oggi il nos­tro Paese ha bisog­no per pot­er immag­inare un futuro.

 

Relazione di Patrizia Ludovisi, Confesercenti

Buona Sera, voglio ringraziare  col­oro che stan­no parte­ci­pano  alla  nos­tra ASSEMBLEA PUBBLICA .

 “LANCIAMO QUESTO GRIDO RIVOLTO A TUTTI,  PERCHE’ DOPO  FORSE NON CI SARA’ PIU’ TEMPO PER INVERTIRE LA ROTTA DEL DECLINO IN CUI VERSA IL CENTRO STORICO.

A dis­tan­za di qua­si 3 anni dall’insediamento di  ques­ta  Ammin­is­trazione  Comu­nale le  cat­e­gorie

delle attiv­ità pro­dut­tive denun­ciano la man­ca­ta pro­gram­mazione ed avvio  di prog­et­ti di svilup­po e rinasci­ta del tes­su­to  eco­nom­i­co , sociale e cul­tur­ale  del Cen­tro stori­co di Mari­no.

Ci e sta­to rim­prover­a­to di non portare Prog­et­ti idee, ma dob­bi­amo capir­ci su quali prog­et­ti ed idee si par­la,

Noi siamo com­mer­cianti non asso­ci­azioni  di quartiere  o  di volon­tari­a­to .

 I  prog­et­ti final­iz­za­ti alla fes­ta gior­naliera che il giorno dopo non las­cia nul­la  e tut­to tor­na come pri­ma per il resto dell’ anno  non ci aiu­ta, non risolve i prob­le­mi di caren­za di arredo urbano ‚deco­ro, pulizia, infra­strut­ture, parcheg­gi , res­ti­amo  di nuo­vo in balia di noi stes­si.

 noi siamo attiv­ità pro­dut­tive fac­ciamo impre­sa  e voi ammin­is­tra­tori avete il dovere di creare le con­dizioni favorevoli per far­la.

Cre­di­amo che una seria ammin­is­trazione fin dal pri­mo giorno di inse­di­a­men­to   deb­ba avere ed attuare  una  ambiziosa visione pro­gram­mat­i­ca di cosa vuole fare di un Cen­tro Stori­co così dif­fi­cile e da recu­per­are.

Noi Oper­a­tori Attiv­ità Pro­dut­tive abbi­amo bisog­no di pro­gram­mi ambiziosi a lun­go rag­gio che inci­dano quo­tid­i­ana­mente sul­la sosteni­bil­ità di questo  Cen­tro Stori­co .

Questo  prog­et­to in questi tre anni non lo abbi­amo vis­to ed è sot­to gli occhi di tut­ti.

La nos­tra disponi­bil­ità  a portare prog­et­ti e pro­poste l’abbiamo sem­pre  data.

  per lo  svilup­po e aper­ture di nuove attiv­ità nel Cen­tro Stori­co abbi­amo por­ta­to in seno all’amministrazione  un Prog­et­to pilota del­la CONFESERCENTI NAZIONALE patro­ci­na­to da essa  ed in sta­to di avan­za­ta real­iz­zazione  in altre regioni del nord Italia.

Il prog­et­to prevede­va  

* l’ aper­tu­ra  nel Cen­tro Stori­co di nuove attiv­ità in FRANCHISING  diret­to o indi­ret­to .

* un pro­to­col­lo di col­lab­o­razione tra  Asso­ci­azione Sin­da­cale, Ammin­is­trazione Comu­nale, pro­pri­etari dei  locali sfit­ti e non in ulti­ma pos­si­bil­ità dare oppor­tu­nità di con­tat­to a sogget­ti  di Mari­no  inter­es­sati ad  aprire attiv­ità com­mer­ciali nel con­testo dei negozi in Fran­chis­ing.

Noi Con­fe­ser­centi Mari­no ci siamo atti­vati pres­so i nos­tri ref­er­en­ti nazion­ali per aprire un con­tat­to tra  loro  e  l’Amministrazione Comu­nale , ovvi­a­mente per intavolare  una con­cer­tazione  oltre alle parole   anda­va aggiun­ta la sostan­za dei fat­ti .

“Per­ché delle aziende con marchi anche di un cer­to spes­sore  a liv­el­lo nazionale sareb­bero dovu­ti venire ad  inve­stire  a  Mari­no?”  

Cosa pote­va offrire Mari­no per essere appetibile e spendibile  oltre ad avere  innu­merevoli locali vuoti?

*Cen­tro stori­co medievale qua­si intat­to nel­la sua orig­i­nal­ità,

*per­cor­so Grotte Sot­ter­ra­nee , 

*incan­tev­ole Museo Civi­co

*Mitreo tra i più antichi d’Europa

*Ed in più e non da poco  un parcheg­gio sot­ter­ra­neo   mul­ti­p­i­ano cus­todi­to ubi­ca­to nel Cen­tro Cit­tadi­no.

Insieme a queste pecu­liar­ità del Cen­tro stori­co anda­vano aggiun­ti altri impeg­ni  che   l’amministrazione comu­nali  dove­va sot­to­scri­vere:

 *intraprende delle politiche di sgravi fis­cali per chi apre nuove attiv­ità.

*cer­care leva fis­cale  o sgravio a dis­crezione dell’Amministrazione per far in modo che i

pro­pri­etari del locali vuoti tro­vi­no più van­tag­gioso  affit­tar­li che ten­er­li vuoti   .

*Arredo urbano  Cen­tro Stori­co deco­roso, pulizia, cura dei spazi ver­di in  ecct.. tutte cose nor­mali in cit­tà nor­mali.

La rispos­ta di ques­ta Ammin­is­trazione e sta­ta molto tiep­i­da se non insof­fer­ente, tan­to e vero che il tut­to e sta­to let­tera mor­ta .

Par­lan­do dei tan­to decantati tavoli di con­cer­tazione   molto poco pro­fes­sion­ali , dopo un inizio leg­ger­mente scop­pi­et­tante  fat­ti grup­pi di lavoro per

* ARREDO URBANO, TURISMO ‚PARCHEGGI, *RECUPERO AREE di INTERESSE CULTURALE  via dicen­do.

 Inizio pieno di buoni proposi­ti che non han­no  segui­to i  fat­ti.

Molti grup­pi di  lavoro non sono sta­ti mai con­vo­cati

Qua­si 1 anno  per sos­ti­tuire dei vasi lun­go Cor­so Tri­este,  inter­ven­to  a nos­tro avvi­so di ordi­nar­ia manuten­zione vis­to le con­dizioni e la peri­colosità delle fior­iere prece­den­ti .

Esso  non può essere defini­to inter­ven­to di arredo urbano .

Altre pro­poste por­tate:

ALBERGO DIFFUSO : sfrut­tan­do la vic­i­nan­za con Roma  ed Aero­por­to di CIAMPINO , cer­care di uti­liz­zare  le molte abitazioni  dis­abi­tate  nel  Cen­tro Stori­co per creare un cir­cuito tur­is­ti­co  di sog­giorno.

Altra pro­pos­ta :

*Molti appar­ta­men­ti del Cen­tro sono sfit­ti o in ven­di­ta ,  cer­care sin­ergie  con  Isti­tu­ti ban­cari  Locali  per dare oppor­tu­nità a gio­vani cop­pie di acquistare questi immo­bili.

Queste non saran­no cer­to ricette mira­colose , non ci sti­amo inven­tan­do nul­la sono inizia­tive cor­ag­giosa­mente intrap­rese in altri comu­ni che

han­no dato i loro frut­ti da ammin­is­trazioni  lungimi­ran­ti e cor­ag­giose.

Cer­to per pot­er iniziare un per­cor­so  vir­tu­oso ed ambizioso ci vuole tem­po ma mai si inizia mai si fa nul­la.

Ci vuole cor­ag­gio ed amore per la pro­pria Cit­tà, qui e sem­pre man­ca­to.

Dopo qua­si un anno di incon­tri a caden­za men­sile dove si anda­va sem­pre con le stesse istanze ma si usci­va sem­pre sen­za soluzione dei prob­le­mi  abbi­amo deciso anche per un brici­o­lo di amor pro­prio di non parte­ci­pare più.

Non abbi­amo volu­to essere o con­tin­uare ad essere com­pli­ci del nul­la

Quel­lo che in questi tre anni e sta­to fat­to e sot­to gli occhi di tut­ti, quel­lo che non è sta­to  fat­to ormai e irri­me­di­a­bil­mente per­du­to, avete fal­li­to una grande oppor­tu­nità per La Cit­tà.

Traete le vostre con­clu­sioni.

 

Relazione di Guglielmo Schiaffini, Coldiretti

L’in­con­tro di ques­ta sera, riten­go sia per noi è per tut­ta la comu­nità mari­nese,  molto impor­tante.

Le prob­lem­atiche, le crit­ic­ità e le istanze che sti­amo ester­nan­do sono e devono essere asso­lu­ta­mente di inter­esse per tut­ti i cit­ta­di­ni.

Dico questo per­ché.….… per­ché riten­go che la cresci­ta e la rinasci­ta di ogni ter­ri­to­rio, quin­di ovvi­a­mente anche del nos­tro, pas­sa e non può fare altro che pas­sare attra­ver­so la concertazione,la coe­sione e la col­lab­o­razione, di tutte le forze che sono pre­sen­ti sul nos­tro ter­ri­to­rio, asso­ci­azioni di cat­e­go­ria, realtà pro­dut­tive di ogni genere , asso­ci­azioni cul­tur­ali, reli­giose, sportive, tut­ti i cit­ta­di­ni ed infine, non per ordine di impor­tan­za,  la com­pagine isti­tuzionale.

Dopo aver ascolta­to con atten­zione gli inter­ven­ti dei “col­leghi” ed ami­ci, non pos­so fare altro che con­di­videre tut­to o qua­si tut­to di quel­lo che è sta­to det­to, d’al­tro can­to cre­do che il dis­a­gio, il degra­do e la percezione di abban­dono che sta attra­ver­san­do la nos­tra cit­tà sia ormai diven­ta­ta una con­vinzione di tut­ti i cit­ta­di­ni!

Entran­do nel mer­i­to delle istanze che sono di mia com­pe­ten­za, ovvero  riguardan­ti il com­par­to agri­co­lo e vitivini­co­lo, riten­go oppor­tuno focal­iz­zare quì, ques­ta sera, alcune prob­lem­atiche che da anni ormai por­ti­amo sul tavo­lo di tutte le ammin­is­trazioni comu­nali che si sono suc­ce­dute, e che sem­pre più spes­so i nos­tri asso­ciati ci invi­tano a sol­lecitare per la loro soluzione.

La più impor­tante e soprat­tut­to quel­la che riten­go abbia un inter­esse di ampio spet­tro, è sen­za alcun dub­bio, la riqual­i­fi­cazione del cen­tro stori­co, e di quelle che ven­gono comune­mente chia­mate, can­tine storiche.

Pren­den­do come spun­to una metafo­ra, cre­do che sia un po’ come quan­do qual­cuno di noi per la pri­ma vol­ta parte­ci­pa ad un col­lo­quio di lavoro, la pri­ma cosa che fa è quel­la di pre­sen­tar­si vesti­to nel miglior modo pos­si­bile, curar­si nel l’aspet­to este­ri­ore, col fine ovvi­a­mente di fare a pri­mo impat­to una buona impres­sione , ecco, appun­to, per questo cre­do che il nos­tro cen­tro stori­co sia il nos­tro bigli­et­to da visita.….e fran­ca­mente riten­go che non sia pro­prio un bel bigli­et­to da visita.…..anzi.…ma soprat­tut­to non rispec­chia quelle che sono le nos­tre aspet­ta­tive e le aspet­ta­tive di una comu­nità con sto­ria e tradizioni come la nos­tra!!

Mi sen­to in dovere di pun­tu­al­iz­zare che ques­ta prob­lem­at­i­ca viene da molto lon­tano, di con­seguen­za riten­go oppor­tuno non si pos­sa imputare a ques­ta ammin­is­trazione tut­ta la respon­s­abil­ità di ques­ta dis­fat­ta.

Ciò non toglie che alcune situ­azioni di pri­maria impor­tan­za e che soprat­tut­to non com­por­tano un inves­ti­men­to impor­tante in ter­mi­ni eco­nomi­ci, si pote­vano e sec­on­do me, si pos­sono anco­ra fare.…..

Innanzi tut­to quan­do par­lo di cen­tro stori­co, mi riferisco in par­ti­co­lare, alla parte vera­mente stor­i­ca del­la cit­tà, ovvero a tut­ti quei rioni come il Castelletto,Santa Lucia, quel­lo che in dialet­to viene chiam­a­to u marmeru.…..che sono i cus­to­di del­la nos­tra cul­tura, che sono cus­to­di delle nos­tre tradizioni e che sono cus­to­di di un mestiere mil­lenario, che un tem­po era la spina dor­sale del­la nos­tra econo­mia, il nos­tro mestiere!!  il viti­coltore. Luoghi antichi, ric­chi di sto­ria, affasci­nan­ti, che se ben curati non avreb­bero nul­la da invidiare a quel­li delle altre cit­ta­dine dei castel­li romani, e che purtrop­po invece anche questi vertono in con­dizioni pietose.

Ma come si può pen­sare alla riqual­i­fi­cazione, ma come si può pen­sare solo di usare il ter­mine riqual­i­fi­cazione, quan­do anco­ra oggi nel 2019 questi luoghi bel­lis­si­mi sono pre­da  ed ostag­gio di auto­mo­bili parcheg­giate ovunque, cre­an­do un dan­no di immag­ine architet­ton­i­ca spaven­toso, e soprat­tut­to impe­den­do total­mente la fruibil­ità di questi spazi incan­tevoli!! Fruibil­ità sia per even­tu­ali vis­i­ta­tori,  ( sem­pre più rari ) ma anche e soprat­tut­to per gli stes­si cit­ta­di­ni di Mari­no!!

Siamo l’u­ni­ca cit­tà dei castel­li romani che li con­ser­va in questo modo!!! Gli uni­ci!!

Ora io mi doman­do, ma se un figlio di un viti­coltore mari­nese, mag­a­ri all’oc­cor­ren­za anche dis­oc­cu­pa­to, oggi volesse riaprire una vec­chia can­ti­na, mag­a­ri di pro­pri­età del­la famiglia, e farne un Wine bar o una sala degus­tazione od anche, per­ché no,  un pun­to ven­di­ta, come può pen­sare di far­lo se l’am­bi­ente che lo cir­con­da è in una sta­to di degra­do tale.…?

Io sono fer­ma­mente con­vin­to che non solo sarebbe scor­ag­gia­to, ma molto prob­a­bil­mente non tro­verebbe  e non recepirebbe neanche l’idea di far­lo!!

Noi rite­ni­amo che questo sia un prob­le­ma impor­tante, con con­seguen­ze e riper­cus­sioni impor­tan­ti sul nos­tro ter­ri­to­rio, basti soltan­to pen­sare all’u­ti­liz­zo impro­prio che si fa di queste can­tine, che nel cor­so degli anni anno vis­to sem­pre più spes­so mutare la loro des­ti­nazione d’u­so ed essere uti­liz­zate come ricovero per per­sone dis­agiate.

D’al­tro can­to se non offri­amo la pos­si­bil­ità ai cit­ta­di­ni pro­pri­etari di farne un uso diver­so, va da se che dopo aver paga­to pro­fu­mata­mente le varie è numerose imposte si cer­ca di met­tere a red­di­to l’im­mo­bile in tut­ti i modi possibili.…e questo non va bene!

Il mio augu­rio è che l’oc­ca­sione di questo even­to, pos­sa vera­mente trasmet­tere agli ammin­is­tra­tori di ques­ta cit­tà un seg­nale forte in mer­i­to a ques­ta vicen­da, e spero presto si pos­sano pren­dere provved­i­men­ti.

Spes­so in pas­sato ques­ta istan­za, ques­ta prob­lem­at­i­ca ci ha dato l’im­pres­sione di non vol­er essere recepi­ta di buon gra­do dalle isti­tuzioni, forse per­ché come scelta, risul­ta essere impopo­lare?

Forse per­ché chiedere ai cit­ta­di­ni res­i­den­ti di non parcheg­gia­re le auto­mo­bili sot­to casa, potrebbe urtare la loro suscettibil­ità?

Urtare la loro suscettibilità.…vuol dire perdere con­sen­si? Voti..?

Questo non lo so.…so di cer­to che ques­ta ammin­is­trazione in cam­pagna elet­torale ha sem­pre dichiara­to di essere lon­tana da gli sche­mi del­la polit­i­ca tradizionale.….quindi mi sarei aspet­ta­to qual­cosa di diver­so e quan­tomeno una pre­sa di posizione forte su questo impeg­no.….

Per chi tra di voi è appas­sion­a­to ed esper­to di vino, saprà sicu­ra­mente come è cam­bi­a­to il mon­do del vino negli ulti­mi anni.

Un con­sumo diver­so che se ne fa rispet­to al pas­sato, fa sì che oggi tut­to ruoti intorno a tre parole chi­ave, il mar­ket­ing, l’im­mag­ine  e la qual­ità del prodot­to.

Dei tre, quel­lo sul quale abbi­amo lavo­ra­to alacre­mente, è sen­za dub­bio la qual­ità del prodot­to fini­to!

Noi pro­dut­tori vitivini­coli abbi­amo da tem­po intrapre­so un per­cor­so che andasse ver­so ques­ta direzione, abbi­amo sicu­ra­mente investi­to nelle nos­tre aziende in ter­mi­ni di qual­ità.

Abbi­amo ristrut­tura­to i nos­tri vigneti piantan­do nuove vari­età autoc­tone e pro­ducen­do vini che van­no ver­so quelle che sono le esi­gen­ze del mer­ca­to.

Il prob­le­ma è che tut­to ciò non è mai anda­to di pari pas­so con gli inves­ti­men­ti che ci aspet­tava­mo da parte delle isti­tuzioni, soprat­tut­to in ter­mi­ni di pro­mozione ed immag­ine.

Pen­sare di pro­muo­vere l’im­mag­ine dei prodot­ti tipi­ci con even­ti spo­radi­ci, e di bas­sa qual­ità, come ad esem­pio la Sagra del­l’u­va, non han­no por­ta­to è tut­to­ra non por­tano nes­sun risul­ta­to di cresci­ta.

Questo genere di even­ti tra le altre cose, imputano alla col­let­tiv­ità un ingente impeg­no eco­nom­i­co, un inves­ti­men­to che poi non tro­va riscon­tro nelle aspet­ta­tive che tut­ti noi abbi­amo in ter­mi­ni di pro­mozione e soprat­tut­to di immag­ine.

Anzi, rite­ni­amo con­vin­ta mente, che ormai per come si sono messe le cose, forse cre­ano un vero e pro­prio dan­no andan­do a van­i­fi­care tut­ti gli sforzi fat­ti dalle sin­gole aziende vitivini­cole.

Ormai questo impor­tante even­to che ci vede anco­ra oggi, gra­zie a Dio, pro­tag­o­nisti del­la sto­ria vitivini­co­la di questo ter­ri­to­rio, riconosci­u­ta se non in tut­to il mon­do, quan­tomeno in tut­ta Italia, si è ridot­to ad un coac­er­vo di ragazzi, che invece di rag­giun­gere la nos­tra cit­tà per sco­prire nuovi pae­sag­gi, nuove cul­ture, gusti, pro­fu­mi e colori.…..vanno alla ricer­ca di nuove emozioni attra­ver­so lo sbal­lo che spes­so si tra­mu­ta nel­l’or­mai tris­te­mente noto coma etil­i­co.

Cioè, questo genere di even­ti, fran­ca­mente, a noi non inter­es­sa!!

Anche in ques­ta occa­sione abbi­amo por­ta­to sul tavo­lo di molti asses­sori che si sono suc­ce­du­ti nel tem­po, ques­ta istan­za, ovvero quel­la di tentare di trasfor­mare questo even­to, in qual­cosa di più cul­tur­ale e meno pae­sano, arric­chen­do­lo di man­i­fes­tazioni di qual­ità e spes­sore, mag­a­ri facen­do scelte dras­tiche e cor­ag­giose.

Scelte cor­ag­giose, come quel­la di impedire la ven­di­ta di vino in squallide bot­tiglie di plas­ti­ca, come quel­la di impedire l’aper­tu­ra di fan­tomatiche ed improvvisate fraschette, come quel­la di impedire di trasfor­mare quel­la che un tem­po era una fiera, in un fast food.……impedire, impedire, quante volte ho usato il ter­mine impedire!?!

È già.….siamo alle solite.….impedire urta di nuo­vo la suscettibil­ità di alcu­ni soggetti.….ordinare ai cit­ta­di­ni di fare questo o quel­lo, com­por­ta una perdi­ta di voti.…?

Non lo sò.…

Sò che forse è giun­to il momen­to che le tan­to decantate ordi­nanze, come quel­la sul deco­ro urbano mil­lan­ta­ta dal sin­da­co in questi ulti­mi giorni, vengano fat­te rispettare , altri­men­ti si trasfor­mano in una vera e pro­pria pre­sa per i fondel­li ver­so i cit­ta­di­ni, e ver­so quei sogget­ti a favore dei quali era­no ind­i­riz­zate!!

Il mio impeg­no nel­la grande famiglia di Coldiret­ti, in qual­ità di rap­p­re­sen­tante del­la regione Lazio nel grup­po di lavoro nazionale sul vino, mi offre la pos­si­bil­ità di essere spes­so invi­ta­to ad even­ti di enogas­trono­mia ed eno­tur­is­mo un molte cit­tà, pic­cole cit­tà anche e spes­so a me sconosciute, dove pos­so sem­pre apprez­zare il buon gus­to, la qual­ità e la pas­sione con la quale ven­gono orga­niz­za­ti.

Ed è in segui­to a queste espe­rien­ze che ho capi­to quan­to sia impor­tante focal­iz­zare l’at­ten­zione su quel­la che noi rite­ni­amo una  ulte­ri­ore seria lacu­na del­la nos­tra cit­tà.

Ovvero la grave man­can­za di una loca­tion di gus­to, accogliente, bel­la alla vista, che pos­sa ospitare

man­i­fes­tazioni, sen­za dover­ci ogni vol­ta rifu­gia­re in angoli angusti del­la cit­tà, con i soli­ti gaze­bo da mer­can­ti!!

Con­clu­do il mio inter­ven­to, con la sper­an­za che questo incon­tro pos­sa scuotere le coscien­ze di tut­ti i cit­ta­di­ni, ed in par­ti­co­lare di tut­ti quei sogget­ti dep­u­tati all’am­min­is­trazione del­la nos­tra tan­to ama­ta Mari­no.

Spero anche che l’am­min­is­trazione comu­nale pren­da spun­to dalle nos­tre istanze, ne fac­cia tesoro, e met­ta in cam­po tutte le per­sone più com­pe­ten­ti pos­si­bile, i ruoli così del­i­cati per l’e­cono­mia del­la nos­tra cit­tà, con la final­ità di real­iz­zare un pro­gram­ma serio e di seri inter­ven­ti sia a breve ter­mine, per tam­ponare le emer­gen­ze, ma soprat­tut­to a lun­go ter­mine per risol­vere defin­i­ti­va­mente le prob­lem­atiche esposte, poiché fino ad oggi se la gran parte delle cat­e­gorie pro­dut­tive del­la cit­tà sono qui, se tut­ti noi siamo qui, ciò sig­nifi­ca che così non va bene!!!

 

Relazione di Lucia Lanciotti, Confartigianato ‘Zaccaria Negroni’

Buonasera a tut­ti i pre­sen­ti, ringrazio dell’invito e del coin­vol­gi­men­to da parte dell’organizzazioni dei com­mer­cianti del ter­ri­to­rio.

La cat­e­go­ria degli Arti­giani di Mari­no si esprime in maniera autono­ma come con­trad­dis­tinguere le nos­tre cat­e­gorie ora­mai dimen­ti­cate da tut­ti in quan­to non riva­l­u­tate dalle ammin­is­trazioni comu­nali e dal pro­gres­so che ha por­ta­to il famoso “fai da te”” o tut­to fare”” le eccel­len­ze degli arti­giani di Mari­no nel tem­po sono sta­ti pre­sen­ti nelle lavo­razioni e negli inter­ven­ti nel ter­ri­to­rio comu­nale e anche spes­so fuori dalle nos­tre mura forse val­u­tati di più.

Ven­go al dunque, al tema di questo incon­tro e sul tema del­la ser­a­ta: la crisi nera che da anni sta imperan­do sul com­mer­cio e sul­lo scam­bio di col­lab­o­razione tra le attiv­ità pro­dut­tive tutte le varie ammin­is­trazioni suc­ce­dute nel tem­po.

Pri­ma di tut­to vor­rei capire come rigener­are questo paese spe­cial­mente nel cen­tro stori­co, va fat­ta una val­u­tazione stor­i­ca nel tem­po anni fa il cor­so di Mari­no e le vie lim­itrofe era­no pieni di vita tra negozi vari e bot­teghe arti­giani.

Ora ma da anni si è pre­sa un’onda di chiusura attiv­ità com­mer­ciali vari,  un po’ per alla crisi, un po’ per i cen­tri com­mer­ciali, ma anche per la nos­tra atavi­ca men­tal­ità chiusa che quan­do un com­mer­ciante o un arti­giano di mari­no apre un’attività si e sem­pre scetti­ci e forse anche un po invidiosi sal­vo eccezioni par­ti­co­lari.

Per­tan­to la cosa impor­tante è fare unione civile e sociale tra noi e sen­za sfac­cettature politiche, sen­za trasalire o par­lar­si alle spalle, ma con­frontan­do­ci tra noi (una comu­nità si sal­va solo se uni­ta al momen­to del bisog­no), pren­di­amo esem­pio dal­la comu­nità ebraica di Roma, si aiu­tano tra di loro e si fan­no gli scon­ti tra tut­ti i com­mer­cianti arti­giani del­la loro fede.

Noi arti­giani come pos­si­amo aiutare a crescere e far rifiorire questo cen­tro stori­co e tut­to il suo cir­con­dario? Solo esclu­si­va­mente met­ten­dosi a dis­po­sizione per le ristrut­turazioni dei negozi per le sos­ti­tuzioni delle scritte lumi­nose, del deco­ro urbano a par­tire dall’illuminazione pub­bli­ca, dai mar­ci­apie­di, dal verde nelle aiuole e nei vasi e prin­ci­pal­mente dal rifaci­men­to di  tutte le fac­ciate rov­inate e deca­den­ti di tut­ta la cit­tà, come fare?

Si prepara un prog­et­to e uno stu­dio di fat­tibil­ità (come era sta­to fat­to 20/22 anni fa con il piano del col­ore) ci si asso­cia tut­ti insieme e si obbli­ga il Comune a preparare nell’immediato i carteg­gi da man­dare a Brux­elles.

Noi in questo momen­to abbi­amo 2 con­siglieri region­ali e un asses­sore provin­ciale (sin­da­co di Mari­no): van­no obbli­gati a pro­cedere, van­no sol­lecitati altri­men­ti ci avvar­remo di tec­ni­ci pron­ti a col­lab­o­rare  con la realtà mari­nese, ricor­do che per i finanzi­a­men­ti  europei si può agire anche sen­za polit­i­ca serve solo deter­mi­nazione e buona volon­tà e pros­eguire la causa.

Por­to un banale esem­pio di finanzi­a­men­to europeo nel bor­go mari­naro di Sper­lon­ga nel 2011 è sta­to chiesto il finanzi­a­men­to europeo/regionale per la ristrut­turazione  e il rifaci­men­to delle fac­ciate e del cen­tro stori­co, è sta­to con­ces­so e il Comune ha finanzi­a­to altre spese e il Comune ha finanzi­a­to 80% dell’intervento su tut­to il cen­tro stori­co, il restante 20% con i pri­vati e il finanzi­a­men­to di isti­tu­ti di cred­i­to locali.

Andate a vedere il delib­er­a­to del Comune di Sper­lon­ga del 2011/2012: ci sono volu­ti cir­ca 5/8 anni per portare a ter­mine tut­to, ma se mai si inizia mai fa, noi sare­mo disponi­bili a tut­to ciò a pat­to che ci si fac­cia parte­cipi anche nel­la for­ma di pre­ven­ti­vazione di col­lab­o­razione tec­ni­ca gra­tui­ta con i tec­ni­ci del ter­ri­to­rio, in questo momen­to del bisog­no bisogna coin­vol­gere tut­ti e tut­ti ci si deve aiutare in maniera gius­ta e leale.

Con­clu­do dicen­do che pri­ma ci si guar­da den­tro di noi e si fa anche “un mea cul­pa” da 20 anni a ques­ta parte e poi a tes­ta bas­sa ripar­tire, ridare nin­fa al ter­ri­to­rio anche orga­niz­zan­do in modo autonomo even­ti, feste nos­tre, cose nuove che por­tano lus­tro alla cit­tà, inoltre per­sone note e per­son­ag­gi del­lo spet­ta­co­lo anche solo per veico­lare il nos­tro ter­ri­to­rio.

Aprire imme­di­ata­mente il Mitreo e l’Ostello del­la Gioven­tù, non ascoltare le men­zogne e buf­fonate del­la buro­crazia, appro­pri­amo­ci noi del nos­tro pat­ri­mo­nio dan­do uno schi­af­fo sim­bol­i­co alla polit­i­ca tut­ta.

Tro­vi­amo e cer­chi­amo di portare uffi­ci, enti e scuole supe­ri­ori nel cen­tro stori­co per far cir­co­lare i gio­vani e dalle loro una sper­an­za;

Un cin­e­ma, un teatro, una dis­cote­ca, queste sono le attiv­ità per far rinascere e far lavo­rare il com­mer­cio, l’artigianato e i nos­tri prodot­ti del ter­ri­to­rio (Coldiret­ti dovrà fare la parte del leone su ques­ta nuo­va nos­tra avven­tu­ra).

Non nomi­no e non ringrazio nes­sun politi­co per­ché solo noi mari­ne­si uni­ti insieme potrem­mo risoll­e­var­ci, tut­ti nel­la polit­i­ca han­no le pro­prie respon­s­abil­ità di quel­lo che è accadu­to e sta con­tin­uan­do ad accadere a Mari­no, nes­suno esclu­so.

Quin­di “ai pos­teri l’ardua sen­ten­za”,  il tem­po e la sto­ria ci daran­no ragione solo uni­ti, leali, fer­mi sulle nos­tre idee e i nos­tri obbi­et­tivi tut­to ciò si obbli­ga a far­lo per i nos­tri figli e le nos­tre gen­er­azioni.


Le relazioni sono state copi­ate così come invi­ate alla Redazione.

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